Pena confermata, annullamento o rinvio. Queste le possibili soluzioni del processo Mediaset che vede l’ex premier Silvio Berlusconi imputato per una presunta frode fiscale da 7,3 milioni di euro, dopo che numerose prescrizioni sono già intercorse. Ecco in sintesi i dettagli dei tre scenari in Cassazione, dopo la “doppia conforme”, ossia la condanna delle due sentenze di merito, sia da parte del Tribunale di Milano sia in Appello.
1. Conferma della pena. La prima possibilità, la più probabile almeno secondo il Corriere della Sera, è che la Suprema Corte di Cassazione confermi la condanna a 4 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici. In questo caso, 3 dei 4 anni di reclusione sarebbero condonati per effetto dell’indulto; mentre per l’anno residuo Berlusconi potrebbe chiedere al Tribunale di sorveglianza la pena alternativa (domiciliari o servizi sociali) e, in ragione dell’età (76 anni), ottenerla.
Per quanto riguarda, invece, l’interdizione dai pubblici uffici, Berlusconi per effetto della sentenza decadrebbe da parlamentare e, nel caso si tornasse al voto, non potrebbe nemmeno ricandidarsi. Tuttavia, la procedura prevede il passaggio dal voto del Senato e il suo partito potrebbe anche tentare il braccio di ferro per vanificare l’operatività della sentenza di interdizione.
2. Assoluzione. Qualora la Suprema Corte dovesse ribaltare il verdetto dei giudici, accogliendo uno dei cinquanta motivi di ricorso presentati dai legali di Berlusconi, il processo d’Appello sarebbe da rifare. E, in questo caso, è possibile che il nuovo processo e la successiva Cassazione non facciano in tempo, prima che ricada la prescrizione nel prossimo settembre. Berlusconi, inoltre, potrebbe addirittura essere prosciolto, in linea con quanto già avvenuto negli ultimi due anni nel corso del processo “gemello” Mediatrade; anche se qui si è molto vicini a entrare in valutazioni di merito che non spettano alla Cassazione, ma alla Suprema corte.
3. Rinvio. Il giorno della sentenza si saprà anche se i legali di Berlusconi decideranno di ricorre in extremis alla richiesta di un rinvio dell’udienza. Ma sarebbe un azzardo, perché oltre al cambio della data (che oltretutto potrebbe slittare solo di qualche giorno) ci sarebbe anche quello dei giudici: attualmente, infatti, i giudici sono quelli del primo collegio di turno (e lo resteranno fino al 10 agosto) nella sezione feriale, dove il processo è stato incardinato – e insolitamente anticipato – per evitare la prescrizione a metà settembre. Prescrizione che, verosimilmente, rimane l’obiettivo di Berlusconi. Anche se l’ex premier, in un’intervista a Libero, poi smentita, avrebbe detto che se lo dovessero condannare andrebbe in carcere.