
Gheddafi: «Il popolo morirebbe per proteggermi»
«Tutto il mio popolo mi ama e morirebbe per proteggermi», così ha dichiarato Muammar Gheddafi in un’intervista a Christiane Amanpour per la Abc. Il Colonnello ha negato che vi siano state manifestazioni di protesta nelle strade di Tripoli, secondo quanto riferito via Twitter dalla giornalista britannica.
Intanto il portavoce della Casa Bianca Jay Carney non ha chiarito se gli Usa intendono facilitare una via d’uscita come l’esilio per Gheddafi, ma è certo che «L’esilio è un’opzione». Carney ha anche aggiunto che Washington è in contatto con diverse fazioni dell’opposizione libica, specificando che è prematuro avviare colloqui con una singola fazione.
Il Pentagono, in attesa di una decisione della Casa Bianca, ha ridispiegato le sue forze attorno alla Libia per essere pronta ad ogni eventualità. Tra le altre unità avvicinate al teatro libico la portaelicotteri d’assalto Kearsage, con a bordo un contingente di oltre 1.800 Marines. La nave trasporta 5 caccia bombardieri a decollo verticale Harrier, 42 elicotteri CH-46 Sea Knight e 6 SH-60F Seahawk.
Il capo della diplomazia americana Hillary Clinton ha stigmatizzato l’uso di «mercenari e teppisti» per sopprimere la rivolta popolare. «Abbiamo visto le forze di sicurezza del Colonnello Gheddafi aprire il fuoco sui manifestanti pacifici. Hanno usato armi pesanti su civili disarmati». Per Clinton «attraverso queste azioni Gheddafi ha perso la sua legittimità a governare».
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