Della legge sull’omofobia si può parlare? Guardate questi [link url=https://www.tempi.it/omofobia-casale-monferrato-video-contestazione#.UkLRLmROrt4]video[/link] e datevi una risposta

Di Mattia Rossi
25 Settembre 2013
La durissima contestazione al convegno organizzato a Casale Monferrato per parlare della legge Scalfarotto approvata alla Camera

Per gentile concessione del sito ilmonferrato.it – Come da previsioni, è stato un convegno di fuoco, quello organizzato, domenica sera, dal Movimento per la vita, Alleanza Cattolica, Comunione e Liberazione e con il patrocinio della Pastorale della Salute e Pastorale Sociale della Diocesi di Casale, sul tema “Gender – omofobia – transfobia: verso l’abolizione dell’uomo?”.

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Circa un’ottantina di contestatori – appartenenti a partiti (Sel, Pd e GD) e a numerosissime associazioni hanno atteso al di fuori dell’auditorium San Filippo l’arrivo dei partecipanti e del sindaco Giorgio Demezzi (subito salutato con un ironico applauso e al grido di “Buone elezioni!”) distribuendo volantini e mostrando, silenziosamente, cartelli di protesta appesi al collo. Dopo il saluto iniziale di Margherita Garrone (presidente MpV), la quale ha subito manifestato la preoccupazione verso una «legge che ci sta arrivando addosso senza la possibilità di valutare», il responsabile della Pastorale sociale don Gigi Cabrino ha introdotto i relatori precisando la posizione della Diocesi: «Qualche giorno fa “Il Monferrato” riportava di un comunicato dell’Arcigay nel quale si domandava quale era la posizione della Diocesi di Casale. È la stessa della Chiesa: estrema misericordia e apertura nel rispetto, però, della dottrina. Non esprimiamo giudizi. Sappiamo però che una legge può influire sulla cultura e riteniamo utile confrontarci in una serata informativa come questa. Ecco perché la Diocesi ha dato il suo patrocinio».

Intanto, i contestatori, aumentati nel frattempo, entravano in auditorium prendendo posto nelle ultime file.

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Primo intervento previsto quello dell’avvocato e bioeticista Giorgio Razeto. Dopo aver brevemente mostrato l’iter del ddl sull’omofobia (approvato alla Camera lo scorso 19 settembre), Razeto è subito entrato nel vivo mostrando i fondamenti della teoria gender. Primo: non esiste una natura umana perché l’uomo è un prodotto della cultura. Secondo: non esistono differenze sessuali in quanto si è uomo o donna solo se ci riconosce come tali indipendentemente dalle identità fisiche. Terzo: l’uomo è oppressore della donna. Fin qui tutto liscio.

Il ragionamento di Razeto è poi proseguito arrivando a toccare un tasto dolente: se, passando dall’oggettivismo al soggettivismo, ognuno ha il diritto di decidere la propria natura sessuale, nulla vieta, a livello teorico, che vi sia anche predilezione sessuale verso i bambini. Da questo momento in poi, la contestazione non è più stata silenziosa: urla, proteste, slogan hanno cominciato a corredare la relazione. Calmate le acque, Razeto ha continuato parlando del relativismo e del possibile antidoto: il ritorno al senso comune, all’ordine morale e alla religione naturale. In conclusione, allorquando Razeto ha definito la legge in oggetto una forma di indottrinamento coatto, il grido di “buffone!” ha cominciato a rieccheggiare nella sala.

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In realtà, la contestazione maggiore doveva ancora venire: l’intervento del prof. Mauro Ronco (ordinario di Diritto Penale all’Università di Padova) è stato un vero e proprio travaglio. Da subito ne è emerso un botta e risposta con un contestatore sulla questione del rispetto reciproco invocato da Ronco, ma il culmine della serata si è toccato quando il giurista ha cercato di dimostrare come l’omofobia («Quella che hai tu!», gli gridano dal fondo) non esista: «L’omofobo – ha detto Ronco – sarebbe colui che avrebbe paura dell’omosessuale e allora lo odia: nulla di più assurdo, non c’è ragione perché io abbia paura di un gay. Certo, vi è violenza da parte di molti, ma quella è violenza verso i più deboli in generale, che siano gay, donne o disabili…».

«Fai schifo!», gli è stato risposto. In molti, allora, don Gigi Cabrino in primis, hanno cercato di calmare gli oppositori cercando di convincerli a far proseguire pacificamente le relazioni senza cadere, squalificandosi, nell’insulto per poi intervenire al termine nello spazio riservato alle domande. Appelli lanciati nel vuoto, lo sdegno delle numerosi associazioni presenti era troppo: la casalese Selena Bricco ha, addirittura, sfilato provocatoriamente sul palco durante l’intervento del giurista.

Tornato uno stato di calma apparente, il professore ha provato a toccare gli aspetti giuridici più rilevanti: «È una legge che mira a punire chi la pensa diversamente dall’ideologia gender e chi dice la verità sul matrimonio. Gli atti discriminatori contro l’orientamento sessuale sono già puniti dal sistema legislativo, addirittura con l’aggravante. Questa è una legge contro la libertà di pensiero, è una legge che si attribuisce compiti di pedagogia morale e gettare discredito su una verità antropologica fondamentale, è una legge-bavaglio».

«Basta che lei stia zitto e non la imbavagliamo», hanno urlato dalle ultime file contro il professore che ha risposto: «Questo mi convince sempre più delle mie posizioni e trovo conferme sulla violenza del vostro comportamento».

D’ora in avanti, toccati gli argomenti di utero in affitto, aborto e adozione figli, la serata è stata continuamente interrotta. Prima cori di «Ver-go-gna, ver-go-gna, ver-go-gna!» fino all’occupazione del palco da parte dei contestatori con in mano cartelli “L’omofobia è odio non è libertà d’opinione” e due uomini lanciatisi in un bacio sul palco. Costretto a sospendere la conferenza, il prof. Ronco ha salutato, tra le urla, il pubblico: «Questa è la prova a quale livello di inciviltà stanno arrivando queste persone».

Tra le impressioni raccolte all’uscita, quella del sindaco Demezzi: «Trovo sconcertante tutto questo: ero venuto per capire e informarmi…» e di don Cabrino: «Questa serata è stata pensata per parlare di una legge. La prova è stata che di questa legge non si può parlare».

 

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44 commenti

    1. Michelotto

      Sono due cose totalmente diverse.
      Da una parte c’è un convegno che parla di omofobia e ideologia del gender senza offendere nessuno. Dall’altra c’è uno spettacolo blsfemo dove tiravano pietre ed escrementi verso l’immmagine del Cristo. Questo significa VILIPENDIO DELLA RELIGIONE.

  1. clemente

    Giusto ieri sera sono uscito dal casello di Casale Nord.
    C’ erano un po’ di furgoni e camper che uscivano anche loro, del tipo di quellio dei centri sociali, con le fiamme disegnate dulla carrozeria, i capelli lunghi e la puzza di birra.
    Mi sono stupito e mi sono detto “ma non ci sarà mica qualche rave party in zona…”….
    Adesso ho capito perchè erano li.
    I “contestatori” che intervengono a fare queste azioni squadristiche, non sono gente del posto, ma è la tribu dei rompicoglioni rossi racimolata da tutta italia.
    Gente che non ha un c… da fare tranne occupare abusivamente, rubare e ritrovarsi a fare spedizioni punitive contro quelli che loro ritentono i “fascisti” (cioè tutti, tranne loro, che invece sono i VERI fascisti).
    State tranquilli che gli stessi furgoni e camper li troverete a Roma il 19 quando ci sarà la giornata di “sollevazione nazionale” indetta dai centri sociali.

  2. Tommasodaquino

    Il sig. Barilla ieri ha detto alla Zanzara: “Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”
    risposta di D. Tomasino “L’omofobia è ben radicata nel nostro Paese, a tutti i livelli. La Barilla negli ultimi decenni, con pubblicità e prodotti ha contribuito a condizionare il modello di famiglia nell’immaginario di milioni di Italiani. Ora sappiamo che si trattava di un modello ideologico, influenzato da odio e pregiudizi. Non posso non pensare che queste frasi siano emblematiche, in un Paese in cui l’impresa non assume su di sé nessuna responsabilità etica. Barilla sa che può diffondere il suo irresponsabile messaggio d’odio senza alcun freno: la legge glielo consente, e in Parlamento decine di “onorevoli” ne condividono le parole. Ne prendo atto, ma non mi rassegno. Io sicuramente da oggi sceglierò con più attenzione solo marchi locali, con principi etici più solidi: non voglio che i miei soldi arrivino a questa gente”

    questo per chi è convinto che la libertà di espressione non è in pericolo….

    1. Piero

      Il Tomasino si è bevuto il cervello, siccome non ci sono pubblicità con famiglie gay allora significa
      “…. diffondere il suo irresponsabile messaggio d’odio senza alcun freno….” .
      Questi sono ai livelli dei nazisti e degli stalinisti per quanto riguarda la libertà d’espressione.

      1. Tommasodaquino

        il suo problema è che non ha la droga come scusa, faccia anche dei corsi accelerati di lingua italiana, così almeno maschera meglio il suo problema

        1. Tommasodaquino

          Errata corrige: L’appellativo Tomasino mi ha portato a fraintendere il post – perchè è una Lei, ma la capisco in questi casi è sempre un problema.

          1. Piero

            Mi riferivo a D.Tomasino del suo post…………

          2. Tommasodaquino

            si ho capito dopo, come ho scritto il suo “il” di fronte a tomasino, mi ha condotto ad una interpretazione errata. Sentite scuse

  3. Tommasodaquino

    Il sig. Barilla ieri ha detto alla Zanzara: “Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”
    risposta di D. Tomasino “L’omofobia è ben radicata nel nostro Paese, a tutti i livelli. La Barilla negli ultimi decenni, con pubblicità e prodotti ha contribuito a condizionare il modello di famiglia nell’immaginario di milioni di Italiani. Ora sappiamo che si trattava di un modello ideologico, influenzato da odio e pregiudizi. Non posso non pensare che queste frasi siano emblematiche, in un Paese in cui l’impresa non assume su di sé nessuna responsabilità etica. Barilla sa che può diffondere il suo irresponsabile messaggio d’odio senza alcun freno: la legge glielo consente, e in Parlamento decine di “onorevoli” ne condividono le parole. Ne prendo atto, ma non mi rassegno. Io sicuramente da oggi sceglierò con più attenzione solo marchi locali, con principi etici più solidi: non voglio che i miei soldi arrivino a questa gente”

    questo per chi è convinto che la libertà di espressione non è in pericolo….

  4. graziella

    Non so se capisco bene o male , ma c’è la legge che condanna chi compie gesti e azioni aventi per scopo discriminazione per motivi religiosi e allora bisognerà che si applichi anche a nostra difesa dove è la libertà religiosa?

  5. Alèudin

    com’è che dicevano…?

    ah sì!

    Fascisti !!!

  6. marco53

    Le scene filmato mi ricordano le assemblee degli anni ’70, curioso che questi che non si sentano demodé, visto come sono andati a finire ( leggi =imborhghesiti) i precursori.

    1. giovanna

      Diciamo la verità, chi legga abitualmente i commenti di Tempi, si potrebbe mai stupire di quanto accaduto ? Violenza, offese, minacce, profonda ignoranza,questo è il volto che nei mesi hanno mostrato gli attivisti gay, veramente mi sarei stupita se fossero stati in grado di partecipare civilmente al convegno di Casale Monferrato, come a qualsiasi convegno che non sostenga pienamente le loro tesi disumane.

  7. MF

    Questa è la “libertà” delle lobby gay che vogliono approvare questa legge.
    Tutto il resto si commenta da solo!!

  8. MF

    Questa è la libertà delle lobby gay che vogliono approvare questa legge.
    Tutto il resto si commenta da solo!!

  9. Eddy_Uk

    Lo stesso hanno fatto 10 persone di FN. Le attiviste antifasciste si sono baciate… quindi oggi sono sul sito di Repubblica. Della contestazione di Casale Monferrato nemmeno una traccia.

  10. Eddy_Uk

    Lo stesso hanno fatto 10 persone di FN. Le attiviste antifasciste si sono baciate… oggi sono sul sito di Repubblica. Della contestazione di Casale Monferrato nemmeno una traccia.

  11. Italo Sgrò

    Guardi, Remo, che noi non siamo smaniosi di mandare in galera il prossimo come voi. Ci basterebbe poter liberamente presentare le nostre convinzioni nelle sedi opportune, come quelle di un convegno equilibrato e che non da fastidio a nessuno. Ci basterebbe poter liberamente continuare a dire che la pratica omosessuale è un vizio e insegnarlo ai nostri figli e allievi, pur difendendo le persone omosessuali da ogni ingiusta violenza e discriminazione. E ci basterebbe poter portare avanti anche le nostre legittime iniziative legislative, utilizzando gli stessi metodi democratici disponibili per tutti, per difendere la famiglia naturale, il vero matrimonio e i diritti dei bambini.

    Ma con la legge cosiddetta “contro l’omofobia” il pericolo di limitare la libertà di espressione è fortissimo. Basti pensare che un integralista omosessualista che frequenta queste pagine ha sostenuto che il solo affermare che i militanti gaysti agiscono come una lobby costituisce già manifestazione di omofobia. Ditemi voi se con questi chiari di luna non c’è da temere il peggio.

    1. Antoy

      Ma hanno la Boldrini alle loro spalle che ora vuole eliminare gli spot che mostrano una mamma che prepara la colazione a marito e figli, se non è stupidità questa!!!

    2. Remo

      Caro sgrò, denunciare una violenza non significa per forza mandare in galera qualcuno ma semplicemente cercare giustizia e lasciare che la giustizia faccia il suo dovere, anche punendo il trasgressore con multe e ammende com’è giusto che sia.
      Qui si denuncia sul web irruzione che è stata fatta nell’auditorium interrompendo la conferenza, io invito semplicemente a denunciare il fatto anche nelle più opportune sedi giudiziare.

      1. Gmtubini

        Una domanda, caro Remo: è lecito dedurre che tu disapprovi un tale genere di comportamento?

      2. Franco

        Dio mio! Ma ci rendiamo conto di dove stiamo andando?
        Tutto ciò è “diabolico” (divisivo). Se non si ama la verità più di se stessi questo è il risultato.
        Ma non ci lasceremo mettere il bavaglio. Statene certi.

    3. remoq

      il vizio è un comportamento ripetuto e nocivo per la salute (dizionario di lingua italiana). quindi credo che io abbia perso qualche passaggio e necessiti di una spiegazione circa la nocività in primis e anche circa la ripetitività, altrimenti dovrei pensare che in maniera consapevole o anche incosapevole tu voglia insegnare e poter continuare a dire falsità.

      1. Italo Sgro'

        Il vizio è, nel vocabolario di italiano che ho consultato, l’abitudine inveterata e la pratica costante di ciò che è male. Se poi non c’è l’abitudine, allora siamo di fronte a un singolo peccato, ma sempre di male si tratta. Come vedi, nessuna falsità, che invece riscontro nei tuoi commenti.

        1. remoq

          bravo vedo che lo ammetti, al limite peccato e non vizio

          1. Italo Sgrò

            Peccato sinché la situazione non si cronicizza al punto da diventare vizio. Non ho capito dove vuoi andare a parare, ma non è la prima volta.

    4. grafite

      Mi dica, cosa ha fatto Lei fino ad ora per “difendere le persone omosessuali da ogni ingiusta violenza e discriminazione” ? Così, tanto per sapere, visto che pare sia una delle vostre frasi preferite. In effetti è nel Catechismo, ma gli insegnamenti vanno anche messi in pratica, giusto?

      1. Italo Sgro'

        Io ho difeso un ragazzo che veniva deriso in quanto gay. E tu, Grafite, che cosa hai fatto?

        1. grafite

          Volontario in associazioni gay che di ragazzi che credono di essere gli unici gay al mondo e di essere condannati ad una vita di solitudine ne ha aiutati tanti. Uno in tutta una vita mi sembra pochino, no? Spero che, dopo aver difeso il ragazzo, non abbia mancato di ricordargli che l’amore omosessuale è peccato e che quindi una casta solitudine è il suo destino!

          1. beppe

            un etero che aiuta un gay lo rimanda a casa. un gay che aiuta un gay … se lo porta a casa.

          2. Gmtubini

            Sempre che sia vero quello che scrivi, egregio Grafite, visto che quelli della tua congrega, per ragioni di propaganda, hanno l’abitudine di contar balle come Pinocchio, non vedo di cosa tu ti debba vantare, se fai il volontario in un’associazione gay e Italo no (che magari aiuterà la gente in altri modi): ad un medico capita tutti i giorni di aver l’occasione di salvare la pelle a qualcuno, ad una persona qualsiasi un occasione del genere capita un po’ di più di rado, l’importante è fare la cosa giusta.
            Ti ricordo anche che quando Cristo salvò l’adultera dalla lapidazione le disse: “va e non peccare più”…

          3. Italo Sgrò

            Ci puoi contare che gli ho anche detto che la pratica omosessuale è peccato, ci mancherebbe! Il bene deve essere fatto integralmente, rispetto assoluto della persona e altrettanta fermezza nella dottrina. L’amore alla persona comincia dalla verità, altrimenti si tradisce la fiducia.

            Quanto alla casistica, mica posso andare in cerca di ingiustizie da sanare, non sono mica The Phantom. Se capitano… E non andrei mai a fare “volontariato” nelle associazioni di militanza gay, perché riterrei tale attività una cooperazione formale al male, visto che tali associazioni diffondono concezioni dottrinalmente erronee e moralmente insidiose.

      2. MF

        E tu cos’hai fatto?

  12. Gmtubini

    Non si capisce come si possa ritenere efficace, sul piano propagandistico, un’azione di tipo squadrista come quella descritta nel video, la quale non fa altro che dimostrare coi fatti le tesi esposte dai relatori.
    A meno che questi energumeni non cercassero di provocare una reazione (tipo qualche bel calcio nel sedere!) per poi strumentalizzarla col solito metodo vecchio come il cucco.
    La reazione non c’è stata è ne è sortita fuori la classica zappata sui piedi.

  13. Remo

    Saranno seguite opportune denunce, no? La magistratura farà il resto.
    Comunque se fosse passata la legge per le aggravanti basare sull’orientamento sessuale, i signori qua avrebbero potuto essere condannati con le aggravanti per eterofobia.

    1. Gianluca Mariani

      Comunque se i signori qua avessero tanto a cuore il rispetto per il prossimo e la democrazia non si sarebbero comportati in quel modo. La verità è che non gliene frega niente perchè a loro interessa altro e l’hanno dimostrato ampiamente.

    2. Antony

      ti sbagli, l’etero non è protetto, con questa legge lo è solo il gay e affini

      1. Remo

        Non è protetto perché invece di “orientamento sessuale” i vostri politici di riferimento hanno protestato facendo mettere omofobia, ma se avessero lasciato tutto come stava, anche l’eterofobia sarebbe sta contemplata.

        1. Gianluca Mariani

          L’etero non è protetto perchè, come dicono bene altri commenti, ci sono degli squadristi che fanno i violenti, spalleggiati e difesi da quelli che ci vogliono prendere per i fondelli dicendo che sono loro, poveretti, sono quelli discriminati e oggetto violenza.

          E lo dimostra il fatto che Remo sia bravissimo a fare dell’ironia scadente quando gli fa comodo ma poi taccia e faccia finta di non vedere – ma dov’è finita la sua indignazione da società civile democratico-progressista??? – quando ci sono gli squadristi all’opera!

  14. giovanni

    Pavidi e vigliacchi vanno a fare casino dove sanno di non rischiare nulla, Andare in Iran o dintorni ha rivendicare le vostre vergognose pretese? peppiniello lanzani tu sei patetico!!!!!

  15. piero

    Giuseppe Lanzani gli unici che si dovrebbero vergognare sono quelli come te che parlano per slogan e frasi fatte e vogliono impedire la libera espressione, si vede benissimo da che parte sta l’odio, la violenza e l’intolleranza non ti preoccupare……

  16. Quercia

    Anche questa volta un fatto viene riportato solo da una parte dei media. I media “maggiori” tacciono.

    Rinnovo la domanda: ma a parti invertite, se cioè ad essere contestati, interrotti, provocati ed offesi fossero stati dei relatori sostenenti la veridicità dell’ideologia lgbt, ci sarebbe stato lo stesso silenzio?

    Faccio notare che se passa la legge sull’omofobia i relatori di questo video sarebbero denunciabili di omofobia. Speriamo che il giudice nel caso, usi la zucca e non li condanni al carcere+rieducazione.

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