S.E., nei suoi interventi domenicali sul giornale da lui fondato e ispirato, descrive il declino del nostro popolo e il grigiore in cui si dibatte, indicandone come causa l’immoralità del Cavaliere e dei programmi offerti dalle sue televisioni, colpevoli, l’uno e le altre, di aver ammorbato il pensiero e indirizzato i comportamenti della gente all’egoismo.
D’accordo sul declino, ma la causa non ci pare il Cavaliere.
Secondo noi la radice è piuttosto il ’68; in particolare gli intellettuali che hanno distrutto la tradizione del nostro popolo, inaugurato l’omologazione culturale ed instaurato un clima di divisione e di violenza, culminato con la rivoluzione giudiziaria di Tangentopoli, cupo surrogato della Mancata Rivoluzione Proletaria.
Eventi, questi, che hanno generato figli tristi e assetati di potere, come i padri lo erano a vent’anni.
Pronti a discuterne. Specialmente in funzione del nostro presente e futuro.