
The Watcher
A Chicago un serial killer (K. Reeves) semina il panico rapendo e poi uccidendo senza pietà giovani ragazze. Sulle sue tracce si metterà l’agente speciale Campbell (J. Spader)
The Watcher ovvero Il Guardone; fosse stato tradotto all’italiana, ci saremmo aspettati gli epigoni della Premiata Coppia Alvaro Vitali-Edwige Fenech. Lasciato all’americana il titolo potrebbe anche abbindolare qualcuno in vena di passare un paio d’ore divertenti al cinema sotto casa. Il film è un’accozzaglia nefasta d’effetti speciali (fatti male), mescolati ad una storia banale, girata piattamente e satura di riferimenti scontati agli ultimi thriller da cassetta. Si sprecano così i richiami ai vari Il silenzio degli innocenti, Seven, Il collezionista, The Eye-Lo sguardo, The Cell, fino ad arrivare a tirare in ballo il povero vecchio Hitchcock. Ma se al Maestro del brivido si riconosce l’arte della suspence, all’esordiente Charbanich si deve riconoscere al massimo l’arte della scopiazzatura abominevole, mirata a dar fiato ad un film che subito arranca miseramente tra dialoghi improponibili e attori fuori parte. Che gusto c’è a seguire un thriller quando sai da subito chi è l’assassino? Le signore in sala facciano a meno di strapparsi le vesti: il bel Keanu è felicemente sposato da qualche anno. Con un uomo.
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