Voltaire&co, padri del razzismo

Di Bobo
27 Aprile 2006
Marco Marsilio, Razzismo. Un'origine illuminista, ed. Vallecchi, pagg. 188, euro 18

L’aveva già scritto George Mosse, nel classico Il razzismo in Europa. Ma le sue ricerche sulle origini illuministiche del pregiudizio razziale furono silenziate. Ben venga allora il saggio di Marco Marsilio, consigliere comunale a Roma nelle file di An, che ripropone l’argomento. Esempi? «Tutti i negri puzzano» (Immanuel Kant); «non ci si può convincere che Dio abbia posto un’anima, e soprattutto un’anima buona, in un corpo tanto nero» (il laudatore della saggezza persiana contro la stoltezza cristiana, Montesquieu); «i bianchi barbuti, i negri lanosi, i gialli criniti e gli uomini dalla faccia gialla non discendono dal medesimo uomo», come è dimostrato dal fatto che «i Negri e le Negre, trasportati nei paesi più freddi, continuano a produrvi animali (sic!) della loro specie» (monsieur la tolérance, al secolo Voltaire). Il libro non si limita alle citazioni, bensì documenta come il razzismo novecentesco, lungi dall’essere, come qualcuno amerebbe credere, una follia personale di Hitler con radici nell’antigiudaismo cristiano, ha una storia precisa, che dalla presunzione illuminista passando per l’esaltazione romantica del ‘popolo’ arriva alla fisiognomica positivista e sfocia nell’eugenetica. Tentazione tutt’altro che sepolta.

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