
Voi smidollati che non avete un presente ma ci accusate di rubarvi il futuro

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – «Odio voi smidollati, voi giovani svogliati e rammolliti dalla bambagia familiare, voi che pagate tre soldi di tasse universitarie e pesate sul contribuente che poi non ha i soldi per far studiare il figlio, voi sfigati schizzinosi e mammoni che a trent’anni manco mezzo lavoro, voi che andate all’università solo se è dietro casa, voi che scegliete la facoltà in base alla vicinanza, voi analfabeti, ritardati e ritardatari mentre il mondo corre senza di voi.
Voi lobotomizzati che sfilate in cortei demenziali e che urlacchiate slogan sudamericani e parole che non conoscete, voi che fate casino e menate e rompete e imbrattate e verniciate e tirate sassi e fumogeni e spaccate vetrine, voi sottosviluppati griffati o vestiti come straccioni che inveite a casaccio, voi che è tutto scialla e sclera e flashare e adoro e fake e like e anche no e piuttosto che.
Voi che l’aperitivo e la birretta e il chupito e che andate a sballarvi con l’ecstasy e le anfetamine e le metanfetamine e la ketamina e il popper e gli acidi e i trip e una coca che fa schifo, voi che dovete andare di viagra e di cialis perché sennò non riuscite nemmeno a scopare.
Oppure, ecco: voi smorti, anzi sdraiati, due palle, soporiferi e noiosissimi, assenti ma connessi, che non bevete e non fumate e che manco una canna, manco il caffè, ossessionati dal social ma buoni solo a videogiocare, postare brandelli di vite altrui, niente politica, al massimo gattini e l’orsa da salvare, voi bradipi che non avete un presente ma ci accusate di rubarvi il futuro, voi che lì sempre a spippolare e digitare qualcosa, tremila telefoni e poi non rispondete, voi inerti, abulici, inespressivi, voi con barbe inutili e senza storia a vent’anni, coi marsupi da parcheggiatori, le calzette corte.
Oppure, ecco: voi senza un pelo, voi che andate a farvi depilare il culo e la schiena e le gambe e le braccia e l’ascella e il petto e le orecchie e le nocche e pure il cazzo, che vi rimane lì come un lombrico, voi che vi fate lucidare le unghie e vi fate fare le sopracciglia e i massaggi linfodrenanti, così potete correre dalla vostra ragazza che ce l’ha rasata come una pista di atterraggio.
Oppure, ecco: voi che se non c’è gente vi viene l’ansia, pronti a infilarvi in ogni movidona, raccolti a semicerchio a urlare cazzate e bestemmie, col bottiglione di superalcolico passato di mano in mano, voi che pisciate sui muri a coppie e vi sentite integrati, voi che avete la giovinezza ma niente per cui infastidirci per davvero, scaraventarci giù dalle poltrone, uccidere i padri o persino me».
Foto Shutterstock
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