Vivere felici con un figlio molto malato. È possibile

Venerdi 9 marzo, ore 20.15 Tg1: notizie sulla manifestazione dei gay del sabato successivo a Roma. Ormai la capacità di manipolare l’informazione da parte del Tg1 non ha più limiti. A generare confusione e una scorretta informazione è stato un pessimo servizio in cui si sono unite le interviste di chi è a favore, e parteciperà alla manifestazione degli omosessuali, a quelle di chi promuove una manifestazione pro famiglia e due interviste: una all’onorevole Della Vedova eletto nelle liste di Forza Italia ma dei Riformatori Liberali, che probabilmente sarà l’unico rappresentante politico del centrodestra a partecipare alla manifestazione, e quella al ministro Mastella che è contrario ai Dico ma, come noto, rappresenta una posizione di assoluta minoranza all’interno del centrosinistra. Insomma indossando i panni di un telespettatore non molto informato si potrebbe intendere che il centrodestra sia a favore delle unioni gay e che il centrosinistra le osteggi. Tutto il contrario di quello che è in realtà. Una simile informazione non serve ai cittadini ma può essere utile a questo governo che confondendo le acque spera di portare in porto l’operazione del riconoscimento delle unioni omosessuali nonostante la stragrande contrarietà dell’opinione pubblica. Episodi del genere e programmi che rappresentano la faziosità assoluta come Anno Zero di Santoro fanno sorgere solo un rammarico. aver pagato il canone.
Giorgio Marusi Brescia

Stesso rammarico per il resto della banda faziosa, di sinistra, e di destra: dicono niente Litizzetto, Cecchi Paone e Facci?

Miseriaccia, mi tocca difendere Mastella! E tutto per colpa di Santoro Michele. Sono ganzi questi giornalisti talebani di sinistra: ti invitano alla loro trasmissione in Rai che, ovviamente, considerano casa loro, ti insultano se non accetti la loro “verità”, ti danno in pasto a quell’elegantone democratico di Vauro (che vorrei tanto vederlo a ironizzare su un mullah come con i preti di casa nostra) e poi se un pochino ti arrabbi, ti alzi e te ne vai, ti fanno il predicozzo in diretta dandoti dell’arrogantone. Che palle! Ho 29 anni e non ne posso già più della loro spocchia pseudo intellettuale. Più pseudo che intellettuale. Che fo? Non Dario, intendo, ma abbreviazione toscana di che faccio? Emigro?
Isabella Elli vita internet

Ma no, sono così sotto share che si agitano come certe famose suore al patibolo.

Sono un vostro affezionato lettore e ho solo una richiesta: sono interista e non ne posso più di leggere quegli schifosi articoli di Fred Perri. Vi prego. Cambiate giornalista sportivo!
Flavio Marangoni Treviglio

La capisco, come la capisco. Sa, abbiamo appena perso il derby. Sa, Perri è un tignoso genoano. Poi, però, pensi a Moratti e ti manca la parola.

La notizia della giovane coppia di Firenze che aspettava un figlio con sospetta atresia esofagea e che a seguito di questo sospetto ha deciso di abortire ci ha colpiti molto, perché anche noi eravamo una giovane coppia quando, nove anni fa, ci venne diagnosticata la stessa malattia per nostro figlio. Ai genitori che si trovano o si troveranno di fronte al bivio di proseguire o no la gravidanza a seguito di una diagnosi di questo tipo, ci piacerebbe dire: Non abbiate paura! Ma non rimanete soli. Ecco noi siamo qui, noi che siamo stati sostenuti e accompagnati in questa incredibile avventura – tutte le storie di dolore sono incredibili avventure – ora siamo qui ad accompagnare voi per aiutarvi a discernere tra la realtà di un bimbo che c’è e l’illusione di un bimbo che magari verrà domani. Forse potrebbe essere utile raccontare quanto sono stati decisivi i dottori che ci hanno subito indirizzati in uno dei migliori centri per la cura di queste patologie (la chirurgia neonatale dell’ospedale di Bergamo) mettendoci subito in mani sicure. Forse potrebbe essere utile raccontare la grinta e la voglia di vivere che abbiamo sempre visto in nostro figlio, anche nei momenti più dolorosi e drammatici. Tante cose potremmo dire e raccontare per convincere due genitori a non cadere nella trappola dell’angoscia, ma c’è un fatto che più di tutti potrebbe convincerli: lo sguardo, la voce di nostro figlio questa sera, che mezzo assonnato, protestava ancora per non addormentarsi; e l’ultima carezza che ci ha dato dopo averci chiesto di mettere in cartella il disegno che aveva fatto oggi per farlo vede domani alla maestra. Ecco, basterebbe guardarlo per convincersi.
Laura e Mimmo via internet

Visto intervista. 1ma volta una mia intervista presentata con 100 per cento fedeltà al pensiero. Mandatemi testo cartaceo.
Edward N. Luttwak Chevy Chase, MD, Usa

I fatti recentemente accaduti a due madri a Torino e a Firenze rendono se possibile ancora più evidente l’ipocrisia che percorre la legge 194 che per tutelare la maternità finisce per legalizzare in Italia l’aborto. Così a Torino si è consumato l’aborto del diritto e a Firenze quello della scienza medica. Questi fatti ci fanno pensare se nella nostra legge o almeno nella sua applicazione qualcosa non vada per il verso giusto: la realtà nella sua imprevedibilità ci sorprende sempre. Se un dono, quello di un bambino, che tante donne invano desiderano, viene vissuto come una condanna perché può non essere perfetto o arrivare non nel momento giusto; se quello che ti dovrebbe aprire alla vita, invece ti chiude, ti appare ostile, un qualcosa da evitare, c’è un male profondo nel cuore dell’uomo e della donna, c’è qualcosa che mina le basi stesse della società: il nichilismo. Solo luoghi che educhino ad uno sguardo positivo sulla realtà, a farne esperienza, possono vincere questa battaglia estrema della ragione e dell’affezione.
Riccardo e Annarita Cola
via internet

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