Vittuone, il nome della nuova piazza divide il paese, meno di diecimila anime a Est di Milano, e ancor di più il consiglio comunale. Da una parte c’è il sindaco Fabrizio Bagini e la sua maggioranza, che hanno proposto a sorpresa di intitolare un’area appena nata da un complesso residenziale a don Andrea Gallo, sacerdote genovese morto pochi mesi fa. Dall’altra, i consiglieri della minoranza di centrodestra, che di vedere il nome del prete comunista sui cartelli del proprio comune proprio non ne vogliono sapere. Questi ultimi hanno avanzato personalità ecclesiastiche diverse, da loro ritenute più «edificanti»: don Giussani, don Verzé, Sant’Ignazio di Loyola, De Gasperi, Adenauer.
«È GENTE CHE NON VA MAI IN CHIESA». Per i primi don Gallo è un vero esempio, o, per dirla usando le parole del sindaco al Corriere della Sera, un uomo degno di grande rispetto che «ha messo in pratica quello che papa Francesco oggi va auspicando: una Chiesa più vicina ai poveri e ai diseredati». La proposta non ha stupito troppo i vittuonesi, così come le parole del sindaco: famoso per le idee tutt’altro che curiali, in paese dicono che dorma col libretto di Mao sul comodino. E non è rimasta neanche troppo stupita la giovane consigliera Alessandra Lucchesi, che a tempi.it spiega le ragioni dell’obiezione del suo partito: «Chi ha proposto questa intitolazione è gente che in Chiesa non mette mai piede, se non per le occasioni di circostanza: non sanno quando bisogna alzarsi durante la Messa, né le parole del Credo. È assurdo considerare don Gallo un esempio, uno che accompagnava le donne ad abortire e che ha pure scritto un libro con l’ex Br Renato Curcio».
«CHE C’ENTRA DON GALLO COL PAESE?» Il sindaco storce il naso di fronte all’opposizione del centrodestra, che, dice lui, si basa unicamente su ragioni politiche ed ideologiche: «Semmai è proprio la sua idea ad essere politica», è la risposta della Lucchesi, «che c’entra don Gallo con Vittuone?». Per questo la lista civica “Insieme per la libertà” ha cominciato una raccolta firme per sostenere l’intitolazione a don Enzo Caletti, sacerdote del paese per vent’anni. «Era un prete normale, ma sempre molto impegnato nella vita della parrocchia e di Vittuone: ha fatto crescere tanti ragazzi con le attività in oratorio». La comunità, dicono, sicuramente si sente più vicina a lui ricordando anche le sue battaglie per difendere l’asilo privato Venini dagli espropri di terreno dell’amministrazione comunale.