
Villaggi attaccati, preti rapiti e uccisi: la Nigeria è nel caos

L’insediamento del nuovo presidente nigeriano, Bola Tinubu, non ha portato cambiamenti finora sul fronte della sicurezza. Solo nell’ultima settimana 21 cristiani sono stati uccisi in un attentato condotto da pastori Fulani nello stato di Plateau, un sacerdote cattolico è stato sequestrato in quello di Kaduna, mentre un altro è stato assassinato nello stato di Edo.
Nuova strage di cristiani in Nigeria
Domenica notte bande di militanti Fulani hanno attaccato quattro villaggi in modo coordinato nello stato di Plateau uccidendo 21 cristiani, incluso un pastore protestante, e radendo al suolo almeno una comunità.
L’attacco sarebbe avvenuto dopo che nell’area due pastori Fulani sono stati uccisi mentre facevano ritorno alle proprie case. Miyetti Allah, l’associazione che difende i pastori Fulani, ha condannato l’uccisione dei due uomini senza esprimersi sulla vendetta che ne è scaturita.
Il prete rapito e liberato a Kaduna
Sempre domenica don Jeremiah Yakubu è stato rapito da una banda armata mentre si trovava nella canonica della parrocchia della Santissima Trinità di Karku, nello stato di Kaduna.
Il sacerdote cattolico è stato rilasciato il giorno successivo, come dichiarato da padre Emmanuel Okolo, cancelliere della diocesi di Kafanchan: «Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno offerto preghiere e suppliche per il celere rilascio del nostro sacerdote e di altri che sono ancora nelle mani dei loro rapitori».
«Vogliono islamizzare la Nigeria»
L’area di Kafanchan, visitata da Tempi durante un recente reportage in Nigeria, sta diventando una delle più pericolose nello stato di Kaduna.
Come aveva scritto padre Okolo in un Te Deum per Tempi, «la traiettoria degli assalti pianificati si configura come un deliberato tentativo di islamizzare e conquistare la Middle Belt nigeriana, che è a maggioranza cristiana».
L’assassinio di padre Igechi
Una settimana fa, mercoledì 7 giugno, un altro sacerdote cattolico era stato vittima di un attentato. Padre Charles Onomhoale Igechi, ordinato neanche un anno fa, è stato ucciso per strada con un colpo di arma da fuoco alla schiena mentre stava rientrando in canonica nello stato meridionale di Edo.
«La morte di padre Charles è per tutti noi un grande choc», ha commentato l’arcivescovo di Benin City, Augustine Obiora Akubeze. «Preghiamo perché i suoi assassini siano presto assicurati alla giustizia».
«Non facciamo finta che vada tutto bene»
Altri tre preti cattolici sono stati rapiti nell’ultimo mese: padre Stanislaus Mbamara della diocesi di Nnewi, Matthias Opara dell’arcidiocesi di Owerri e padre Jude Kingsley Maduka della diocesi di Okigwe. Sequestrati rispettivamente il 2 giugno, il 26 e il 19 maggio, sono stati tutti rilasciati dopo pochi giorni.
Il vescovo di Sokoto, Matthew Hassan Kukah, in un discorso tenuto il 27 maggio ha dichiarato: «Troppi nostri concittadini stanno perdendo la vita o si trovano in cattività. La peggiore cosa che possiamo fare è fingere che vada tutto bene. No, non sta andando tutto bene e il governo deve intervenire perché questo paese diventi credibile e vivibile per tutti: cristiani e musulmani insieme».
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