
Valditara: «È un delitto che la scuola non aiuti i giovani a trovare lavoro»

«Secondo una ricerca di Unioncamere di qui al 2027 il 47 per cento della nuova domanda di lavoro non sarà coperta a causa della mancanza di qualifiche. Mi pare quasi un delitto non provare a offrire a tanti giovani spesso disoccupati opportunità per trovare un lavoro che li soddisfi». Così venerdì 14 giugno a Caorle, aprendo la festa di Tempi “Chiamare le cose con il loro nome”, davanti a una piazza Vescovado piena di gente, il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha motivato il suo investimento politico su libertà, lavoro e personalizzazione per «creare un tessuto scolastico e formativo incentrato sulla persona e capace di supportare anche le imprese, creando lavoro, ricchezza, crescita per tutto il paese».
Ripercorrendo i contenuti del suo libro La scuola dei talenti, il ministro ha illustrato l’idea fondante e le concrete implicazioni della sua riforma “4+2”. Perché «se è vero, come credo, che i talenti e i lavori hanno tutti eguale dignità, allora anche la scuola professionale deve essere una scuola di serie A».
Video di Nicola Marchesin – Nuove Tecniche Coop.
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