Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Società

L’oppio degli intellettuali

Ma quanto sono organici i firmatari dell'appello pro unioni civili. Una volta gli intellettuali militavano a favore della causa proletaria, oggi lotta per i cosiddetti nuovi diritti

Aldo Vitale
22/02/2016 - 11:19
Società
CondividiTwittaChattaInvia

Su Repubblica dello scorso 21 febbraio 2016 è apparsa la notizia per cui oltre quattrocento tra esponenti di cultura, spettacolo, musica, editoria hanno scritto e sottoscritto un appello al Parlamento affinché siano immediatamente approvate le unioni civili.

Che vi sia qualcuno che da cantante, attore o artista abbia una propria opinione, una propria fede politica, una proprio partito, non stupisce ed anzi è cosa buona e giusta, poiché è inevitabile che ogni essere umano eserciti non solo la propria libertà di pensiero, ma anche il proprio senso di appartenenza e identità (di cui tanto si necessità in un mondo come quello dell’arte che con l’adozione del pensiero fluido e del relativismo etico ha smarrito la propria).

LEGGI ANCHE:

Drag queen

Drag queen a scuola: «Esistono 73 generi». Genitori in rivolta

6 Marzo 2023
trans

Il libro di Meotti mette in crisi pure noi diavoli

4 Marzo 2023

Ciò nonostante, c’è differenza tra l’avere una propria idea e il militare per una ideologia, ed è la differenza che tutta intera si ritrova nella distinzione tra intellettuale e intellettuale organico.

L’intellettuale organico, come si sa, è quella figura, compiutamente teorizzata da Antonio Gramsci, in base alla quale la causa proletaria si deve servire anche di figure intellettuali che ne propugnino le idee, i valori, l’emancipazione.

L’intellettuale, per Gramsci, per essere davvero tale deve essere organico alla causa proletaria e mettere al servizio di essa le proprie risorse e le proprie capacità.

Scrive per l’appunto Gramsci:

«Il nostro Partito non è un partito democratico, almeno nel senso volgare che comunemente si dà a questa parola. È un partito centralizzato nazionalmente ed internazionalmente. Centralizzazione vuol dire specialmente che in qualsiasi situazione tutti i membri del Partito, ognuno nel suo ambiente siano stati posti in grado di orientarsi, di saper trarre dalla realtà gli elementi per stabilire una direttiva, affinché la classe operaia non si abbatta, ma senta di essere guidata e di poter ancora lottare. La preparazione ideologica di massa è quindi una necessità della lotta rivoluzionaria, è una delle condizioni indispensabili della vittoria».

Senza dubbio il socialismo reale è finito, la causa proletaria ha perduto il suo slancio, ma il metodo d’azione è rimasto immutato, vivo e vegeto in quelle forze politiche che saggiamente, a seguito della fine del comunismo, dopo una secolare militanza in suo favore, si sono re-inventate come forze liberali che distribuiscono diritti in ogni dove.

Se nel XX secolo l’intellettuale organico militava a favore della causa proletaria nel senso della rivendicazione del diritto di sciopero, dell’adeguamento salariale, della lotta al padronato, oggi, invece, lotta nel senso della rivendicazione dei cosiddetti diritti civili e nell’ambito dei cosiddetti nuovi diritti (diritto al figlio, diritto d’amore, diritto al matrimonio, diritto di cambiare identità, diritto di morire ecc).

Gli intellettuali organici di oggi si battono, infatti, non solo per la semplice approvazione del disegno di legge sulle unioni civili, ma soprattutto per propagare la nuova ideologia dominante, cioè il pensiero gender.

Ciò che è accaduto con il proletariato e il marxismo, accade oggi con i gruppi LGBT e il genderismo; se nel XX secolo l’intellettuale organico spendeva la propria vita al servizio della causa proletaria, oggi, nel XXI secolo, spende la propria energia al servizio della causa genderista.

Tutto ciò lascia trasparire l’idea di quanto molto organici siano i firmatari del suddetto appello per l’approvazione del ddl Cirinnà, e quanto poco liberi siano in effetti nella loro arte.

Se, infatti, non c’è libertà senza verità, e non c’è arte senza verità, come ben spiegato da Martin Heidegger, allora l’arte e ogni attività intellettuale di quanti risultano essere organici rispetto al pensiero gender non è vera arte o attività intellettuale perché non è arte libera in quanto non tesa alla traduzione della verità, ma asservita ad uno scopo per di più di chiara matrice ideologica.

A ben guardare, tuttavia, l’appello di tali intellettuali, tramite cui si realizza l’asservimento della cultura al pensiero genderista, lascia intendere quanto essi siano sotto gli effetti di ciò che Raymond Aron ha giustamente definito come “oppio degli intellettuali”.

Essi, infatti, invece di incarnare il vero ruolo dell’intellettuale, cioè l’opporsi alla cultura dominante, preferiscono sottomettersi a quest’ultima.
Se, infatti, hanno ragione tutti i sondaggi, gli opinionisti e gli esperti nel sostenere che la maggioranza degli italiani è favorevole alle unioni civili, se hanno ragione coloro che sostengono che bisogna legiferare come la maggioranza dei Paesi europei hanno legiferato sulle unioni civili, se hanno ragione tutti coloro che ripetono che occorre ascoltare la predominante voce di quanti in più di cento piazze italiane hanno dimostrato che la stragrande parte dell’opinione pubblica è a favore delle unioni civili, occorre necessariamente riconoscere che la cultura dominante sia quella a favore delle unioni civili.

In tal senso un vero intellettuale – cioè quello non organico – non dovrebbe servire la causa del più forte, del pensiero dominante, della maggioranza, cioè del potere, ma opporsi a tutto ciò.

Del resto, questo è stato l’insegnamento dell’illuminismo, o meglio, di quella parte dell’illuminismo che proprio questo ha insegnato, cioè che il rapporto dialettico tra intellettuale e potere deve essere sempre non già di servizio, ma sempre di critica oppositiva, cioè di sfruttamento di quella risorsa di indipendenza del pensiero e della coscienza che per l’appunto manca ai suddetti firmatari del predetto appello, i quali, a causa della loro militanza a favore della maggioranza favorevole alle unioni civili, si dimostrano gramscianamente molto organici e illuministicamente poco intellettuali.

In conclusione, quindi, non possono che sovvenire le parole di critica, avverso questo genere di intellettuali organici, mossa da un illuminista del calibro di Jean-Baptiste D’Alembert che nel suo Saggio sui rapporti tra intellettuali e potenti del 1753 così per l’appunto scrive:

«Un mezzo molto efficace per rendere più circospetti questi aristarchi sarebbe quello di impegnarli a dare per iscritto i loro pareri: in capo ad un piccolo numero di anni, quando il furore della cabala e lo spirito di parte avranno fatto posto alla sentenza dei saggi, quei giudici, ignoranti quanto severi, si troverebbero in contrasto o con se stessi o con il pubblico; infatti, nonostante tutte le ingiurie che si dicono così frequentemente al pubblico, esso decide con cognizione ed equità. È vero che quel pubblico che giudica, cioè che pensa, non è composto da tutti coloro che pronunciano pareri e nemmeno da tutti quelli che leggono; le sue sentenze non sono tumultuose; spesso esamina ancora quando la passione o la prevenzione credono di aver già deciso e i suoi oracoli, depositati presso un piccolo numero di uomini illuminati, prescrivono infine alla folla ciò che essa deve credere. È soprattutto fra gli intellettuali e persino unicamente tra costoro che si incontrano uomini di tal fatta».

Foto Ansa

Tags: Antonio gramsciddl cirinnàIdeologia Genderlgbtunioni civili
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Drag queen

Drag queen a scuola: «Esistono 73 generi». Genitori in rivolta

6 Marzo 2023
trans

Il libro di Meotti mette in crisi pure noi diavoli

4 Marzo 2023
Ley Trans Spagna

In Spagna è iniziata la battaglia per abolire la Ley Trans

21 Febbraio 2023
Gianni Morandi e Amadeus, per la quarta edizione conduttore e direttore artistico del festival di Sanremo

Telefonatissimo Sanremo: filosofare sempre, cazzeggiare mai!

7 Febbraio 2023
Nicola Sturgeon gender trans

La premier scozzese si incarta sui trans

6 Febbraio 2023
Il cardinale George Pell

«Pell go to Hell». La vera ragione dell’odio Lgbt contro il cardinale

2 Febbraio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»

Emanuele Boffi
14 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La grande chance offerta dall’incontro Landini-Meloni
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ancora sull’unità in politica (con arrabbiatura)
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
contrattempi[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist