Unioni civili e dibattito in Forza Italia. «Intendiamo valorizzare tutte le differenze, così che esse si armonizzino con il bene comune»

Di Redazione
01 Luglio 2014
Dopo le aperture di Berlusconi, nel partito si discute. Il Mattinale riprende e rilancia l'intervista di Amicone al Foglio

Dibattito in Forza Italia dopo le aperture di Silvio Berlusconi rispetto alle unioni civili. Se una parte del partito segue la nuova linea del leader, favorevole a regolamentare le convivenze, anche fra persone dello stesso sesso, un’altra parte rimane scettica. Lo testimoniano le interviste che appaiono in questi giorni sui giornali, dove si discute anche della scelta della compagna del premier Francesca Pascale e del giornalista Vittorio Feltri di iscriversi all’Arcigay.

VALORIZZARE LE DIFFERENZE. In ogni caso, si discute. E oggi su Il Mattinale, la newsletter a cura del gruppo Forza Italia alla Camera, si prende posizione in merito alla questione. Si legge in uno degli editoriali: «Non ci sarebbe bisogno di aggiungere l’aggettivo. Diritti della persona: è tutto compreso in questa formula. Se si aggiunge l’aggettivo (che in sé ha la stessa radice di aggiunta) è perché esiste una sofferenza, una qualche forma di negazione che riguarda persone caratterizzate da una “differenza”. Dunque è giusta una battaglia per questo. Come sarebbe bellissima una battaglia civile, e qui saremmo più soli ma questo non ci fa paura, in difesa delle famiglie numerose. Forza Italia intende valorizzare tutte le differenze, così che esse si armonizzino con il bene comune. A volte i valori possono essere confliggenti. Si tratta appunto di trovare delle basi di dialogo».
E di seguito: «Forza Italia valorizza le differenze. Vuole la libertà a 360 gradi. Così accanto alla volontà di dare fiato alle esigenze di dignità sociale degli affetti e delle convivenze omosessuali, tutela la differenza di opinione proprio riguardo a questo. E difende come sacra la differenza nella impostazione educativa che è diritto delle persone e delle famiglie».

LIBERTA’ DI DISSENTIRE. Il Mattinale riprende e valorizza anche un’intervista di Luigi Amicone al Foglio, riassumendola così: «Ragioniamo insieme di unioni gay, lottiamo contro l’intolleranza e la discriminazione sessista; nello stesso tempo garantiamo la libertà di dissentire senza essere accusati di omofobia, soprattutto promuoviamo la possibilità di dare consistenza non solo teorica ma pratica alla libertà scolastica, per cui non ci sia una cultura unica del gender (come in Francia) a essere trasferita dalle teste degli ideologi ai ragazzi (gender: che sesso ho lo decido io, e i diritti dipendono dalla mia fantasia e la società deve adeguarsi). Ci sia cioè libertà di diffondere la cultura gender ma anche no. Tolleranza, anzi interesse vero e libertà appassionata, magari anche combattiva, per tutte le posizioni culturali che non predichino la violenza fisica e il bavaglio per i “differenti” che sono comunque persone senza aggettivi».

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27 commenti

  1. Raider

    La “normale dinamica sociale” che porta alla scomparsa. alla emarginazione dallo spazio pubblico o alla sottomissione di una realtà storica e sociale a favore di altre, è ormale susciti resistenze e eventualmente, preoccupazioni. Ci sono piani non oscuri perché documentati e c’è chi, come lei, fa di tutto per distruggere o ridurre ai minimi termini la presenza cristiana, unica sua preccupazione nella sua vita di quartiere. Normale che per lei tutto questo sia una meraviglia. E ha già ampiamente dimostrato che, per giudicare, lei non ha certo bisongo di sapere chi è.

    1. Giovanni Cattivo

      Veramente mando le mie bimbe ad un gruppo scout e ho fatto volontariato per anni in una ong dove, quando sono entrato era più facile trovare na persona che andava a messa tutti i giorni che uno come me che non ci andava mai. Sono arrivato, negli anni, anche a far parte del board e ho lavorato con missionari del calibro di Padre Alex Zanotelli. Se le do l’impressione di uno che vuole cancellare la presenza cristiana dalla società credo sia colpa della sua capacità di comprensione e giudizio.

      1. Raider

        Quale che sia la mia capacità di comprensione e di giudizio, Giovanni, è sicuro che non è commisurata alla sua attitudine a offendere il prossimo: già questo – non io – dice tutto sulla sua capacità di comprensione e di giudizio. Comunque, io mi sono attenuto a quello che lei ha scritto sopra e a ciò che scrive di solito quando lei si trova in mezzo ai piedi – pedagogia pre-scolare e matrimoni e adozioni gay, per farle esempi classici – il Cristianesimo: che lei, dopo aver frequentato gente come padre Alex Zanotelli, vorrebbe confinare in una dimensione privata, come cosa irrilevante sul piano pubblico (a parte lo scoutismo, può darsi) e di cui parla in termini di superstizione e di prevaricazione. La sua capacità di giudizio la misuri sulle cose che lei scrive, non sull’intolleranza rispetto anche solo a ciò che scrivono e le fanno notare gli altri. Mi dispiace solo non poter intervenire con la tempestività opportuna, nei prossimi giorni sarà ancora più difficile farlo, per me: ma quando potrò, non lascerò che lei dubiti delle capacità di comprensione di chi le usa la cortesia di risponderle argomentando e se capita, qualche volta, ricambiando il suo sarcasmo.

        1. Giovanni Cattivo

          Raider mi spiace se la sia presa. Contavo sul suo senso dell’ironia.
          In ogni caso , se non lo ritiene offensivo, cerchi in rete la biografia di Alex Zanotelli, poi mi dirà se le sembra uno che vuole vivere solo privatamente la religione

  2. Tommasodaquino

    Perchè non fate un bell’articolo su Ron Paul o Tom Woods? Quel tipo di politica sta avendo un grande successo in america. La strada per i cattolici è quella. Informate su questo please (vi prometto che no chiedo soldi…)

  3. leo aletti

    I principi non negoziabili non si barattono. Chi sbaglia sa che sbaglia, caro Luigi Amicone di Giuliano Ferratra prendi nota che hai sbagliato.

  4. Emanuele

    vergogna CL, vergogna TEMPI!
    come siete crudeli con il PD e come siete accomodanti con Silviuccio vostro.
    Se si è cattolici lo si è fino in fondo.
    Se il PD vuole le unioni civili è giusto criticare, anche duramente.
    Se Forza Italia si accoda, è giusto criticare del pari, non fare articoli bonari tipo “sì vabbè… fratelli che sbagliano…”

    Pensavo che foste anzitutto cristiani, mi sbagliavo.

    1. Raider

      Vi siete assuefatti, Sinistra cattolica e non, alla razione giornaliera di veleno anti-Cav auto-prodotto. Il moralismo è altra cosa del cattolicesimo e la Sinistra della “superiorità etica” – cui manca solo il potere di rimettere i peccati e di riabilitare i reprobi, eletti e elettori -, oltre a emette sentenze e condanne per interposta casta, promuove legislazioni il cui capolavoro di libertà, democrazia e dottrina cristiana è il ddl Scalfarotto. Quindi, se FI imbocca la strada della sudditanza al mainstream, niente voto. Ma se si tratta di polemizzare sui peccati di B. e sugli errori di B. perché non si ha di meglio per dare una rqgione alla propria esistenza politica e anxhe personale, allora, sempre più, W Berlusconi! Forza Silvio! A “Tempi” cercano di discutere di questo. I “senza se” e “senza ma” sono da un’altra parte e li si cerchi dove stanno.

      1. Raider

        Prima di staccare e risentirci non so quando, mi fate leggere la mia risposta a Giovanni su islamismo turco e UCOII? Vorrei che Giovanni sapesse che ho letto ciò che ha scritto e che trovo banale, ripetitivo e comunque, fuori discussione e in ogni caso, anche lì – nel suo quartiere – sbagliato ciò che scrive per mettere, senza riuscirci, ciò che ha sotto gli occhi davanti a una realtà meno rosea e molto verde coranico. Grazie!

  5. Giovanni Cattivo

    Seconda me la società inclusiva è quella che festeggia tutte le ricorrenze Natale e Aid el Fitr. Comunque alla scuola delle mie figlie il presepe lo fanno e pure la recita di Natale. Le famiglie immigrate mi pare non abbiamo mai fatto una piega.

    1. beppe

      giovanni, la società inclusiva la vogliono solo qui da noi, dove i soliti sinistrati che occupano la scuola pretendono la tutela delle MINORANZE. a scapito di quella che fino a prova contraria è ancora maggioranza tra la popolazione. al loro paese tu saresti COSTRETTO a fare quello che dicono loro e te ne staresti zitto e mosca. inoltre non consideri la famosa DISSIMULAZIONE tipica dell’islam. aspetta che raggiungano la maggioranza anche solo in un quartiere o in qualche scuola e vedrai che INCLUSIONE .

      1. Giovanni Cattivo

        Non credo proprio, vivo nel quartiere multietnico della mia piccola città e non succede nulla del genere. Ma il tema del post è un altro. Mi pare che siate voi cattolici, perlomeno Amicone, a chiedere una riserva indiana

        1. Raider

          La sua carica di ottimismo, Giovanni, non ha nulla da invidiare a quella esplosiva dei terroristi suicidi, che le fanno il favore di non farsi saltare in aria sotto casa sua, nell’atrio della scuola di sua foglia mentre bimbi e genitori si recano a prendere visione dei risultati scolastici di fine anno (come ripetutamente avvenuto in Irak e altrove), a un incrocio nelle ore di punta o in un centro commerciale della sua piccola città o di un’altra meno piccola lì vicino. Togliere un crocifisso che è, praticamente, sempre stato sulla parete di un’aula scolastica o proibire l’esposizione di pericolosissimi, minacciosi, oltraggiosi presepi come si è sempre fatto per non disturbare la coscienza religiosa di piccoli e grandi non cristiani, sarebbe cosa da farsi a parte rovesciate nei Paesi islamici: siccome hanno masse di immigrati, cristiani e non, semi-schivizzati nei Paesi del Golfo Persico, pensi che accadrebbe se gli ultimi arrivati pretendessero di far eliminare i contrassegni confessionali islamici dai luoghi pubblici. Non è la sua piccola città, è vero: e dunque, che gliene importa? Ma, se non altro, questo le permetterà di chiedersi, fosse come ipotesi di scuola, se, non appena i musulmani saranno in numero sufficiente – e ci stiamo arrivando a tappe forzate – per essere maggioranza o consistente minoranza piuttosto agguerita, le cose andranno in un modo che nemmeno a lei potrebbe piacere. Perfino per Pisapia, che si è accorto che di immigrati ne arrivano troppi a Milano e senza dirlo a lei, Giovanni, né chiedere il suo permesso, pensa di smistarne nella sua piccola città, i motivi di preoccupazione e mobilitazione vanno oltre la discesa delle orde di Sentinelle In Piedi che brandiscono libri da leggere in pubblico. Ma non è il sindaco della sua piccola città: e quindi, non lo ha votato lei.

          1. Giovanni Cattivo

            Raider nel mio quartiere e nella scuole delle mie figlie gli immigrati musulmani sono già una consistente minoranza. Non direi agguerrita, ma sicuramente organizzata, visto che gestiscono due moschee (una turca e una UCOII). Non hanno mai messo in discussione nessun rito religioso, le loro richieste negli ultimi dieci anni sono state: un settore nel cimitero per seppellire i loro morti (concesso) e una sera in piscina riservata alle loro donne (giustamente negata, se non altro perchè bisognava toglierla a qualcun altro) . I si sono stati accolti senza trionfalismi e i no senza drammi. Comunque l’immigrazione musulmana è abbastanza bilanciata da quella sudamericano molto cattolica (specie da quando c’è Papa Francesco) e molto religiosa. All’ultima processione del Santo Patrono una delle statue era portata da una miriade di minuscole colf peruviane. Proprio non mi riesce di essere pessimista, con quello che vedo.

          2. Q.B.

            La prospettiva di Reider è corretta: non si può valutare il dato globale limitandosi a una striminzita ossevazione locale. Per capire cosa accadrà domani nel proprio cortile bisogna osservare cosa sta accandendo nel condominio accanto, o in fondo all’isolato. I Balcani, la Grecia, il Medio Oriente, il Nord Africa; ma anche la realtà delle grandi aree urbane europee e italiane, le tendenze giurisprudenziali e gli interventi del legislatore europeo (che oggi ha competenza quasi completa) in materia di immigrazione, le politiche sociali e di welfare smaccatamente sbilanciate a favore degli immigrati, la composizione etnica e religiosa delle migliaia di persone che, seguendo un piano palesemente concordato tra governi, sbarcano in Italia e Grecia e Spagna.
            Detto senza alcuna enfasi: è un’invasione pianificata che produrra sconvolgimenti epocali nel tessuto sociale europeo ed è una strategia che ha radici antiche (consiglio la lettura delle lettere persiane del Montesquieu).

          3. Raider

            Grazie a Q.B. Volevo solo aggiungere che, sulla base di accordi sottoscritti agli albori dell’Ue e da questo punto di vista, scritti sotto dettatura dei Paesi arabi produttori di petrolio, che, perciò, hanno concorso a tracciare o determinare le linee del nostro futuro, l’Arabia Saudita sarebbe intervenuta, in ogni crisi petrolifera, riducendo o aumentando la propria produzione di greggio in modo da calmierare il mercato. Non si può dire che, manovrando in sede dell’O.P.E.C. anche per il prestigio della dinastia saudita, custode dei luoghi santi dell’Islam, l’Arabia Saudita non abbia ottemperato i patti, in modo da ricavarne il massimo profitto in termini economici, politici e diplomatici. L’immigrazione era un punto decisivo in questa strategia, con la riscrittura dei manuali di storia da adottare nelle scuole europee per evidenziare i ‘debiti’ storici e culturali dell’Europa nei confronti del mondo arabo, che l’avrebbe “defraudata”, in pratica, della modernità e dei suoi frutti. Una mistificazione colossale di questo genere spiega l’atteggiamento servile dell’Ue e la non-politica sull’immigrazione di cui è luminoso esponente Alfano, Ministro-simbolo della dhimmitudine italiana e europea. Del resto, la stessa pervicacia nel negare l’evidenza dei fatti, riscontrata in altri ambiti dell’agenda politicamente corretta, dimostra incoscienza unita a viltà e soggezione al Pensiero Unico che assumono sempre più visibilmente i connotati di un regime che va avanti con o senza il consenso dell’opinione pubblica.

            P.S. Non posso partecipare al dibattito con la costanza che mertia e che vorrei perché impegni di ogni genere non me lo consentono. Troverò modo di ribattere colpo su colpo ai dhimmi del Pensiero Unico non appena potrò.

          4. Tommasodaquino

            la regia è americana non araba

          5. Giovanni Cattivo

            Appunto Nord Africa, Medio Oriente, Balcani (intende Bosnia?) . Zone a maggioranza islamica da sempre (non ho capito cosa succederebbe in Grecia)
            Il fondamentalismo è un fenomeno interno alla comunità musulmana, un modo per tenere insieme il gruppo ed evitare che si sfaldi sotto i colpi della modernità, come è successo a voi.

            Questo si vede anche nl mio quartiere, ogni tanto qualche predicatore con barba e camicione si fa vedere alle moschee. Da quel che ne so i fedeli reagiscono come quando in parrocchia arriva un francescano dell’Immacolata.
            I più tiepidi dicono “Il solito fanatico” e i più religiosi “ha proprio ragion , un sant’uomo”, ma poi continuano a fare come sempre. Non escludo che cose del genere possano motivare qualche testa calda, ma sono sicuro che la Digos ha già riempito quei posti di infiltrati e microspie.

          6. Raider

            Lei sa tutto, del suo quartiere e comunque, purché nulla turbi il posto dove sta e non la distolgano o disturbino dalle sue comodità, per lei andrà sempre tutto bene. Quando, per restare a un suo commento a una notiziza riportata da Tempi”, viene fuori un piano per controllare le scuole di una città inglese da parte di islamici da più generazioni, lei esprime la sua fiducia nella polizia; quando l’inglese diventa la seconda lingua in alcune scuole di quel Paese, sul cui cammino ci stiamo avviando a grandi passi, per lei è solo un fatto circoscritto, quasi come nel suo quartiere. A lei non importa nulla di Occidente, Costituzione, nazione, identità e polizia. Tutto vada come pare e piace a lei: e poi, tutto vada come deve andare. A questo punto, lei potrebbe anche fare a meno di commentare: invece, no, ci sono troppi cristiani ancora in giro. Chieda ai predicatori barbuti come fare, che sono più fiduciosi di lei nella possiblità di balcanizzare e islamizzare il suo quartiere nel giro di qualche generazione.

          7. Giovanni Cattivo

            Gli stessi fatti che per me dimostrano una normale dinamica sociale per lei sono le prove di un piano diabolico di forze oscure per distruggere Europa e cristianesimo.Che dire? Se la cosa la preoccupa, si preoccupi. Se proprio ci tiene a vederla così, chi sono io per giudicare?

  6. Giovanni Cattivo

    Ho trovato davvero interessante l’intervista di Amicone al Foglio. In due parole i “principi non negoziabili” diventano contrattabili come un tappeto nel suq del Cairo. Si possono scambiare non con altri diritti, ma con dei soldi, se è vero come è vero che il diritto ad una scuola privata è già garantito dalla Costituzione. A spese di chi la vuole però. Chiarisco subito che su questo tema sono assolutamente disposto a discutere senza preconcetti, ma messa così fa una brutta impressione. Non per l’incoerenza, che non è un problema mio, ma perché prefigura un comunitarismo cattolico del tutto uguale a quel comunitarismo islamico che tante volte ho visto denunciare su queste pagine. Proprio non ce la fate a vivere da cristiani in una società pluralista?

    1. Fran'cesco

      Se per societa’ pluralista intendi quella che a scuola di propina il kebab a mensa e cancella il presepe e la festa della mamma per un non precisato principio di inclusivita’… no, non e’ questo il vivere da cristiani nel mondo che desidero per i miei figli.

      PS non sono d’accordo con lo “scendere a patti” di Amicone, opinione personale.

    2. Raider

      Cioè, vivere in mezzo a gente, non dirò mai come lei, ma come altri che arrivano qui e scaricano insulti, sputano veleno e lanciano maledizioni laicissime contro, per es., le Sentinelle In Piedi? Vivere “in” una società che vorrebbe ridurre al privato la fede, che, per sua natura, non è mai un hobby, come pensa lei, che, infatti, mette sullo stesso piano comunitarismo islamico e comunione di fede cristiana? Vivere “in una società” in cui si progetta di mettere in galera o ridurre al silenzio chi è contro il Pensiero Unico su gender, immigrazione, istituzioni europee, strapotere della finanza globalista, annientamento di identità e specificità che non siano puro folklore da affidare alle agenzie per il turismo, in attesa che la “contaminazione delle culture” trituri e faccia sparire tutto in un’indifferenziata poltiglia dove trionfi il mercato globale, il consumo equo-eco-solidale che non basterà mai per tutti, la produzione a costi, tempi e diritti cinesi e altre delizie di cui faremmo a meno, come cristiani e come cittadini? Si figuri! I cristiani sono abituati anche a cose molto peggiori.
      Su Amicone, però, riconosco che qualche equivoco può giustificare la sua ironia. La politica è l’arte civile della ruffianeria e del compromesso. Ma nessun cedimento ai poteri di questo mondo, stia tranquillo. Le toccherà vivere in mezzo a noi.

  7. Andrea (uno dei tanti)

    Beh, dopo aver letto per anni su Tempi di “Forza Italia / PDL / Berlusconi” baluardo dei vaolri cattolici bla bla bla.. e menate simili son piccole soddisfazioni.

    Da notare il tono “neutro” con cui viene data, in ritardo, la notizia: niente titoli stile “Libero/Tempi” del tipo “dite a Renzi che cosi non va” o “piove, gender ladro!!”. Nessun commento o riflessione da parte della redazione, segno di evidente imbarazzo.

    Alla fine a difendere i valori cattolici rimarranno i molto detestati (nei commenti) “traditori” del NCD.

    1. Luigi Amicone

      Andrea UDT, lei non ha proprio letto niente su Tempi di tutto quello che scrive in prima riga. Si soddisfi, va tutto molto bene. Auguroni. LA

      1. Andrea (uno dei tanti)

        Lei ha ragione: nella prima riga avrei dovuto specificare “nei commenti”.
        Per il resto delle righe confermo le mie opinioni.

        Ricambio gli auguri. A.P.

      2. Giuseppe

        Ormai è chiaro che il Berlusca si è bevuto il cervello. E fin qui, amen! Il dramma è che in FI gli vanno dietro, pensando di rincorrere Gianburrasca Renzi sulla strada del pensiero unico, per un pugno di voti a buon mercato. Tra l’assordante silenzio del 99 % dei nostri vescovi. E non appare all’orizzonte uno straccio di alternativa ….

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