Un’assicurazione ha i suoi rischi, ma può essere un ottimo investimento

Di Gianluca Caruso
22 Novembre 2011
Gianluca Caruso, esperto di mutui e investimenti, spiega i diversi tipi di assicurazione, con i vantaggi e i rischi connessi. Ci sono quelle collegate all'indice di borsa o a un fondo di investimento o alla vita. Sono tutte un investimento e, in quanto tali, è importante tenere presente il "fattore rischio" e di che prodotto assicurativo si tratta

Le assicurazioni sono un tema di grande attualità: recentemente infatti si sente parlare dello sviluppo, in particolare nel settore auto, delle assicurazioni online a scapito delle compagnie tradizionali. Troppo spesso però si dimentica che le assicurazioni possono rappresentare un’ottima forma di investimento. Come in ogni investimento, anche in questo caso il cliente deve tener ben presente il fattore “rischio” e soprattutto investire dopo aver compreso adeguatamente di che genere di prodotto assicurativo si tratta. Questi prodotti assicurativi non hanno nello specifico le medesime caratteristiche, quindi occorre soffermarsi sui dettagli di ciascuna polizza.

Le assicurazioni “index linked” legano la redditività all’indice di borsa o a un paniere azionario: qualora il contratto non fornisca nessun tipo di garanzia, l’investitore deve essere consapevole del rischio che corre perché è su di lui che si percuote la perdita del valore attivo di riferimento. Le assicurazioni “unit linked” sono invece legate ad un rendimento collegato ad un fondo d’investimento. Secondo l’andamento del fondo, l’investitore può ottenere o meno dei guadagni. Quando si effettua la liquidazione, si corre il rischio di avere un capitale inferiore ai premi versati poiché è tutto strettamente collegato al valore delle quote sul mercato in quel determinato momento.

Sono da considerare comunque forme d’investimento nel settore assicurativo, anche se in una collocazione differente, le assicurazioni vita che si dividono in: “caso morte”, “caso vita” e in forme miste. Il funzionamento in linea di massima è  lo stesso degli altri prodotti assicurativi. Le figure in gioco sono sempre quattro: contraente, assicuratore, l’assicurato e il beneficiario di cui tre possono essere anche rappresentati dalla stessa persona, come nel caso di una polizza sulla propria vita per la quale il contraente può risultare anche assicurato e beneficiario. Il contraente ovviamente è colui che richiede la stipula del contratto e ne paga la cedola. Poche decine di euro nella maggior parte dei casi, che l’assicurazione si impegna a restituire sotto varie forme al beneficiario della polizza, che può essere un parente come la moglie o il figlio o anche un estraneo. Attraverso il versamento di un premio annuale il beneficiario, sulla base degli accordi contrattuali, ottiene una rendita nel momento in cui si verifichino le condizioni previste.

Per il caso morte l’assicurazione prevede un importo stabilito che sarà liquidato al momento della morte dell’assicurato e generalmente i beneficiari sono i familiari. Per il caso vita si fa riferimento alle pensioni integrative e ai fondi d’investimento: il capitale è versato all’assicurato secondo quanto stabilito nel contratto. Per l’assicurazione di tipo misto c’è una formula che abbina le due precedenti, la rendita è infatti pagata sia in caso di morte che in caso di sopravvivenza.

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