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Da Nirim e Nir Oz, i kibbutz più vicini a Gaza, si vedono le nubi di fumo alzarsi dalla Striscia. I raid israeliani non si fermano, non ancora. Il conto dei morti si aggiorna di giorno in giorno da 15 mesi. Israele sta colpendo tutte le infrastrutture e gli "obiettivi militari", depositi di armi, batterie lanciarazzi, postazioni missilistiche: la potenza militare di Hamas è stata colpita, devastata. Ma non ancora distrutta, dicono le fonti militari israeliane.
Nessuno può dire con precisione quante sono le vittime palestinesi, quanti civili e quanti combattenti, quante donne e bambini, quanti malati sono morti perché gli ospedali sono stati messi fuori uso dai bombardamenti, come molte scuole e moschee. Sotto le strutture, non è un mistero, Hamas da anni aveva costruito le sue basi. Israele afferma di aver sempre avvertito la popolazione prima dei raid: messaggi via sms e volantini paracadutati per indicare dove e quando stava per colpire. Ma i morti ci sono, e sono migliaia. La c...
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