Una lezione per capire come siamo arrivati alla crisi ucraina. «La Russia non è una democrazia»

Di Redazione
21 Marzo 2015
Il nostro inviato Rodolfo Casadei ha approfondito con il direttore di Limes Lucio Caracciolo le origini reali delle tensioni emerse dalla crisi ucraina

>>>ANSA/KIEV ATTACCA FILORUSSI, EST UCRAINA SULL'ORLO DELLA GUERRA«La Russia non può essere una democrazia perché se lo fosse non esisterebbe». Il nostro inviato Rodolfo Casadei ha interrogato il direttore di Limes Lucio Caracciolo sulle origini reali delle tensioni della crisi ucraina. Potete leggerlo sul numero di Tempi che trovate in edicola o abbonandovi al settimanale.

Una lezione di geopolitica alla portata di tutti che vuole approfondire il rapporto tra Russia, Europa, Stati Uniti e come siamo arrivati alla guerra che sta straziando l’Ucraina. E le sanzioni europee contro il paese di Putin? Sono un attacco al Cremlino, «esprimo mancanza di unità politica all’interno dell’Unione Europea», ma soprattutto «sono aggirate da chi le ha volute».

I rapporti tra Russia e Germania, secondo Caracciolo, «hanno subìto un logoramento» politico, non commerciale: «il mondo industriale ed economico tedesco continua a scommettere sulla Russia, gli imprenditori della Germania hanno ripetuto in pubblico e in privato che non apprezzano le sanzioni».

Un attacco forte, ma il direttore di Limes non si limita ad accusare, spiega anche come i tedeschi aggirano le limitazioni commerciali contro la Russia. Insomma, come al solito, il paese della Merkel dice una cosa e ne fa un’altra. Mentre l’Italia applica alla lettera le sanzioni decise collettivamente… Andate in edicola o abbonatevi per non perdervi questa lezione a cura di Rodolfo Casadei.

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8 commenti

  1. maurizio

    Caro Sascha,riconosco di aver un po’esagerato in alcuni passaggi,non sempre cogliendo bene il tuo pensiero ma,ugualmente,nella sostanza mi trovo,in buona misura in disaccordo.Nel merito:circa gli uniati non mi riferivo ad un loro ruolo attuale che certo é più riconosciuto ora,mi riferivo al passato quando il Patriarcato(ortodosso)di Kiev era diretta emanazione di quello di Mosca e non era certo tenero con gli uniati perché cattolici,affibiandogli addosso l’etichetta di essere legati ad ambienti revanscisti(cosi li definivano allora-neonazisti li definisci tu-e non solo tu-oggi).Non sono qui a giustificare alcunché che si richiami oggi come un tempo a tendenze ultradestra,però le categorie storiche vanno anche obiettivamente contestualizzate e lette secondo una visione complessiva e realistica delle condizioni storiche.Il riferimento é anche a quanto Raider,rispondendoti,dice a proposito dei massacri operati da Stalin ai danni degli ucraini.
    É vero,poi,che l’Urss era una federazione di stati ma é altrettanto vero che il potere sovietico era un monolite il cui collante era il marxismo in salsa comunista:i particolarismi non erano ammessi e le origini geografiche di questo o quel grande capo dell’Urss contava zero…sempre Mosca era il centro gravitazionale.Anche riguardo al trasferimento di altre terre all’Ucraina-terre non sue-trovo soddisfacente più la risposta di Raider.In ogni caso dall’89in poi,dopo il terremoto accaduto in tutto l’Est Europa,lo status quo era stato accettato da tutti ed era stata riconosciuta l’esistenza di stati indipendenti e,dunque,liberi di decidere da sé del proprio futuro,quale strada intraprendere e dove girare la testa.Scusa, faccio un passo indietro per riconoscerti un motivo di ragione ossia che le vittime della collettivizzazione delle terre erano tanto ucraine quanto russe…scusa me ne stavo dimenticando!Ma torniamo a bomba:tu parli del nazionalismo ucraino e dei suoi stretti legami col nazismo…ma perché non parliamo anche del nazionalismi russo che tuttora rimpiange i fasti sovietici senza dimenticare i soprusi perpetuati nel passato verso le periferie dell’ Impero russo(prima)sovietico(poi).Per cui parlare di ex compatrioti tra russi ed ucraini mi sembra un po’azzardato.Quanto all’idea di una Ucraina federale,in linea di principio sono d’accordo però dimentichi che quelli del Donbas e della Crimea vogliono totale autonomia e va da sé che il passo successivo é l’annessione alla Russia,naturalmente dietro libero referendum delle popolazioni come é stato in Crimea già tutta russa,dove i militari ucraini erano prigionieri-in pratica -perché confinati nelle loro basi e circondati dai militari russi.Se davvero la loro era questa perché non l’ha realizzata Janukovich?Perché gliel’hanno impedito gli americani,la Nato o la Ue? Mi risulta che Janukovich,per risolveri i suoi problemi economici dovuti anche ai ricatti ed allo strozzinaggio russo sul traffico del gas,si sia prima rivolto all’Occidente..poi,siccome questi offriva poco mentre la Russia concedeva molto di più,ha girato la testa dall’altra parte.Gli ucraini si sono ribellati a Janukovich anche per questo,oltre che perché era corrotto quanto-se non più-degli altri che avevano governato in precedenza.Per questo é sorta e si é radicata nella gente P.za Maidan dove c’erano ucraini e russi :P.za Maidan che é stata un vero laboratorio di un popolo unito sopra le ragioni di rivendicazioni autonomistiche o teste girate ad ovest piuttosto che ad est,un laboratorio di solidarietà ,di vero egualitarismo sociale ed etnico,libero e indipendente da condizionamenti politico-economici tanto dell’ovest come dell’est.Per questo il governo Janukovich ha cercato di sgomberare la piazza con la forza-con tanto di vittime-e,dall’altra,gli ultranazionalisti hanno tentato di impadronarsene(della piazza)sebza riuscirvi ed allora hanno ripiegato sul Parlamento,assalendolo e mettendolo a ferro e fuoco.Certo,poi tutto é precipitato e P.za Maidan si è sgonfiato da solo e per forze di cose..si era in guerra! Non nego che tutto ciò sia stato favorito e ben sostenuto dalla Nato e dalla Ue..ma sull’altro piatto della bilancia c’é l’annessione militare della Crimea ed il diretto intervento-per favore basta con le favole che i russi non c’entrano-russo sul piano militare.Il sogno,il mito,l’idea politico-religiosa della Grande Madre Russia(propria del nazionalismo russo:figlia o genitrice di esso,poco importa)é ciò che é stato alla base di tutto questo cataclisma,rispetto al quale-per me-alla fine anche le ragioni dell’uno o dell’altro tengono poco,perché a rimetterci é stata comunque la gente,il popolo di P.za Maidan.Comunque sia,grazie delle tue parole iniziali e continuiamo cosi a prescindere.

  2. Sascha

    Dopo la lunga risposta a Maurizio rispondo a Raider
    @Raider credo che la memoria storica della Seconda Guerra Mondiale influenzi ancora l’orientarsi verso destra o sinistra dei nazionalismi dell’Europa Orientale di oggi. Evidentemente si attinge al quel periodo per trovare precedenti o modelli di nazionalismo contrapposti. A ben guardare il caso ucraino non è affatto un’eccezione infatti nei paesi baltici vediamo varie formazioni nazionaliste richiamarsi esse stesse a qul periodo, così in Ungheria e Romania mentre sul fronte opposto Jugoslavia e Russia con la Polonia nella posizione più tragica essendo rimasta “vittima della geografia” e non potendo veramente guardare né da una parte né dall’altra. Ma questi movimenti non erano solo nazionalisti ma rientravano in un contesto preciso portando con sé una serie di concetti rifarsi a questi movimenti traendone ispirazione può comportare una giustificazione del sottofondo ideologico e culturale nel quale si sono sviluppati sdoganando idee che si ritenevano sepolte dalla storia.
    Capisci benissimo a cosa mi riferisco con “il lavoro sporco” compiuto dai collaborazionisti dei nazisti nei diversi paesi europei, tra cui l’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Qui si sta creando un enorme problema di memoria collettiva perché il mondo di oggi è nato dalla sconfitta dei fascismi possibile grazie all’alleanza non solo delle democrazie atlantiche ma anche e secondo alcuni soprattutto grazie al contributo dell’Unione Sovietica. Personalmente trovo molto interessanti i processi in atto che molti hanno riassunto nell’espressione “Quarto Reich” e questo riscrittura della storia della Seconda Guerra Mondiale (vedere i discorsi del tipo “gli ucraini non i russi hanno liberato Auschwitz”) avrà delle conseguenze su tutti i paesi europei. Sarebbe serio per quei paesi aprire un dibattito sull’Urss, soprattutto in Ucraina, piuttosto che renderlo il “pomo della discordia” a sostegno o detrimento dell’indipendenza dei vari paesi post-sovietici.
    Per “lavoro sporco” oggi si può intendere anche la svendita del proprio paese ai potentati occidentali, per esempio le risorse agricole ucraine o il reparto siderurgico che rischia di scomparire a causa dell’accordo di Libero scambio con l’Ue. Mettersi al servizio della NATO per combattere contro i propri ex vicini di casa ed ex compatrioti dell’URSS non rendendosi conto di come questa escalation sia funzionale anche per indebolire la Russia: l’Ucraina in effetti si è trasformata in un campo di battaglia tra Russia e Occidente chiamiamolo così e vengono mandati a combattere per interposta persona Mosca contro i propri connazionali, anche questo è “lavoro sporco”. Quello che dovrebbero fare gli ucraini sarebbe evitare di fare il gioco di potenze straniere difendendosi dai tentativi di “colonizzazione” occidentale e dal separatismo russo: questo è possibile soltanto con una struttura federale che rispetti tutte le specificità regionali ucraine attraverso un processo di pace e di riconciliazione nazionale e restando fuori da entrambi i blocchi (Ue e Unione Eurasiatica) come paese neutrale fintanto che i blocchi sono contrapposti. Quello che possiamo fare noi europei non è sicuramente istigare gli ucraini dell’Ovest al massacro degli ucraini dell’Est ma promuovere questo processo riconoscendo la neutralità del paese e il rispetto della sua sovranità nell’attesa di fondere le due entità, l’Ue e l’Unione Eurasiatica in un unico blocco economico e politico da Lisbona a Vladivostok cui possa partecipare anche l’Ucraina, paese ponte tra Est e Ovest e luogo di transito delle future arterie di comunicazione tra Europa e Asia (Usa permettendo naturalmente).
    Parlare d’indipendenza nell’era della globalizzazione per un paese che ha tutte le caratteristiche del “vaso di coccio” è uno slogan che per quanto nobile viene ripreso a seconda delle circostanza da chi lo trova utile ai propri fini (vedi Russia in Crimea) è rifiutato quando contro i propri interessi (vedi Ucraina inCrimea) le relazioni internazionali non si basano su principi rigidamente rispettati altrimenti il diritto internazionale sarebbe un vero diritto globale. Certo si può insistere sul diritto degli ucraini all’indipendenza ma questo significherebbe imporre sofferenze al paese per un carico che non sembra in grado di sopportare (guerra, sanzioni economiche russe, spopolamento, distruzione delle infrastrutture), l’Ucraina al momento attuale non è infatti in grado di garantire la propria indipendenza senza il sostegno economico, politico e militare occidentale il che significa nei fatti che non sarà più indipendente proprio perché dipendente dal sostegno occidentale. Quindi è proprio questa china di scontro con la Russia che annichilisce l’indipendenza Ucraina non la sua neutralità. Come nel caso della Svizzera la neutralità garantisce l’indipendenza. Ma comunque nel caso ucraino è opinabile sostenere che si voglia l’indipendenza visto che il paese dovrebbe entrare in un blocco (l’Ue) che per sua stessa natura erode la sovranità degli Stati membri come nel nostro caso.
    Spero tu abbia capito il senso del mio discorso. Per chiudere sull’obbiezione riguardo l’immigrazione, il fatto di esserne contrari non dovrebbe portare all’appoggiare movimenti e idee neonaziste che sono molto lontane dalle mie e, stando ai commenti che scrivi, anche dalle tue Raider.

    1. Raider

      Mi è bastato leggere la prima parte del tuo post, Sascha, per rendermi conto che se, la tua risposta è lunga e articolata, ricca di spunti di discussioni interessanti anche quando mi sembrano un po’ troppo assertivi, controbbattere richiederebbe una risposta ancora più lunga e complessa, per la quale, al momento, non ho tempo né computer, in pratica, così che non posso rischiare di digitare a vuoto. Spero che passi questo post.
      Mi limito soltanto a dire che il revanscismo anti-russo nei Paesi dell’Est ha origini lontane e l’oppressione sovietica ha rinfocolato e alimentato un risentimento che, certo, può essere strumentalizzato in un senso o nell’altro. Trovo che assimilarlo al neo-nazismo sia una cosa che non stia né in cielo né in terra: semplifico, non scendo nel dettaglio, è vero, ma lasciami dire quello che penso.
      La Crimea “ceduta” all’Ucraina è uno degli esempi del “dispostismo orientale” con cui la lunga parentesi/paralisi comunista può esseree, se non assimilata o apparentata, può essere posta in continuità. E fu “ceduta” a titolo di risarcimento per il trattamento agli Ucraini riservato da Stalin, con i milioni di morti dell’Holodomor colmati con Russi o russofili in “fraternamente” trapiantati in Ucraina: senza contare che Stalin non fu certo tenero con la Crimea, con i Tatari deportati dal Mar Nero a lidi molto remoti. Spero davvero, conoscendo e amando l’Ucraina e la Russia, che si possa porre fine a uno scontro pericoloso e doloroso: ma nel rispetto della libertà di tutti. Non posso, certo, essere io a dire come e cosa fare: mi basta il perché. Non esprimo, perciò, giudizi su scelte che spettano agli Ucraini, in particolare, su cui i Russi non dovrebbero interferire quand’anche le decisioni del popolo ucraino non dovessero essergli gradite. E non mi pronuncio su scenari dall’Atlantico agli Urali o al Pacifico, che mi sembrano prematuri, a dir poco e quanto mai aleatori.
      Chiudo con il discroso sul’immigrazione: su cui ci sarebbe molt0o da dire, partendo dal “risentimento” anti-Occidentale cui tanti, in Occidente, si prestano con una leggerezza che trovo comica, ma che dovrebbero indurre qualche sospetto in quanti sono così propensi a un complottisomo unidirezionale. Quando penso a un Blondet, per es. e la suo codazzo di islamo/nazi-fascisti o semplicemente islamici e filo-islamici e nazi-fascisti tout court, mi pare che la conclamata incapacità di trarre le debite conseguenze dalle loro appassionatamente amate teorie complottiste (tutti a favore dell”immigrazione e dell’islamizzazione, che sono, così sussurrano ai quattro venti i complottisti, il risultato di un programma perseguito dalle élite mondialiste a guida ebraica) le smentisca tutte.
      La cosa peggiore, Sascha, è che il Pensiero Unico trasforma in razzisti e nazisti quanti sono contro l’immigrazione, rifiutano il multiculturalismo e la società multietnica, il melting pot così americano, promossi con tutti i mezzi della propaganda e della “macchina del consenso” col politicamente corretto in canna, siano il “destino manifesto” dell’Ue, in un morphing che ne fa sempre più Eurabia: e chi difende l’identità dei popoli, le loro tradizioni, l’Italia “una d’arme, di lingua, d’altare” (e ci sarebbero anche memoria, sangue e cor) è radiato dal dibattito pubblico e dal consesso civile.

  3. Sascha

    Voglio rispondere alle osservazioni di Raider e Maurizio.
    @Maurizio, comincio da te Maurizio. Dai tuoi commentisul blog ho intuito che sei una persona riflessiva, prudente e moderata e capisco che leggendo il mio intervento tu possa essere rimasto perplesso. Vedi capita che si usino “parole forti” per richiamare l’attenzione su quello che viene percepito come un grave problema suscitando l’interesse del pubblico che può approfondire attraverso parole chiave (ad esempio “Eurabia”) quello che sono fenomeni più complessi e articolati. Questo per quanto ritarda le “spararle grosse” e “toni da propaganda sovietica” che mi addebiti anche se rileggendo non credo affatto di essermi spinto così oltre.
    Sugli “uniati” mi addebiti cose che non ho detto, infatti se rileggi ti renderai conto che gli ho portati come esempio di una tendenza storica risalente nel tempo (l’aspirazione a distinguersi dai russi ed entrare nel mondo culturale occidentale) ma lungi da me affermare che svolgano un ruolo rilevante nell’attuale crisi.
    Per rispondere alle tue domande specifiche siccome dici che dico “castronerie” se avrai apertura mentale nei miei confronti invece potresti scoprire che
    -URSS=comunismo no Russia. Infatti era una federazione di stati comunisti di cui uno era proprio la Repubblica Socualista Sovietica Ucraina. Lo sapevi che l’ucraino è stato studiato, insegnato e divenuto lingua ufficiale sotto il cattivissimo urss? Lo sapevi che l’Urss ha trasferito all’Ucraina terre polacche (la Galizia) e anche russe (la Novorussia ma sopratutto la Crimea, trasferita nel 1954 con un atto illegale secondo la stessa costituzione dell’URSS dalla Repubblica Socialista Federativa Russa all’Ucraina?
    -spero tu sappia che Iosif Stalin era georgiano non russo! Nessuno ha mai progettato lo sterminio del popolo ucraino con il genocidio “holodomor” anzi quando tu enumeri i massacri dei contadini hai notato che non erano mirati in base all’etnia (razzismo) ma alla classe in una logica perfettamente in linea con il pensiero comunista (lotta di classe)? Soprattutto quanti russi sono rimasti vittime della collettivizzazione delle terre?
    -lo sapevi che l’ucraino Nikita Chruscev divento padrone dell’URSS dopo Stalin e fu proprio lui a cedere in modo illegale la Crimea all’Ucraina, la sua patria
    E se avrai l’apertura mentale che ti chiedevo all’inizio del mio commento dopo aver letto tutto, non ti sembra che qualcuno voglia “fare il furbo” raccontandoci che l’Urss era la Russia? Puoi anche dirmi cosa c’entrano i russi con tutto questo ma credo intravedi il gioco di chi promuove l’equazione URSS=Russia
    Voglio aggiungere un ultimo appunto che dovrebbe farti riflettere: l’odio anti-russo era molto più forte nella zona occupata in virtù del patto Molotov-Ribbentrop nel 1939 che quindi non aveva vissuto la fase cruenta delle carestia dell’holodomor. Ma naturalmente io la storia non la conosco come mi accusi con tanta leggerezza tu neanche conoscendomi, ho provato a farmi dare ripetizioni dai nazionalisti ucraini ma mi sono accorto che gran parte dei loro argomenti erano fondamentalmente falsati e basati più sulla teoria del “complotto russo” che su oggettivi riscontri logici.
    Proseguiamo sulle questione più politica: “stiamo alla realtà” dici giustamente. La realtà racconta anche di aziende sottoposte a controlli e intimidazioni illegali da parte di bande di facinorosi tornati dal fronte, del pogrom di Odessa per il quale ancora nessuno è stato condannato, di rievocazioni storiche nella Galizia con tanto di dissotterramento dei caduti ss della divisione Galizia e celebrazioni in chiesa, bambini che preparano a scuola dolcetti “al sangue dei bambini russi”. Ci racconta che l’Ucraina che invoca tanto candidamente l’auto determinazione dei popoli non è disponibile a riconoscerla agli altri per esempio ai russi di Crimea o del Donabass. A proposito di Donbass è necessario impiegare brigate come Azov e Aidar per reprimere l’insurrezione? Bombardare ospedali, scuole e campi sportivi? Sorvoliamo anche sulle accuse gravissime di massacri.
    Per finire La realtà ci racconta anche di un Parlamento Ucraino che ha riabilitato
    Dopo questo affresco a me personalmente sono sorti delle forti riserve su quello che succede in Ucraina. E spetta agli ucraini convincermi del contrario e non basta certo gridare alla “propaganda russa”. Il popolo ucraino non è tutto nazista ma purtroppo questi gruppi agiscono liberamente e con un certo sostegno e il potere non sembra in grado di davvero a fermarli ma l’intera idea di affidare a queste formazioni il compito di affiancare l’esercito regolare consegnando loro materiale bellico, ha creato un problema di ordine pubblico in Ucraina.
    Piazza Majdan è cominciata in un modo poi è diventata qualcos’altro anche per l’intervento violento di questi gruppi che hanno finito per cambiare radicalmente il volto della protesta.

  4. maurizio

    Caro Scascha,non ti sembra di correre troppo e,soprattutto,di spararle troppo grosse e grasse(si,non é un errore ortografico)….disegno nazista in odio ai fratelli russi e sospinti dagli uniati cattolici!!…che somma di castronerie in un colpo solo. Dunque,vediamo di capirci..aldilà dei soliti toni da propaganda sovietica anni30. Intanto gli uniati cattolici sono una piccola minoranza,da sempre perseguitati e poco considerati anche dai “fratelli”ortodossi,netta maggioranza nel paese.Perché tanto odio verso i fratelli russi?Perché?Ma la storia tu la conosci?Da decenni costretti ad essere vassalli dell’Urss-ti dice qualcosa la parola Urss?E ti dicono qualcosa i massacri staliniani dei contadini ucraini anteguerra? Poi ti chiedi il perché del loro odio?Provaci tu a stare decenni in quelle condizioni!Se poi vogliono guardare più ad occidente che ad oriente,avranno pur il diritto di farlo…sono o non sono un popolo libero? So che tu,come molti,pensate all’estrema destra neo-nazista presente nel panorama politico ucraino(nessun dubbio al riguardo) come se tutto il popolo fosse di quella risma….a parte il popolo di P.za Maidan-non certamente di quel tipo-non mi pare che tutte le forze politiche presenti in Parlamento siano di quel colore.Ma vogliamo parlare dei nazionalisti russi?tutti sinceri democratici? Allora,smettiamola con la retorica e la logica da ultras della curva ,stiamo alla realtà ,per piacere!

  5. maurizio

    Sono abbonato e perciò attendo curioso il nuovo numero…non sono un esperto ma non credo neppure che gli esperti siano dei infallibi e perciò criticabili come ho già fatto sulla questione ucraina dove mi sembra si sia troppo sbilanciati a favore della Russia.D’accordo-questo é il mio modesto parere-che la Russia non può essere una democrazia come la intendiamo noi,sennò si sgretolerebbe subito e altrettanto d’accordo circa l’ipocrisia tedesca…in ogni caso le sanzioni sono un errore politico e strategico.Con la Russia occorre un Europa unita,chiara e decisa né ostile né succube del vicino potente orso russo che non si può isolare ma a cui non si può permettere di trattare i vicini come vassali…così come succedeva ai tempi dell’URSS! Per ora basta così!

  6. Sascha

    Siamo arrivati costringendo il secondo paese più grande d’Europa a una scelta perentoria: o Ovest (=Ue) o Est (=Russia). La popolazione del Donbass intende seguire un’altra strada e la linea rossa tracciata da Mosca è stata superata dall’espansionismo nato.
    L’Ucraina si avvia al suo glorioso destino di colonia dell’Occidente rispecchiando i piani del “Generalplan Ostland” di Hitler: una terra agricola serbatoio di manodopera disposta a farsi sfruttare e a fungere da mercato di sbocco per le merci europee ma soprattutto tedesche.
    A questo ha portato il nazionalismo ucraino basato sull’odio dei fratelli russi nella speranza di essere riconosciuti come “occidentali”. Questa aspirazione storica è una costanza di quelle terre fin dal tempo degli uniati cattolici fino al riconoscimento dell’appartenenza alla razza ariana da parte dei nazisti. Pur di passare per occidentali una parte consistente della popolazione Ucraina è disposta a fare il lavoro sporco per conto dei tedeschi.
    Il nazismo prospera nell’Ucraina potendo circolare senza impunità grazie anche agli appoggi internazionali e un giorno potrebbe riuscire a rifondare uno stato nazista che muovendosi dalla Galizia si diffonderebbe a macchia d’olio nell’Europa centrale, orientale e forse anche occidentale visto l’opposizione crescente a immigrazione e islamismo.
    Ma tranquillo gli americani saranno pronti a tornare (magari di nuovo insieme ai russi chissà?) a liberare l’Europa dal fascismo e stavolta non dovranno nemmeno sbarcare in Normandia!

    1. Raider

      Quindi, Sascha, gli Ucraini sono nazisti o se non lo sono, fanno i nazisti per “odio dei fratelli russi”, dovuto a cosa, a un capriccio? Così, tanto per? Una predisposizione genetica, una fatalità climatica, una congiuntura astrale, sono nazisti, gli ucraini, perché non accettano di fare il gioco dei Russi e si adatterebbero a sobbarcarsi il lavoro “sporco” – quale, precisamente – per conto dei tedeschi? Gli dobbiamo fare la guerra per questo o dobbiamo aspettare che gliela facciano gli americani (magari, di nuovo alleati ai russi, che hanno già cominciato)? E che lavoro sarebbe, Sascha, questo per cui gli Ucraini si sporcano per cponto dei tedeschi? Dobvrebbero sporcarsi per i Russi? Che non hanno lasciato un buon ricordo, evidentemente. Anche se i ricordi degli ucraini possono essere bellissimi per conto di altri che continuano a sognare come fossero propri ricordi.
      Avere l’indipendenza e decidere per sé, decidere con chi allearsi, di chi fidarsi, da chi dipendere, eventualmente, devono stabilirlo i Russi per gli Ucraini? E non si era espresso anche lei in termini che sembravano critici riguardo immigrazione e Islam? Non mi sembra chiaro il senso di questo suo discorso. Speriamo solo e preghiamo che la situazione in Ucraina non si aggravi e si risolva la più presto.

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