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Un giovane pittore tutto “spirito e foco”

Di Mariapia Bruno
12 Maggio 2011
Il Castello di Udine apre le sue porte ad un giovanissimo Giambattista Tiepolo che già "tutto spirito e foco" fa sin dagli inizi gran sfoggio del suo talento e del suo sapiente tocco di maestro della luce.

Saranno le stanze del Salone del Parlamento del Castello di Udine ad ospitare – dal prossimo 4 giugno fino al 4 dicembre 2011 – le 33 grandi opere e i disegni della mostra “Il giovane Tiepolo. La scoperta della luce” dedicata al virtuoso pittore Veneziano del Settecento (Venezia, 5 marzo 1696 – Madrid, 27 marzo 1770). Si tratta dei dipinti dei primi anni della sua attività creativa, eseguiti tutti nel periodo antecedente al soggiorno udinese, iniziato nel 1726.

Allievo di Gregorio Lazzarini, il giovane Giambattista si faceva strada nella sua città natale tra i suoi contemporanei, come Federico Bencovich e Giambattista Piazzetta, avendo sempre un occhio di riguardo verso i grandi modelli cinquecenteschi, in particolare verso la lezione del Veronese. Sono proprio questi influssi, legati al dono della leggerezza nel tocco, a dare sostanza alla visione tiepolesca della luce.

Attraverso le splendide opere in mostra – tra cui spiccano il “Trionfo di Aureliano” del 1718 circa, prestato dalla Galleria Sabauda di Torino, ed “Eliodoro rapisce i tesori del Tempio” (Il sacrificio di Eliodoro) del 1726 – si potrà comprendere l’evoluzione e la maturazione dell’artista da una pittura costruita «nella» luce, definita da precise fonti di illuminazione interne all’immagine, ad una pittura costruita «con la» luce, dove forme e volumi sembrano generarsi grazie all’energia luminosa intrinseca nella materia e dove a poco a poco ogni ombra si ritrae vinta dal dominio dell’albore.

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