Ucraina. Caduta Lysychansk, inizia la guerra per l’oblast di Donetsk
Dopo un assedio durato settimane, la città di Lysychansk è caduta in mano ai russi, che ora controllano l’intero oblast di Luhansk. Si tratta di una vittoria fondamentale, la più importante dopo quelle di Mariupol e Severodonetsk. Ora la Russia è vicina al controllo dell’intero Donbass, nell’est dell’Ucraina. Mosca ha conquistato più di un quinto del paese invaso il 24 febbraio e proseguirà la sua campagna verso le città più importanti della regione di Donetsk: Kramatorsk, Sloviansk e Bakhmut.
Caduta Lysychansk, il Luhansk è in mano russa
La resistenza ucraina ha deciso di ritirarsi da Lysychansk domenica per «evitare conseguenze fatali e risparmiare la vita dei soldati ucraini», ha comunicato Kiev. La nuova strategia militare di Mosca sembra funzionare: dopo i primi insuccessi nel tentativo di conquistare la capitale e Kharkiv dispiegando pochi uomini e mezzi, la Russia ha raggruppato le forze concentrandosi sul Donbass e martoriando le città con incessanti bombardamenti.
L’esercito ucraino non ha ancora trovato il modo di difendersi in modo efficace dagli assalti dell’Armata rossa, supportata dai colpi dell’artiglieria a lungo raggio, di cui Kiev è ancora sprovvista, nonostante l’arrivo di alcune batterie di moderne armi occidentali. In alcune fasi della battaglia, l’esercito ucraino è arrivato a perdere fino a 200 uomini al giorno e 5.500 in totale solo nelle ultime due settimane, secondo le stime del ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu.
Per la prima volta dall’inizio della guerra, l’Ucraina ha inoltre risposto all’offensiva russa lanciando almeno tre missili contro il centro città di Belgorod, in Russia. Nell’attacco di domenica, sono morti quattro civili, dei quali tre di origine ucraina.
Inizia la guerra per l’oblast di Donetsk
La fine della battaglia per la regione di Luhansk segna l’inizio di quella per l’oblast di Donetsk. Il prossimo obiettivo, secondo lo Stato maggiore ucraino, sarà Sloviansk e tre villaggi a meno di 20 km dalla città sono già sotto attacco.
Ma Putin potrebbe non limitare più le operazioni militari al solo Donbass. «Sta pianificando la completa distruzione dell’Ucraina», ha dichiarato Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, in un’intervista a Rbk-Ucraina. «Siamo stati i primi a dire cosa e come sarebbe successo. Pertanto, posso dirvi con piena responsabilità che i piani della Russia sono la completa distruzione dell’Ucraina, assolutamente completa».
Dopo settimane si è anche tornati a parlare di trattative, ma lo spazio per il dialogo appare ancora inesistente. Il Cremlino ha domandato la resa di Kiev e il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha risposto a tono: «Le nostre condizioni per la pace sono: cessate il fuoco, ritiro delle truppe russe, ritorno dei cittadini deportati, estradizione dei criminali di guerra, risarcimenti, riconoscimenti dei diritti sovrani dell’Ucraina». La fine del conflitto è ancora molto lontana.
Foto Ansa
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