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Su Scenari economici si scrive: «Il potere, a volte, non trema per le grandi manovre politiche o per le crisi economiche, ma per qualcosa di molto più banale e umano, anche in Spagna: dei messaggi scambiati su un telefono. E in questo momento, il capo del governo spagnolo, Pedro Sánchez, sta guardando al telefono del suo negoziatore, Santos Cerdán, come a una bomba a orologeria pronta a esplodere e a far saltare il suo esecutivo. La domanda che tiene sveglio il premier non è se i messaggi privati su Carles Puigdemont verranno fuori, ma quali e quando».
La questione corruzione sia con le vicende della moglie e del fratello, sia con quelle dei suoi collaboratori più stretti come Cerdán, sta logorando il pur furbissimo Pedro Sánchez. Al fondo c’è la sua scelta di favorire una disgregazione dello Stato spagnolo pur di mantenersi al potere. In questo senso le rivelazioni sui suoi rapporti oscuri con Puigdemont potrebbero essere l’incidente che manda in corto circuito il sistema sancheziano....
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