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Un detenuto da un quarto di secolo racconta la nuova svolta democratica dell’organizzazione penitenziaria italiana. Si esce solo se ci si pente davanti a un giudice (o con una chiamata in correo in carta bollata). Vietato lavorare con un disabile. Vietato fare beneficenza. Vietato
resistere all’omologazione burocratica, cioé alla banalità del male

Le autocelebrazioni della sinistra non bastano a cambiare
i numeri di un’impresa tutta in salita. A un anno dalla moneta
unica tutti gli indicatori, economici, politici e demografici, contestano le dichiarazioni dei leader di belle speranze europee. Per non
parlare della pesante eredità del post-comunismo all’est. Che, come
il conflitto in Kosovo ricorda, ha tutta l’intenzione di gravare
sulle (fragili) spalle del vecchio continente

Un’Europa omologata, più simile all’Impero cinese che a un prodotto della democrazia. L’Unione
Europea così come si sta facendo tradisce le caratteristiche che hanno fatto grande il continente: la libertà e la pluralità all’interno della comune civiltà. E sta producendo una nuova classe dominante consociativa, formata da euroburocrati e grande impresa. Parola dell’ autore del “Direttorio Euro-scettico”.

È stato un testimone del ’900 e autore di un grandioso affresco
storico sulla seconda guerra mondiale, “Il cavallo rosso”, monumentale romanzo sulla campagna di Russia tradotto in sei lingue. Riflessioni
di un cattolico militante sullo stato delle cose presenti,
nella cultura, nella Chiesa e nella società italiana

La dorsale Adriatica alle organizzazioni arabe che autofinanziano
l’integralismo (anche terrorista) islamico. Milano agli albanesi.
Torino ai maghrebini. Verona e Caserta ai nigeriani. Mentre dal
Nord Europa e dalla Svizzera siamo invasi da molteplici varietà
di ecstasy e allucinogeni chimici che circolano nelle discoteche
italiane e devastano il cervello dei nostri giovani. Sulla scorta
di informative Digos, Polizia, Carabinieri, procure antimafia e notizie riservate raccolte da Tempi, ecco una mappa del traffico della droga
in Italia. E se le città italiane sono strette dalla morsa delle gang
di spacciatori, un allegro opuscolo del Consiglio dei Ministri non ha altro da consigliare ai giovani che “non farsi troppo”, comunque “non più di una dose a sera”e “usare i preservativi”

Dopo sette anni di guerra civile strisciante scatenata da due procure,
la giustizia in Italia è a pezzi, il paese frastornato, la macchina processuale
impazzita. Professori di diritto, pretori, giudici e pubblici ministeri, tracciano il
triste bilancio di una rivoluzione politico-giudiziaria guidata da un pugno di magistrati e subita da tutti gli italiani. In attesa della separazione delle carriere dei giudici, del giusto processo, di una nuova legge sui pentiti, eccetera
