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Tutte le strade portano a Vance

Di Mattia Ferraresi
20 Gennaio 2025
Il vicepresidente degli Stati Uniti è il punto d’equilibrio tra l’anima tecnolibertaria di Musk e il populismo di Trump. Ha umili origini, ma si è laureato a Yale. Sa parlare alla sinistra socialista, ma anche al mondo della finanza. E ha solo 40 anni, la metà del presidente
Il vice presidente degli Stati Uniti d’America J.D. Vance, Milwaukee, Wisconsin, 17 luglio 2024 (foto Ansa)
Il vice presidente degli Stati Uniti d’America J.D. Vance, Milwaukee, Wisconsin, 17 luglio 2024 (foto Ansa)

Il trumpismo è una mistura confusa di elementi eterogenei nella quale emergono almeno due anime fondamentali, quella tecnolibertaria e quella populista. La prima è l’arciamericana febbre del fare e del deregolamentare, del tagliare tasse e colonizzare Marte, di far partire e atterrare razzi, l’ardimento di costruire cose nuove liberandosi della zavorra dello Stato e dei suoi lacci.

La seconda prescrive la protezione del popolo e della sua dignitosa autenticità dai progetti malintenzionati che l’élite ha preparato per inquinarne l’identità, con il pretesto di proteggerla.

J.D. Vance: la sintesi delle due anime

La prima è appannaggio dell’industria, delle corporation tradizionali, della metà della Silicon Valley che si è convertita al verbo di Donald Trump, dei mercanti di criptovalute. La seconda difende il potere d’acquisto della working class, contrasta la delocalizzazione, avversa l’immigrazione, promuove dazi e politiche famigliari con metodi che non dispiacciono ai seguac...

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