Trump vs Harris, che vinca il “male minore”. Cosa c’è su Tempi di ottobre
Il numero di Tempi di ottobre 2024, l’ultimo prima del voto del 5 novembre che deciderà il prossimo presidente degli Stati Uniti – già disponibile per tutti gli abbonati nello sfogliatore digitale e in arrivo nelle case dei sottoscrittori che hanno scelto la formula full –, non poteva che uscire con una copertina dedicata alla sfida fra Kamala Harris e Donald Trump. Abbiamo chiesto a uno specialista di cose americane come Mattia Ferraresi di spiegare perché nessuno dei due è un candidato particolarmente convincente agli occhi degli elettori americani (ma anche ai nostri). Lo stesso papa Francesco ha espresso critiche molto forti verso entrambi i rivali – ultra abortista l’una, durissimo verso gli immigrati irregolari l’altro –, invitando i cattolici del paese a scegliere in coscienza «il male minore». E proprio questo è il titolo che abbiamo deciso di dare alla copertina di questa edizione del mensile, perché è vero che «Trump non è il massimo, ma Harris è il peggio», come scrive il direttore Emanuele Boffi nell’editoriale.
Un anno di guerra in Terra Santa e il Venezuela in ostaggio
In questo mese cade anche il primo anniversario della strage compiuta da Hamas in territorio israeliano, l’azione terrificante che il 7 ottobre 2023 ha dato il via alla sanguinosa vendetta dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza, ora estesa al Libano. A un anno da quei fatti, Giancarlo Giojelli ha raccolto le storie di tre donne, una palestinese musulmana, una cattolica di Betlemme, un’ebrea sopravvissuta al massacro, che ricordano il loro anno tra gli orrori della guerra e raccontano in modo sorprendentemente simile dove è riposta la loro speranza.
Un altro paese che si trova nel pieno di un enorme dramma è il Venezuela, sempre più ostaggio della dittatura di fatto di Nicolás Maduro, come spiega a Paolo Manzo nel numero di Tempi di ottobre la giornalista e attivista pro democrazia Idania Chirinos. La clamorosa frode elettorale compiuta questa estate dal regime del successore di Chaváz per restare al potere è sotto gli occhi di tutto il mondo, eppure, fa notare Rodolfo Casadei, Maduro può dormire sonni tranquilli finché ci saranno i vari Lula in Brasile, Obrador in Messico e Petro in Colombia a fare sotto sotto il suo gioco.
La sfida di Elena Ugolini e la crisi europea dell’auto
Ma anche in Italia questo sarà un autunno elettorale. La parola dunque nel nuovo numero di Tempi va a Elena Ugolini, l’educatrice che si è candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna e dunque il 17 e 18 novembre prossimi proverà a espugnare il fortino per eccellenza del potere targato Pd. Il coraggio delle sue posizioni e lucidità dei giudizi (su alluvione, sanità e non solo) aiuta a capire perché il centrodestra ha deciso di puntare compatto su di lei.
Non manca poi nel mensile di ottobre un approfondimento sul tema oggi più scottante dell’economia: la crisi dell’industria europea dell’auto, dovuta in buona parte alla scommessa azzardata di Bruxelles sul motore elettrico. Se ne occupa Alan Patarga a partire dai casi Volkswagen e Stellantis.
Caravaggio, la prof “migliore del mondo”, la giustizia (in)giusta
E ancora, Leone Grotti ha incontrato per Tempi una donna formidabile, Sister Zeph, la pakistana nominata nel 2023 “insegnante migliore del mondo” che ha liberato migliaia di ragazze attraverso l’educazione, e che dice: «La mia forza si chiama cristianesimo». Filippo Piazza presenta il Caravaggio tragico e fecondo descritto in un nuovo libro di Marco Bona Castellotti che finalmente spazza via le troppe falsità circolanti su questo artista gigantesco. Andrea Romano, invece, ci porta in un viaggio impressionante dentro il mondo delle carceri minorili italiane, sovraffollate e trascurate al punto da condannare chi vi entra a perdere ogni speranza di riabilitazione. Mentre il teologo Alberto Frigerio e l’ex giudice di sorveglianza Guido Brambilla fanno il processo alla “giustizia riparativa” in un saggio recensito da Emanuele Boffi.
Le firme di Tempi e un nuovo “Appuntamento al buio”
Non è finita, ovviamente, perché come sempre nel numero di Tempi di ottobre 2024 ci sono anche i contributi delle nostre firme: Giancarlo Cesana ragiona sulle affermazioni dell’arcivescovo Delpini a proposito delle Messe che «annoiano»; Fabrice Hadjadj fa (quasi letteralmente) pelo e contropelo a Dionisio, il tiranno dissacratore di Siracusa; Marina Corradi fa rivivere le scolte che abitarono la Torre Aragonese di Gallura; Berlicche maligna sull’accostamento involontario ma non casuale avvenuto in Parlamento tra l’uccisione di un gatto e il martirio di sacerdote. E poi ci sono Lorenzo Malagola sui cristiani perseguitati, Renato Farina sul silenzio intorno ai crimini azeri contro gli armeni, Pier Paolo Bellini sulla parola persa “eterno”, Fabio Cavallari sulla solitudine dei caregiver, Marco Invernizzi sulla dottrina sociale della Chiesa. Senza dimenticare Simone Fortunato che presenta Touch, il prossimo film al centro del nostro “Appuntamento al buio” in programma per giovedì 17 ottobre. Su questo torneremo molto presto.
In attesa che la rivista arrivi nelle loro case, gli abbonati possono già sfogliarla in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. E voi professori, ricordatevi che adesso ci si può abbonare a Tempi anche con la Carta del docente.
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