«Trasformiamo la Sicilia nella virtuosa Lombardia»

Di Chiara Rizzo
05 Ottobre 2012
Matilde Falcone, candidata alle elezioni regionali nell'isola con la lista Nello Musumeci Presidente: «Io ho un sogno. Trasferire il modello sussidiario lombardo in Sicilia»

«Ho un sogno: perché non trasformiamo la Sicilia nella virtuosa regione Lombardia? Lì ha funzionato un buon modello di governo, possiamo applicarlo anche da noi. Dopo tutto non è detto che per governare bisogna per forza inventarsi progetti alternativi, si possono prendere d’esempio quelli esistenti che funzionano». Parola di candidato: Matilde Falcone scende in campo per le prossime regionali siciliane (28 ottobre) a Caltanissetta nella lista Nello Musumeci Presidente, che raccoglie la società civile e gli stimatori del presidente. Matilde lavora nella formazione siciliana. «Che in questo momento in Sicilia attraversa un momento di crisi: i 9 mila dipendenti regionali del settore sono a rischio tagli. Ho colleghi in cassa integrazione che non ricevono un centesimo da un anno, il governo di Raffaele Lombardo ha distrutto il sistema».

Perché ha deciso di candidarsi a sostegno di Nello Musumeci?
Perché stimo Musumeci e perché ho un sogno. Da moltissimo tempo stimo il governatore lombardo Roberto Formigoni. Ho creato una rete su facebook, “Per Formigoni presidente” (circa 10mila partecipanti negli 85 gruppi in tutt’Italia), e un altro gruppo, “Io sto con Roberto Formigoni” (2.600 persone). Ci siamo anche incontrati di persona, anche con lo stesso Formigoni: siamo accomunati dal fascino per il modello Lombardia. In questi anni ho osservato come funziona bene in tutti i settori, nei trasporti, nella sanità, nell’istruzione. Non capisco per quale motivo noi siciliani non possiamo prendere le cose buone realizzate lì e farle da noi. Il mio progetto è creare un ponte ideale le due regioni. Sembrerà difficile, ma sono sicura che Musumeci, che è una persona in gamba e aperta, mi darà una mano.

Cosa le ha detto quando gli ha proposto questa idea?
Mi ha chiesto lui di candidarmi, proprio perché la considera un’idea intelligente. Il primo punto del suo programma, e anche il mio, è quello dei tagli all’indennità dei consiglieri regionali.

L’Assemblea regionale ha appena varato dei tagli. Ma i parlamentari lamentano che adesso l’Ars è a rischio chiusura. Che ne dice?
Che sono favorevolissima in assoluto ai tagli. E, nel caso, chiudano. Con la povertà assoluta che le famiglie attraversano, qui da noi c’è il deserto totale, questi tagli sono quanto meno opportuni. Bisogna tagliare al massimo, perché sta venendo fuori una pentola piena di fango. Leggo di rimborsi di benzina pure per i consiglieri di Caltanissetta da 153 mila euro l’anno. È disgustoso. Il problema oltre alle indennità è tutto il corollario di vergogne, compresa la presenza last minute alle assemblee per guadagnare il gettone di presenza. Bisogna amministrare con il buon senso del padre di famiglia. Bisogna fare un patto per risollevare questa terra. Solo con la sussidiarietà, importando cioè il modello lombardo, la Sicilia si può rialzare. Un esempio: l’Expo è un evento di cui in Sicilia nessuno ha capito l’importanza, mentre Formigoni ci lavorava alacramente, sapendo che preparerà l’economia dei prossimi anni. Qui gli imprenditori non ne sanno nulla, non sono stati attivati i tavoli di concertazione. Nello Musumeci sono certa che voglia l’adesione immediata all’Expo.

Quali gli altri punti del programma?
Una battaglia alla burocratizzazione eccessiva, e una lotta per sostenere i talenti dei giovani. Il mio cavallo di battaglia è appunto di imitare le regioni più avanzate. Prendiamo i 42 mila dipendenti regionali siciliani contro i 2 mila della Lombardia: non bisogna mandare a casa i padri di famiglia, ma ottimizzare le risorse sì, ad esempio eliminando le consulenze esterne. Per quanto riguarda lo sviluppo, inoltre, penso che la Lombardia ci può dare una mano portando avanti iniziative produttive. Creeremo un ponte tra imprenditori del nord e del sud.

A proposito di ponte. E per le infrastrutture siciliane cosa volete fare?
Oggi sono una vergogna. Il dramma è che non è stato speso il 90 per cento dei fondi comunitari, destinato proprio alle infrastrutture, perché la giunta Lombardo non ha presentato progetti adeguati. Musumeci vuole il rilancio delle grandi opere. Bisogna realizzare nuove linee ferroviarie, nuove autostrade. I fondi ci sono.

Ne è sicura? Pure Lombardo lo diceva quando è stato eletto, poi si è attaccato alla poltrona.
Opero per spirito di servizio, e voglio abbracciare una missione, perché con la sfiducia nella politica che c’è in giro, non avrei voluto candidarmi. Ma se le persone pulite si tirano indietro, non ci possiamo lamentare poi se le cose vanno male. Ci si deve mettere in gioco con la propria faccia. Mia figlia se n’è dovuta andare a studiare fuori e non vuole tornare, ma questo non vuol dire che gli altri giovani non possano restare. Bisogna creare posti di lavoro con nuovi insediamenti produttivi, aiutando gli imprenditori ad esportare, stringendo un patto di collaborazione con le regioni avanzate.

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2 commenti

  1. Dario

    A coloro che coltivano il “mito della persona” propongo, con la mia amica Matilde Falcone, il “moto della persona”! Il Meeting per l’amicizia tra i popoli é un esempio concreto di questo metodo.

  2. blues188

    Impossibile. La Sicilia è abituata a sperperare. La sua popolazione non ha la schiena abbastanza solida per lavorare faticando. Arrivano troppi soldi e c’è troppo malaffare. Come pretendere diventi una seconda Lombardia?

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