Dopo avere scoperto la trap con anni di ritardo, al Comune di Roma si accorgono che i testi di Tony Effe sono misogini e cancellano il suo concerto. Segue indignazione di cantanti e sinistra. Una vicenda in cui la vittima è il senso del ridicolo
Il trapper Tony Effe alla Fashion Week di Milano nel 2023 (foto Ansa)
Non sarà certo l’Ultimo Capodanno, godibile e storico racconto di Niccolò Ammaniti contenuto nella antologia Fango e trasposto in grana filmica da Marco Risi, ma quello del Circo Massimo a Roma si annuncia come un gaddiano pasticciaccio in cui alle vicende criminali su cui nel romanzo indaga don Ciccio si sostituisce il crimine immaginifico e loco della trap.
Ultima fermata Circo Massimo
La storia ormai è nota e in certa misura ellitticamente famigerata, pure per chi, come il sottoscritto, non andrebbe mai e poi mai a svernare all’addiaccio nella calca umana di un concerto di fine anno, nemmeno se lautamente pagato: ma d’altronde nel vernacolo politico-amministrativo delle grandi città, il concertone di fine anno è trasvolato da anni nella dinamica degli spettacoli circensi sotto forma musicale e quindi le amministrazioni, quelle che magari fanno fatica a garantire una minimale, civile erogazione dei servizi quotidiani ai loro cittadini, devono improvvisarsi critici musicali, in...