«Todi è servita solo a far candidare qualcuno nella lista Monti. È un po’ poco, non crede?»
Oggi sul Corriere della Sera appare un’intervista a Natale Forlani, ex portavoce del Forum dei cattolici di Todi, dimessosi tempo fa dall’incarico per divergenze che ora spiega nell’intervista a Maria Antonietta Calabrò (il cui titolo è «Che errore appiattire il mondo cattolico su un partito»).
«Al dunque – spiega Forlani -, i nodi sono venuti al pettine, i nodi veri. Io insieme ad altri pensavamo che il Forum dovesse esercitare una, diciamo così, pressione prepolitica, e quindi essenzialmente di tipo culturale, in modo da permettere al mondo cattolico di contare effettivamente nelle scelte dei principali partiti». Invece, «pochi giorni dopo Todi 2, qualcuno ha deciso di trasformare questa idea e questo progetto in un impegno diretto di tipo partitico e di allearsi per questo con Italia Futura e Montezemolo. Scelta del tutto legittima in sé, per carità, ma che è stata fatta senza che gli esponenti più importanti delle associazioni ne sapessero nulla». Forlani lo definisce «un colpo di mano. Non è questione di Monti o non Monti. Ma… una cosa è il voto alle elezioni e una cosa appiattire tutta la complessa ricchezza del mondo cattolico cercando di canalizzarla su un obbiettivo partitico».
Todi, dice Forlani, era un progetto che cercava di creare «una forza effettiva di un centinaio di parlamentari presenti nei tre principali partiti, in grado al momento giusto di far valere trasversalmente le questioni che ci stanno a cuore, le questioni eticamente sensibili». Invece, quel che accadrà è che «ci sarà qualche candidato qua e là, senza nessun progetto comune e soprattutto senza nessuna possibilità di incidere. I cattolici saranno condannati a essere irrilevanti». Questo per colpa della «pretesa di rappresentare una società civile di per sé capace di fare una palingenesi della politica».
«La Chiesa ha fatto un endorsement forse troppo affrettato e accentuato nei confronti di Monti?», chiede la giornalista. Riposta: «Forse una maggiore prudenza nell’assecondare questa tendenza della società civile sarebbe stata auspicabile. Adesso la domanda la faccio io: lei vede nei programmi elettorali descritte le priorità dei cattolici, a cominciare dal sostegno al lavoro di cura delle famiglie, e dalla proposta di detassazione dei servizi alla persona?». Alla dine, è l’amara conclusione «Todi è servita solo a far candidare qualcuno nella lista Monti. È un po’ poco, non crede?».
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