
Tifosi in sciopero
Sono giorni di scioperi e manifestazioni.
Si va in piazza allegramente (o meno) a protestare contro questo e quello, il Governo, le modifiche all’articolo 18, gli israeliani, la discarica sotto casa, la Radio Vaticana e il vicino con lo stereo a palla. A Firenze hanno fatto lo sciopero del tifo, a Torino hanno tifato fino al fischio dell’arbitro poi hanno urlato «buffoni, buffoni» ai giocatori della Juventus. Il calcio in fondo è come la politica, è difficile andare d’accordo e si finisce sempre per dare la colpa a tutti tranne che a se stessi: agli assenti, agli arbitri, al complotto di turno, alla sfortuna. Ma se c’è una cosa più insopportabile del prendersela col prossimo, è cercare di salvare il salvabile inventandosi un minimo risultato da raggiungere. Alla Juventus, adesso, dicono che, andata la Champions League, finito il campionato, rimane pur sempre la Coppa Italia. La Coppa Italia? Giù le mani. Come diceva il mitico professor Scoglio, conta di più la Coppa del Nonno (la faranno ancora?).
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