Terra dei fuochi, carcere e esproprio dei terreni per chi appicca roghi

Di Chiara Rizzo
03 Dicembre 2013
Presentato il decreto legge che introduce pene severissime per contrastare l'emergenza in Campania. Previsto anche il monitoraggio di tutte le zone agricole e la divisione in aree Food e No food

Il Consiglio dei ministri ha presentato un decreto legge severissimo contro i roghi e contro i reati ambientali, che hanno portato la settimana scorsa allo scandalo della “terra dei fuochi”. Sono stati introdotti monitoraggio e classificazione dei suoi, accertamento dello stato di inquinamento dei terreni, riforma dei reati ambientali con l’introduzione di quello per combustione illecita di rifiuti. Previsti anche accellerazione e semplificazione degli interventi e previsione di risorse per le bonifiche necessarie, nonché possibilità di usare i militari su richiesta dei prefetti. Nel decreto sono previsti interventi anche per altro tipo di situazioni gravi dal punto di vista ambientale, più legate all’ambito industriale, come quelle generate dall’Ilva.

PRODUZIONI ALIMENTARI. Il ministro all’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, ha dichiarato, presentando il decreto insieme al premier Enrico Letta, che «In tempi rapidi effettueremo il monitoraggio, l’indagine e la perimetrazione delle aree contaminate della Terra dei fuochi». Con questo nome, come si sa, è stata chiamata una vasta area in provincia di Napoli usata per lo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici, da parte della Camorra: una zona in cui i roghi di rifiuti industriali, spesso velenosi, sono stati sempre frequenti e nel quale il pericolo è ulteriormente aggravato anche per i prodotti tipici alimentari. De Girolamo ha infatti spiegato che «l’operazione di monitoraggio sarà portata a termine nel resto delle zone agricole della Regione Campania. Controlleremo campo per campo, perchè lo Stato c’è. L’obiettivo è quello di arrivare a definire con esattezza quali sono le terre inquinate e quali no. A conclusione dell’indagine provvederemo con decreto all’individuazione delle aree food e no food, mettendo così termine a odiose speculazioni alle quali stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive e opera in quelle terre. Sarà una grande operazione verità, necessaria dopo tutto quello che si è scoperto. Con il decreto di oggi introduciamo nel nostro ordinamento anche il reato di combustione illecita di rifiuti, perchè dobbiamo fermare i roghi».

IL CARCERE PER CHI APPICCA ROGHI. Il decreto prevede che i proprietari dei terrenni dovranno obbligatoriamente consentire l’accesso per le indagini scientifiche, pena essere inseriti in una black list di produttori “No food”. Sarà costituiro un Comitato interministeriale e una Commissione per individuare e potenziare il monitoraggio e la tutela delle aree. Il decreto “Terra dei fuochi”, come è stato chiamato subito dalla stampa, prevede inoltre il carcere da due a cinque anni per chi la combustione illecita di rifiuti, con pena aumentata di un terzo se il reato è commesso «nell’ambito dell’attività di un’impresa». Alla sentenza di condanna segue in automatico anche la confisca dell’area in cui è stato appiccato il rogo.

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