
Tentar (un giudizio) non nuoce
Te Deum perché tieni salda la mia speranza

Grazie a Dio, a Te Dio, perché mi dai l’opportunità di lodarti anche alla fine di questo 2024. Lo faccio con le mie incompiute parole umane, ringraziandoti per tutto quello che ho vissuto e innanzitutto per le persone che mi hanno accompagnato in questo anno.
Grazie per mia moglie, unica e straordinaria, compagna di cammino, di risate, di complicità, di critiche, di richiamo alla realtà, per cui mi stupisco ancora ogni giorno, insomma di amore vero e profondo, di quelli che, come l’aria, non puoi stare senza altrimenti non respiri.
Grazie per i miei figli, dono grande, tanto desiderato quanto impegnativo, gioia unica e insieme pensiero costante e timore mai sopito; per chi di loro ancora non prende in autonomia la sua strada e per chi una strada l’ha presa, con coraggio, ma era quella sbagliata. Grazie perché mi hanno insegnato che a volte devi stare di fronte a ciò che accade accettando di essere impotente, segno evidente che la realtà non la governi tu; ma anche fatto che costringe a comprendere e accettare la misura di un Altro, che conduce la realtà, la vita e la storia verso un destino buono, per strade che sono le sue, talvolta per noi incomprensibili e imperscrutabili, ma che Lui conosce.
Per gli amici e i colleghi
Grazie per i miei amici, a cominciare dai miei confratelli, perché sono il segno tangibile che Dio non è un pensiero astratto e lontano, ma ha carne e sangue, sorriso e abbraccio, voce e richiamo, attraverso i loro volti. E grazie anche per gli amici anarchici e irregolari che ho incontrato nel cammino, in particolare per quello che ha deciso con costanza e dedizione di spendere del tempo con me, donandomi la gioia del confronto e l’affetto di un fratello.
Grazie per i miei colleghi e per coloro che ogni giorno incontro nel lavoro, al servizio delle istituzioni, cioè del moderno castello che difende tutti dalle aggressioni dei pre-potenti. Grazie perché mi sopportano e mi seguono, mi stimolano e mi aiutano, hanno pazienza e tenacia e insieme danno forma a quell’ideale meraviglioso, ma impalpabile senza impegno e fatica quotidiana, che è il bene comune.
Grazie per coloro che hai chiamato a Te nel corso di questo 2024. Sono stati tanti, tra loro alcuni dei migliori con cui ho condiviso la politica e il lavoro in Regione Lombardia. L’assenza terrena di Giulio, Romano, Carlo mi fa sentire ancor di più la responsabilità di proseguire quanto insieme abbiamo cominciato.
Per la politica
Grazie perché non si è spenta in me la fiamma di servirti nel campo insidioso ma affascinante, angusto e insieme grandioso della politica, alta forma di carità solo se alle parole, agli slogan, alle promesse sa dare forma concreta attraverso il lavoro di ogni giorno. “Politica vuol dire realizzare” è la lezione di Alcide De Gasperi, da troppi dimenticata e che ti prego di ricordarmi ogni giorno anche nel prossimo anno.
Grazie per il dono della vita, per il sole che sorge ogni giorno come la speranza, e che c’è anche quando è coperto dalle nubi e non lo vediamo. Grazie per il dono della fede, che alla vita da un significato e il suo orientamento decisivo, anche quando tu o Dio, decidi di nasconderti come fa il sole dietro alle nubi. Ma anche quando ti nascondi io so che ci sei e questa è l’ancora che tiene salda la mia speranza. Per questo Tuo esserci dunque innanzitutto “Te deum Laudamus”.
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