Contenuto riservato agli abbonati

Te Deum laudamus per Luigi Amicone, che non mi ha lasciato solo neanche in cella

Di Pietro Tatarella
07 Gennaio 2024
Mi scriveva ogni settimana e a una mia domanda: «Luigi come faccio a trovare il Signore?», mi scrisse: «È lui che trova te!». Te Deum laudamus perché mi hai trovato ed io ho trovato te nelle piccole cose.

Te Deum laudamus perché lo straordinario è nell’ordinario. Quando ti trovi in una cella di isolamento di un carcere di massima sicurezza la mente corre veloce. Lacrime, rabbia, paura pian piano hanno lasciato il posto alla serenità. La serenità di potersi interrogare sulla vita, senza distrazioni e in modo totalmente autentico. Avevo fatto una bella lista delle cose che mi mancavano. I pranzi della domenica in famiglia, le partite a calcio con gli amici, la sfoglia ai mirtilli della pasticceria Gattullo, accompagnare mio figlio a scuola, guardare un film con mia moglie sul divano davanti a una vaschetta di gelato, radersi di prima mattina, una doccia calda con un getto energico. La lista era lunghissima. Quante cose diamo per scontate e quanta fatica per ricercare la felicità.
Te Deum laudamus perché in questo percorso difficile e in salita ad un certo punto tutto si è fatto chiaro e semplice. La straordinarietà è nell’ordinario. Così oggi mi godo ogni singolo istante perché n...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati