Così la diplomazia internazionale starebbe accantonando almeno temporaneamente l'idea di rimuovere il regime: priorità a un governo di unità nazionale e alla sconfitta dello Stato islamico. Il retroscena della Stampa
Il Times pubblica la lettera di un generale della Free Syrian Army: due terzi dei militanti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante vengono dall'Europa, i peggiori sono inglesi
Viaggio tra Tartus, Homs e Damasco. Qui i cristiani sono ancora un obiettivo dei terroristi. Ma dopo tre anni di combattimenti e oltre 140 mila morti, la popolazione ha iniziato a riconciliarsi
Priorità assoluta è il cessate il fuoco tra Coalizione nazionale, islamisti e regime. Ma chi ha il peso per fare le pressioni necessarie sui "padrini" delle parti in causa, dall'Arabia Saudita all'Iran agli Stati Uniti?
Nel tentativo di attrarre nella propria orbita i paesi post-rivoluzionari del Medio Oriente, la Turchia ha voltato le spalle ad Assad, aperto ai jihadisti, incattivito la Nato. Ed è rimasta isolata
I missili anti-carro forniti dall'Arabia Saudita, con il consenso di Francia e Regno Unito, ai ribelli "laici" sono ora saldamente nelle mani dei jihadisti legati ad Al Qaeda
Intervista a Domenico Quirico: «La Primavera araba è stata scippata da un'internazionale islamica che ha come scopo quello di ritornare al Grande califfato del sesto secolo»