La Corte dei conti vuole citare in giudizio le agenzie di rating
Avviata un'inchiesta dai giudici italiani perché S&P, Moody's e Fitch nel 2011 sbagliarono nel downgrading dell'Italia senza considerarne le ricchezze artistiche del paese
Avviata un'inchiesta dai giudici italiani perché S&P, Moody's e Fitch nel 2011 sbagliarono nel downgrading dell'Italia senza considerarne le ricchezze artistiche del paese
Almeno 45 miliardi del nostro debito dipendono dal "voto" assegnato ai titoli di Stato italiani dal desk Europa di Dbrs. Che fortunatamente (per ora) ci ama
Moody's & co davano «giudizi più positivi alle banche grandi e a quelle istituzioni che più offrono occasioni di alimentare il business delle agenzie stesse». Così premiavano chi emetteva derivati.
Alla fine anche Fitch fa calare la scure sull'Italia. E, dopo Moody's e Standard & Poor's, declassa il rating sovrano di un gradino, portandolo ad "A+" da "AA-". «Le agenzie di rating agiscono in branco - commenta il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni - vanno tutte nella stessa direzione ...
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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