Sull’articolo 18 la sinistra è ferma ai piani quinquennali

Di Gianni Ferrari
27 Marzo 2012
Tutte le polemiche che ruotano attorno all'articolo 18 sono figlie di una mentalità conservatrice che a sinistra è dura a morire.

 

Tutte le polemiche che ruotano attorno all’articolo 18 sono figlie di una mentalità conservatrice che a sinistra è dura a morire. Un socialismo laico, riformista, non può attardarsi nemmeno un istante a perdere tempo con considerazioni simili che nascono dalla inconfessabile eredità marxista secondo cui “il capitale è un furto e chi lo possiede è un ladro”. Conseguentemente, la ricerca (legittima) del profitto, la molla che spinge qualsiasi imprenditore ad avviare una attività, è vista non come possibilità per creare occupazione, ma come il crearsi di un nuovo “padrone”, prossimo fustigatore di operai.

Come ha detto il presidente Napolitano il problema sono le fabbriche che chiudono, l’accesso negato al credito. La molla per l’uscita dalla crisi è un impulso alla imprenditoria cosa che, in minima parte, si ottiene con la modifica dell’articolo 18. Certa sinistra è ancora ferma all’elaborazione dei piani quinquennali.

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