Stupiti e grati, non stupidi. Il popolo della Zolla dal Papa
Una mamma cambia un pannolino all’ombra del cupolone. Masnade di bambini si inseguono e giocano a nascondino tra le file del colonnato di San Pietro. Padri carichi di trolley, zaini da montagna e pargoli issati sulle spalle lanciano controvoglia occhiatacce correttive ai figli che scambiano secoli di storia per un luna park di marmo.
L’incontro con papa Francesco
Duemila persone attendono in fila, pazienti e sorridenti, il passaggio al metal detector. Piumini e maglioni si sfilano al filtrare dei primi caldi raggi di sole che illuminano la facciata della Basilica in quell’eterno anticipo di primavera che è Roma. Un vociare allegro e impertinente fa il verso all’acqua che zampilla dalle fontane.
Che cosa ci fa alle 7 del mattino quest’orda allegra di famiglie nel cuore della cristianità? Perché hanno interrotto la consueta routine di vita, chiesto permessi al lavoro, imbarcandosi da Milano su treni, autobus e macchine per raggiungere Roma? Hanno dormito poco, mangiato di fretta, hanno guai e preoccupazioni come chiunque altro, eppure stanno lì, tranquilli, in fila, ad attendere il permesso per entrare in chiesa, dove li aspetta papa Francesco.
La Zolla compie 50 anni
Non si tratta – è evidente – di un gruppo di turisti come gli altri: non hanno a tracolla macchine fotografiche ma sventolano una fascia bianca con inciso il motto della giornata: “Stupiti e grati”. È il popolo della Zolla, scuola milanese nata dall’esperienza cristiana di un gruppo di genitori di Comunione e Liberazione nel 1971, in missione a Roma per festeggiare 50 anni di storia e per condividere con il Papa una passione educativa che non si è ancora spenta. Ci sono insegnanti, alunni, famiglie, amici e sostenitori.
L’incontro con papa Francesco doveva avvenire durante l’udienza generale del mercoledì, ma il Santo Padre ha voluto fare un regalo a tutta la scuola: un incontro privato, prima dell’inizio dell’udienza, in Basilica. «La vostra scuola di ispirazione cristiana è una realtà preziosa per il territorio milanese e offre un apprezzato servizio educativo in collaborazione con le famiglie. È importante costruire una comunità educante in cui, insieme ai docenti, i genitori possano essere protagonisti della crescita culturale dei loro figli», ha detto il Papa accogliendo le famiglie.
Stupiti e grati, non stupidi
Dopo aver ricordato l’importanza dell’accoglienza e della condivisione in classe, che forgiano «la pace di cui abbiamo tanto bisogno», soprattutto in Ucraina, ha aggiunto: «Grazie di questo incontro, grazie della vostra testimonianza. E non dimenticatevi: stupiti e grati, non stupidi».
E i duemila partecipanti, stupiti e grati, lo sono davvero. Stupiti per l’accoglienza che il Papa ha loro riservato, grati per le parole calorose rivolte a insegnanti e famiglie. Ma soprattutto, stupiti e grati per una storia iniziata con due piccoli asili e che oggi, cinquant’anni dopo, comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria in due poli. Che il prestigioso anniversario sia stato festeggiato con un rumoroso e faticoso viaggio a Roma, e non con un comodo e chic brindisi a Milano, non è un caso: senza la Chiesa, anche l’esperienza cristiana da cui la Zolla è nata, e che dev’essere rinnovata continuamente, non esisterebbe. Stupiti e grati, mica stupidi.
Foto La Zolla
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