“Cari studenti di teologia, attenzione: le immagini di crocefissione potrebbero disturbarvi”

Di Redazione
10 Gennaio 2017
Nelle università anglosassoni ormai c'è un "trigger warning" su qualunque cosa. Perfino sugli episodi del Vangelo e sugli animali morti nei laboratori di veterinaria

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Nell’epoca dei “safe space”, le università britanniche sembrano preoccuparsi più di non traumatizzare i loro fragili studenti Millennials che di educarli. Ormai c’è un “trigger warning” per ogni cosa. Gli studenti di medicina devono essere avvertiti che vedranno sangue, quelli di letteratura vengono informati che leggeranno libri scritti da persone che vedevano il mondo in maniera diversa da loro, e ora a quanto pare perfino gli studenti di teologia ricevono il loro bravo allarme: attenzione, questo corso contiene scene esplicite di crocefissione.

FIOCCHI DI NEVE. I “trigger warning” sono avvertenze fornite agli studenti all’inizio dei corsi o di singole lezioni a riguardo della “sensibilità” degli argomenti affrontati, temi che potrebbero far scattare negli uditori reazioni di disagio. Negli atenei del mondo anglosassone questi avvisi si stanno moltiplicando a dismisura. In teoria servono per tutelare gli studenti da potenziali shock psicologici dovuti ai contenuti trasmessi dai professori, ma secondo molti osservatori (vedi Claire Fox su Tempi ma anche Timothy Garton Ash) stanno solo contribuendo a chiudere in una teca di vetro i ragazzi della “generazione fiocco di neve”. E poi, quando si comincia, non si finisce più. In effetti alcuni dei “trigger warning” elencati da un recente articolo del Daily Mail appaiono davvero eccessivi (eufemismo).

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]TEOLOGI E VETERINARI. Il più incredibile è proprio quello destinato agli iscritti al corso di “Introduzione alla Bibbia” nella facoltà di Teologia della University of Glasgow. Secondo il quotidiano britannico, l’istituto avvisa che una certa lezione sulla figura di Gesù nella storia del cinema «contiene scene della crocefissione, e questo viene segnalato agli studenti in anticipo». Ma c’è un trigger warning anche per gli aspiranti futuri veterinari, i quali devono sapere che «lavoreranno con animali morti». Mentre chi intende partecipare al corso sulla “società contemporanea” viene messo in guardia dai riferimenti a violenza e malattie.

OCCHIO ANCHE AL GENDER. Alla Strathclyde University, sempre a Glasgow, i giovani che frequentano il corso di medicina legale ricevono un «avvertimento verbale all’inizio delle lezioni in cui sono presentate immagini sensibili», ossia quelle che contengono «tracce di sangue, scene del crimine, cadaveri eccetera». E secondo il Daily Mail c’è un trigger warning anche per gli studenti di “gender studies” alla Stirling University: «Non possiamo escludere la possibilità che vi imbattiate in materiale “triggering”, e vi invitiamo ad assumere tutte le necessarie precauzioni per prendervi cura di voi stessi durante il programma». Naturalmente chi, nonostante le avvertenze, decida di partecipare al corso a poi rimanga effettivamente scioccato, «può lasciare la classe in qualunque momento, ma è pregato di ripresentarsi successivamente il giorno stesso per farci sapere come sta».

LE OSSA SONO MACABRE. Nella stessa università nel corso di archeologia è stato appioppato un trigger warning preventivo a «una foto di un PowerPoint che rappresenta un corpo ben conservato in un sito archeologico». La segnalazione è ritenuta necessaria perché l’immagine potrebbe risultare «un po’ macabra». A settembre il professor Tony Pollard, che lavora proprio alla University of Glasgow, in un intervento ospitato da The Conversation ha difeso un collega di archeologia di Londra dal sarcasmo del Daily Mail e di altre testate a riguardo dei suoi trigger warning sulle ossa dei nostri antenati. Nell’articolo il docente rivendicava di fornire a sua volta ai propri studenti analoghe avvertenze. Pollard insegna Storia dei conflitti.

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