Stamina, inchiesta. Accusa: “Usavano i pazienti come cavie”. Vannoni: «Sono sereno»

Di Chiara Rizzo
23 Aprile 2014
Oggi il pm di Torino Guariniello ha firmato l'avviso di chiusura indagini. Il fondatore di Stamina: «Non è rinvio a giudizio, ho prove per difendermi. Dal 5 maggio riprendiamo trasfusioni agli Spedali civili»

Emergono nuovi dettagli sull’avviso di chiusura indagini firmato dal procuratore di Torino Raffaele Guariniello su Stamina: oggi si è saputo che il pm accusa Davide Vannoni e altre 20 persone, con accuse che comprendono l’associazione a delinquere, la truffa aggravata dall’essere in danno al sistema sanitario nazionale, la somministrazione pericolosa di farmaci, l’esercizio abusivo della professione medica. Un “curriculum” di reati che renderanno probabilmente più complesso, per ora, che tribunali amministrativi regionali possano ordinare ad un ospedale di eseguire “cure” con il controverso metodo basato sulle staminali.

“PAZIENTI COME CAVIE”. Tra i nuovi particolari emersi oggi sull’avviso di chiusura indagini il fatto che secondo Guariniello Vannoni avrebbe avviato il trattamento su 101 pazienti “senza eseguire o far eseguire i test necessari prima dell’impiego del prodotto sull’uomo, così indebitamente trasformato in cavia”. Ancora, Guariniello contesta “l’assenza di qualsivoglia pubblicazione scientifica atta a identificare le caratteristiche del cosiddetto metodo Stamina e a renderlo consolidato e riconoscibile”.

LE MINACCE DI ANDOLINA. La procura di Torino accusa anche il medico Marino Andolina di minaccia ai genitori di una bambina paziente di Stamina: avrebbe telefonato loro “dicendo che non avrebbe avuto pietà di loro e che gliela avrebbe fatta pagare”, dopo le dichiarazioni che i due avevano rilasciato ai giornali. Durante l’inchiesta – scrive ancora Guariniello – circa venti medici hanno rilasciato dichiarazioni al pm, dicendosi “pentiti” per “la loro leggerezza e di aver alimentato false speranze” nei pazienti. Tra queste dichiarazioni, si leggono quelle di un medico che ha ammesso: «Non conosco nulla del metodo Stamina», e altre ammissioni dello stesso tenore: «non ho rilevato nessun miglioramento concreto nei pazienti» ha dichiarato un altro camice bianco, o «mi sono lasciato ingannare dalla parola “compassionevole”».

VANNONI: «SONO SERENO». Il presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni ha commentato la notizia: «Sono sereno» ha detto, «non ho mai minacciato nessuno; la chiusura indagini non è rinvio a giudizio e abbiamo una marea di documenti per smentire le accuse. Il 5 maggio siamo pronti e contiamo di riprendere le infusioni ai pazienti in cura agli Spedali Civili di Brescia. La nostra biologa presso gli Spedali, Erika Molino, è infatti pronta a rientrare, e contiamo di riprendere con le infusioni del protocollo».

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