Spiritosa lettera di un ex vegetariano al neo vegano Al Gore: «Sai in cosa ti stai cacciando?»

Di Emmanuele Michela
29 Novembre 2013
Un giornalista dell'Independent, per vent'anni vegetariano, scrive al premio Nobel: «Alla sera mangerai un barattolo di zuppa di lenticchie?»

Al Gore e il veganesimo. La sua decisione di convertirsi alle diete che rifiutano qualsiasi cibo di provenienza animale è tutta da applaudire, scrive Chris Maume sull’Independent, «ma temo proprio che non lo seguirò». La notizia della scelta alimentare dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti in Italia non ha trovato molto seguito: lanciata da Forbes ormai una settimana fa, si spiegava che il premio Nobel per la pace e attivista green avrebbe intenzione anche di investire nella produzione e distribuzione di alimenti adatti a questa linea. Dall’Inghilterra arriva però l’ironica reazione di un giornalista. «Sa in cosa si sta cacciando?», si chiede Maume che per 20 anni ha seguito una ferrea linea vegetariana, ma «da due anni sono caduto giù dal carro, a causa dell’irresistibile profumo di una zuppa Thai di pollo alle spezie. E dico sempre alla gente che questa è stata una delle migliori cose che abbia mai fatto».

«NON RIUSCIVO A TENERE IL PASSO». Chris non si pente di essere stato vegetariano, anzi, ammette che sia stata una delle cose migliori che abbia potuto fare, «solo che non riuscivo a tenere il passo». Sul veganesimo butta lì qualche dubbio: negli Stati Uniti è diventato ormai una sorta di “distintivo d’onore”, visto che, oltre a Gore, a seguire questo stile di vita sono tanti vip di Hollywood, gente come Joan Jett, Brad Pitt, James Cameron, Anna Hathaway e Woody Harrelson. Ma Al forse è diverso, «sembra motivato tanto da preoccupazioni di salute quanto dai diritti degli animali o dall’ecologia», un po’ come lo stesso Chris 20 anni fa: «Non era che non amassi la carne, anzi, il contrario». Tutto, spiega, era cominciato passando di fianco ad un allevamento nelle Highlands, assieme alla madre. E pensare che lì si crescesse bestiame destinato puramente ad essere macellato e messo sul mercato lo ha fatto riflettere, portandolo a cambiare le proprie abitudini alimentari.

«UNA FAMIGLIA DI CARNIVORI». Ora Maume ammette che tornare sui suoi passi e mangiare carne è stata la scelta più azzeccata della sua vita. Ci scherza su: a spingerlo, il dover vivere «in una famiglia di carnivori. Troppe cosce d’agnello, lombate di manzo e fette di pancetta mangiate davanti ai miei occhi, mentre io ripiegavo su “hamburger di quorn” (alternativa alla carne mangiabile anche da vegetariani, ndr) e “vegetable kiev” (altro prodotto per chi segue queste diete, ndr), tutto buono, ma privo di quella carne. Poi è arrivata quella zuppa Thai di pollo alle spezie e ho ceduto: ora mangio carne con l’entusiasmo del riconvertito». Ma, al di là dei racconti, Chris spiega di non capire la scelta di Al Gore di passare al veganesimo: è una dieta troppo dura. «Avevo un amico vegano, sembrava spendere le ore del giorno calcolando quante proteine aveva mangiato quel giorno, e se avesse avuto bisogno di prendere nocciole o legumi secchi per rimediare a ogni carenza».

CLINTON IL VEGAN. «Ora, io non so quale beneficio possa trarre Al Gore da questo nuovo stile di vita», chiude Maume. «Mangerà un barattolo di zuppa di lenticchie alla sera come ultima cosa prima di andare a dormire, non avendo proteine a sufficienza? O avrà un nutrizionista personalizzato che gli fa i calcoli? Magari potrebbe chiedere qualche suggerimento al suo vecchio capo, Bill Clinton, che dice di essere vegano sebbene si permetta salmone o uova una volta alla settimana, per i bisogni di ferro e proteine. Ah, e mangia anche il tacchino nel Giorno del Ringraziamento. Ma solo un morso».

@LeleMichela

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14 commenti

  1. francesco

    il sesso, la droga, l’educazione e ora pure cosa mangiano… ma volete vivere la vostra vita e lasciare gli altri in pace? siete un gruppetto di zitelle impiccione

    1. giovanna

      Toh, Francesco, è quello che mi hai fatto venire in mente leggendo l’incipit del tuo profondo intervento: sei proprio un impiccione e un pettegolo !
      Vivi e lascia vivere !
      ( e comunque il senso dell’umorismo è scarsissimo tra i gay che calano a turno su tempi.it, che sarà, che non sarà, ma non danno l’impressione di gente serena e spiritosa, cui piaccia scherzare, tutt’altro !)

  2. beppe

    per me il vegano è una presa per il vegulo.

  3. mike

    i vegetariani sono dei plagiati a livello mentale. sia che si creda in Dio che si creda alla natura (vale per chi è seguace di religioni orientali che sono quelle che più orientano verso il vegetarianesimo) è vero che certi animali se ci sono e se la loro carne è commestibile… quale è il problema? si mangiano senza problemi. chi dice che anche gli animali hanno un’anima non dovrebbe mangiare neanche i vegetali, infatti perché i vegetali non dovrebbero averla un’anima? cioè per me l’anima ce l’ha solo l’uomo, ma mi fa ridere chi dice che ce l’hanno gli animali ma non le piante. nel caso, perché?
    certe idee servono per fregare la gente, infatti la carne, per quel poco che so, ha le proteine animali che difficilmente sono rimpiazzabili con quelle vegetali. difficile, non impossibile. solo che poi devi fare vita poco movimentata. tipo i janisiti indiani: mangiano solo vegetali e campano bene, a sentire/leggere. solo che possono fare, secondo la loro religione, solo certi mestieri. più che altro sono commercianti. ossia un lavoro che non è certo fare il manovale, il contadino o comunque qualcosa di pesante. credo che alla lunga mangiare vegetariano indebolisca l’organismo, o comunque impedisca una vita mediamente attiva. se non rende anche la mente più debole e vulnerabile. specie se tale cosa si fa da piccoli. non a caso il vegetarianesimo è diffuso molto in oriente dove ci sono le culture più totalizzanti verso l’individuo. non credo sia un caso. prima ti plagiano insegnandoti a mangiare vegetariano poi la mente è indebolita e allora sei ancor più plagiabile.

    1. Giulio Dante Guerra

      Una precisazione: secondo la dottrina cattolica classica, quella di S. Tommaso d’Aquino, anche vegetali e animali hanno un’anima, vegetativa i primi e sensitiva i secondi: ma queste due anime sono realtà materiali – assimilabili, oggi, al “programma” scritto nelle rispettive sequenze del DNA – in nessun caso paragonabili, come natura, all’anima spirituale esclusivamente umana.
      Per il resto concordo, sostanzialmente, con quel che hai scritto.

    2. giovanna

      Caro Mike, mi hai fatto venire in mente una volta di tanti anni fa che siamo andati con gli amici a mangiare in un ristorante macrobiotico: dai proprietari alle cameriere avevano tutti una flemma, ma una flemma…camminavano strascicando i piedi, ci hanno serviti in un tempo lunghissimo, pur essendo il locale mezzo vuoto, loro serafici…noi snervati dal tono sonnolento e soprattutto da quelle brodaglie pessime..ma eravamo molto giovani , ricordarlo è stato divertente ! 🙂

    3. Giuseppe

      Mike sei tu ad essere plagiato a livello mentale non i vegetariani o i vegani. Qui non si tratta di porci la domanda su chi ha un anima e chi no, anche perchè non si sa nemmeno se esiste quest’anima fantomatica. Quello che è certo è che esistono esseri viventi ed esseri non viventi. Gli animali e le piante sono esseri viventi, i minerali no. Gli animali soffrono fisicamente grazie al sistema nervoso centrale, hanno emozioni, un cervello e quindi possono soffire anche a livello psicologico. Le piante no, vivono ma non pensano ne soffrono. E anche se soffrissero non sarebbe una scusa buona per continuare a mangiare animali. Infatti questa obiezione delle piante che soffrono è accettabile se a dirla è un fruttariano che non mangia ne piante ne animali. Ma se a dirla è un onnivoro che se ne frega di entrambi non è accettabile, perchè è come se cercassimo di capire se soffre di più un bambino in coma o un bambino non in coma e tu mi dicessi che nel dubbio uccidi entrambi invece che salvare almeno quello che non è in coma. Riguardo le proteine, i legumi ne hanno in abbondanza e anzi superano di gran lunga la carne. mi vien da ridere a sentir dire che per essere vegetariani bisogna fare una vita poco movimentata. io faccio sport e sono vegano, non uso integratori e oltre ad aver risolto problemi di salute con l’eliminazione di carne e latticini ho perso dei chili senza risentirne minimamente. Ho perso peso senza perdere forza, quindi la credenza che senza carne e latticini ci debilitiamo è solo una fandonia messa in circolazione affinchè la gente continui a comprare prodotti da allevamento. Si tratta solo di un business che sfrutta l’ignoranza e l’ingordigia della gente.

  4. Andrea

    Quante boiate, mangiare vegan è tutto meno che difficile e nn c’è bisogno di alcun calcolo sui nutrienti. Io mangio così da due anni e mi sento benissimo.
    Il vegetariano che è tornato a mangiare catne con entusiasmo vuol dire che non aveva capito nulla di quello che stava facendo.

    1. Fabio

      Perchè credi che gli onnivori non capiscano niente ? Ti eleggi come essere intelligente ma poi critichi gli altri. Sei un medico specializzato in nutrizionismo ? Hai studiato biologia e chimica ? Hai studiato antropologia per capire che siamo onnivori da millenni ? Se un leone diventa intelligente e si converte a vegan muore perchè ha un organismo da erbivoro. La specie umana si è evoluta perchè ha saputo sopravvivere diversificando e potendo assimilare sia vegetali sia carne (o pesce). Se stai benissimo mi fa piacere, probabilmente riesci a diversificare e usi integratori. Due anni sono pochi per verificare gli effetti collaterali di una dieta carente. Il problema è che pubblicizzare una scelta etica senza sapere i rischi anche genetici irreversibili che si trasmettono ai propri non la condivido. E’ pura utopia pensare che gli animali (tutti) possano poi sopravvivere in un mondo libero che non si è così evoluto. Li sfami tu ? Coltivi campi per alimentare tutti gli animali (ovviamente non i carnivori) ? Paghi tu ? Li seppellisci tu ?

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