Sospensione mutui: chi ne ha beneficiato e chi non può più

Di Francesco Megna
21 Gennaio 2021
Un flusso ininterrotto le richieste per accedere alla misura prorogata dal decreto ristori. Autonomi ancora in attesa di un provvedimento ad hoc

Continua la corsa alla sospensione, sino a 18 mesi, delle rate dei mutui stipulati per l’acquisto della prima casa. Le richieste di ammissione al Fondo Gasparrini da parte di famiglie in difficoltà sono in continua crescita: praticamente è stato congelato un mutuo su dieci.

Il cosiddetto “decreto ristori” prevede la proroga di un anno (dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021) del blocco dei versamenti alla banca; inoltre, fino al 9 aprile del 2022, sarà possibile continuare a utilizzare il plafond gestito da Consap e dunque applicare la sospensione mutui anche ai finanziamenti in ammortamento da meno di un anno.

Il Fondo è stato da tempo esteso a tutti i lavoratori che hanno subìto una sospensione o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno un mese. Una platea divenuta consistente a causa delle recenti restrizioni imposte a moltissime imprese dalle misure contro la pandemia.

QUANTE DOMANDE, QUALI MOTIVAZIONI

Ad aprile le domande arrivate a Consap erano quasi 20 mila, a giugno 60 mila e verso la fine del 2020 le domande non si erano ancora fermate: a dicembre sono state oltre 5 mila. Ad oggi il ministero dell’Economia ha autorizzato il 70 per cento circa delle domande pervenute: nel 40 per cento dei casi la richiesta di sospensione del mutuo era legata a interruzioni dell’attività lavorativa, nell’8 per cento a riduzioni di orario, nel 10 per cento alla perdita di occupazione.

LE NORME NON PROROGATE

Un altro 40 per cento circa è riferibile a mutui di lavoratori autonomi che hanno subìto cali di fatturato. Per loro non è arrivata nessuna disposizione, dunque le relative domande inoltrate a Consap dopo il 17 dicembre non potranno essere accettate, a meno di interventi futuri volti a sanare la mancata proroga. 

Altra agevolazione che è “saltata” è la disposizione che non rendeva necessaria la presentazione dell’Isee per l’accesso al Fondo: in assenza di una proroga, rientrano in vigore le precedenti regole, che prevedevano il requisito per il richiedente di un Isee non superiore a 30.000 euro.

LE SOMME COINVOLTE

La metà dei soggetti che hanno beneficiato del Fondo Gasparrini vive al Nord, poco più del 20 per cento al Centro, il 18 per cento al Sud e il 9 per cento nelle Isole. Il capitale residuo medio dei mutui sospesi ammonta a poco meno di 100.000 euro e la garanzia pubblica è di poco inferiore ai 130 milioni di euro, arrivando a coprire il 50 per cento degli interessi maturati durante la moratoria.

L’attività del Fondo Gasparrini, considerati i bassi tassi di interesse, rimarrà in essere ancora a lungo. Tuttavia, per chi lo volesse (ad esempio chi desidera sospendere mutui non sulla prima casa), c’è la possibilità di chiedere una moratoria privata in banca. Sinora sono state accettate oltre 350 mila domande.

Francesco Megna, autore di questo articolo, è commerciale settore banking

Foto da rawpixel.com

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