
Sono comunista alla lasagna
Il mio povero papà mi diceva sempre che per essere comunisti non bisogna essere poveri, però aiuta. Mi sento un po’ preso per il culo, quindi, da tutte queste associazioni per il “salvataggio dall’imbarbarimento di questo Paese”: l’aderente più miscio tiene un conto in banca che potrebbe azzerare il debito di una media-piccola nazione africana. Io che sono veramente comunista, volevo dire a tutti questi e ai miei colleghi “attravagliati” che vedono complotti per cancellare la democrazia in Italia, di prendere il calcio come strumento di conoscenza. Esempio: la Roma. Star-nazza di complotti ogni settimana e sta a meno 9 dalla coppia di testa. È colpa degli arbitri, sostiene. Poi vai a vedere le statistiche e scopri che hanno beccato 19 gol, che prendono più rigori di tutti perché sono i più maneschi (vedi Panucci). Date retta: prima c’è sempre la trave nel nostro occhio. Ogni tanto accuso mia madre di avermi fatto grasso. Normalmente mi succede dopo aver trangugiato il terzo piatto di lasagne.
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