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Nessun ragazzo è un’isola

Di Piero Vietti
22 Agosto 2023
«Lasciare un figlio da solo sui social network è come lasciarlo solo nella piazza di una città sconosciuta». La nostra responsabilità di fronte a una generazione persa nel labirinto dell'algoritmo
Social network
Disegno di Lorenzo Morabito

Nell’agosto di un anno fa, l’allora ventiseienne attore americano Tom Holland, famoso per avere interpretato Spider-Man nella serie di film Marvel, ha postato un breve video sul suo profilo Instagram, seguito da quasi 70 milioni di persone, per annunciare di essersi «preso una pausa dai social media per la mia salute mentale. Trovo che Instagram e Twitter siano eccessivamente stimolanti, travolgenti». L’attore raccontava di rimanere troppo coinvolto e di entrare in una sorta di spirale «quando leggo cose su di me online» e che tutto questo «è molto dannoso per il mio stato mentale. Ecco perché ho deciso di fare un passo indietro ed eliminare» le app dei social network, Instagram in particolare, dai suoi device. Se un attore hollywoodiano di successo non ha retto la pressione e l’invasività di due dei social più usati al mondo, come se la cavano le persone “normali”, soprattutto più piccole e fragili?
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