Sono ancora nelle mani dei rapitori il vescovo siro-ortodosso di Aleppo, Youhanna Ibrahim, e quello greco-ortodosso di Aleppo e Iskanderun, Boulos al-Yazij, sequestrati il 22 aprile scorso vicino ad Aleppo. Il Consiglio dei patriarchi cattolici d’Oriente ha diffuso lo scorso 27 aprile un appello di vicinanza alle Chiese ortodosse chiedendo a tutti di pregare per il rilascio dei due vescovi rapiti e per la ripresa della via del dialogo.
PREGATE PER I VESCOVI. «Una nube di paura e sofferenza grava sul Medio Oriente – si legge – e in particolare in Siria, nella città di Aleppo, ancora in attesa (…) del rilascio dei suoi due vescovi spariti (…), dei quali non si hanno notizie nonostante gli sforzi costanti – ed a tutti i livelli – che sono stati dispiegati per ottenere il loro rilascio. Chiediamo a tutte le persone di tutte le nostre Chiese di unirsi in preghiera costante per la grazia di questo rilascio e a tutti i nostri vescovi e parroci di leggere la lettera inviata per la Domenica delle Palme da sua beatitudine Giovanni X. Preghiamo per la pace e la sicurezza in Siria, che si riprenda la via del dialogo e della riconciliazione tra i cittadini».
ARMI CHIMICHE. Intanto si continua a discutere dell’utilizzo di armi chimiche in Siria da parte di Assad. Obama ieri ha dichiarato: «Sappiamo che le armi chimiche in Siria sono state usate, ma non sappiamo ancora quando, da chi e dove». Prefigurando un possibile intervento, ha aggiunto: «La prova che sono state usate armi chimiche cambierebbe tutto, farebbe rivedere tutta la gamma delle nostre risposte strategiche» ma è necessario continuare ad investigare «per raggiungere certezze». Con i paesi arabi che premono sempre di più per un intervento in Siria, la via del dialogo appare sempre di più l’ultima delle ipotesi sul tavolo della soluzione della guerra civile.