Siria, Isis attacca Hasakah. «Hanno usato civili come scudi umani, 162 famiglie cristiane già fuggite»

Di Leone Grotti
26 Giugno 2015
I cristiani sono fuggiti a Qamishli, dove tempi.it ha contattato padre Ayvazian Antranig: «Sono spaventati, temono di essere uccisi»
Turkish soldiers stand as smoke billows from the Syrian town of Ayn al-Arab or Kobani following the attacks by IS militants as seen from the Turkish side of the border in Suruc, Turkey, Thursday, June 25, 2015. Islamic State militants launched two major attacks in northern Syria on Thursday, storming government-held areas in the mostly Kurdish city of Hassakeh and pushing into Kobani ó the Syrian Kurdish border town they were expelled from early this year ó where they set off three cars bombs, killing and wounding dozens, activists and officials said.(AP Photo)

Non solo Kobane. Lo Stato Islamico ha lanciato un’offensiva anche contro Hasakah, la maggiore città del nord-est siriano, conquistando un quartiere a sud. Nel capoluogo vivono circa 1.000 cristiani e molti sono già fuggiti verso la vicina Qamishli: «L’attacco è cominciato tre giorni fa, sono già arrivate 162 famiglie», rivela a tempi.it padre Ayvazian Antranig, responsabile dell’eparchia armeno-cattolica di Qamishli.

«CIVILI COME SCUDI UMANI». «I terroristi», continua, «sono entrati ad Hasakah travestiti da soldati dell’esercito siriano. Hanno sequestrato dei civili e li hanno usati come scudi umani per attaccare le postazioni dell’esercito». Mentre gli attacchi sono ancora in corso, a Qamishli si stanno organizzando i soccorsi: «Famiglie cristiane continuano ad arrivare. Le chiese cattoliche e ortodosse si sono riunite e abbiamo deciso di ospitarli nelle chiese e nei conventi. Abbiamo fornito loro vestiti, cibo e coperte».

«CRISTIANI SPAVENTATI». Gli 83 chilometri che separano le due città sono stati percorsi dai cristiani in fretta e furia. «Taxi e autobus gli hanno fatto pagare un prezzo vergognoso per portarli fino a qui, più del doppio del normale», insiste il sacerdote. «I cristiani sono molto spaventati, perché hanno negli occhi quello che è successo a Mosul e in altre città. Hanno paura di essere uccisi, anche se la situazione non è così tragica: l’esercito sta ricacciando fuori i jihadisti».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]CRISTIANI PORTATI A RAQQA. Padre Antranig fa anche il punto sui cristiani rapiti a fine febbraio dallo Stato islamico, ancora nelle mani dei jihadisti: «Qualcuno ha diffuso numeri esagerati. Solo 87 persone sono ancora prigionieri e sono stati trasferiti a Raqqa». Si è parlato della richiesta di un riscatto milionario. «Sono falsità. Dal vescovo assiro si sono recati finti emissari dell’Isis, chiedendo una cifra folle, 10 milioni di dollari, ma erano dei bugiardi».

LE PROMESSE. Il responsabile dell’eparchia armeno-cattolica è invece in continuo contatto con loro: «I terroristi ci hanno telefonato e mi hanno anche inviato due lettere, che ho girato a papa Francesco. Promettono che non faranno del male a nessun cristiano e per la prima volta finora hanno mantenuto la promessa». Padre Antranig è spesso in contatto con i jihadisti: «Questi diavoli non hanno nessun rispetto per i cristiani. Però dieci giorni fa, prima di attaccare Hasakah, mi hanno telefonato e mi hanno detto di portare via tutto ciò che di prezioso avevamo nelle chiese, perché avrebbero invaso la città. Effettivamente hanno attaccato, sono stati di parola. Ora sono ancora in città, ma l’esercito ha inviato rinforzi, li stanno cacciando».

@LeoneGrotti

Foto Ansa/Ap

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3 commenti

  1. Fabio G

    ..I terroristi ci hanno telefonato e mi hanno anche inviato due lettere,
    che ho girato a papa Francesco. Promettono che non faranno del male a nessun cristiano
    e per la prima volta finora hanno mantenuto la promessa…”

    “…Questi diavoli non hanno nessun rispetto per i cristiani.
    Però dieci giorni fa, prima di attaccare Hasakah,
    mi hanno telefonato e mi hanno detto di portare via tutto
    ciò che di prezioso avevamo nelle chiese, perché avrebbero invaso la città…”

    Qui c’è qualcosa (di grosso) che non quadra; i terribili decapitatori che invitano
    gli infedeli ad andarsene dalla città portando in salvo la pelle e la cassa???

    1. Menelik

      Che qualcosa stia incominciando a scricchiolare e cerchino di farsi un salvagente?
      Comunque quelli devono essere considerati solo dei bersagli, qualunque cosa facciano e dicano, non bisogna dargli confidenza.
      Se offrono di dialogare, è solo per fregarci meglio.
      Per loro gli infedeli sono solo carne da macello, e le donne degli infedeli sono solo giocattoli sessuali da schiavizzare, dunque per noi quelli devono essere solo dei bersagli, togliendo del tutto ogni altro aspetto.
      Che vadano al diavolo, i buonisti sono corresponsabili della distruzione dell’occidente.
      Vadano al diavolo, loro e i buonisti !!

  2. SUSANNA ROLLI

    Sanno scrivere le lettere..

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