
Monti: «Meno Tasse? Sì, se si colpisce la finanza». Bagarre della Lega
Il premier Mario Monti è stato stammatina in Senato per riferire sul Consiglio europeo dell’8 e 9 dicembre mentre alla Camera si discuteva l’approvazione della manovra. Le misure economiche in discussione ora alla Camera, ha detto Monti, «hanno permesso al nostro Paese di arrivare al negoziato europeo con maggiore credibilità e di vedere ascoltate le nostre posizioni autonome su vari punti dell’agenda Ue. Vi è una grossa responsabilità dell’ Italia nei confronti dei partner Ue perché il futuro dell’Europa dipendeva anche dalla scelte che l’Italia avrebbe fatto».
Monti si è soffermato poi sul tema degli eurobond: «C’è stata una discussione nel Consiglio europeo sul loro ruolo e anche se si è deciso di non far figurare il riferimento agli eurobond nelle conclusioni finali del summit, abbiamo stabilito che nel rapporto che sarà presentato entro il 31 marzo sarà discusso e presentato il tema». Come rappresentante dell’Italia, continua Monti, «ho insisistito per dotare l’Europa di strumenti di intervento per evitare il contagio» della crisi tra i paesi. «Segnalo poi due finestre aperte verso questo tema che sarà nostra cura coltivare nel breve periodo. Una è la previsione di un meccanismo tra Stati membri sui programmi di emissione dei titoli del debito pubblico: questo quadro di informazione è il presupposto un giorno di una emissione in comune di titoli di debito pubblico». «L’altra considerazione – termina – è che nelle conclusioni del vertice Ue prevedono presentazione vertici di un rapporto per approfondire integrazioni fiscali». L’obiettivo è evitare che «il puro concerto bilaterale franco-tedesco domini l’Europa».
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La Lega ha più volte interrotto il discorso del premier, con Angela Maraventano che ha urlato: «Parlaci piuttosto delle pensioni!». I ripetuti tentativi del presidente del Senato, Renato Schifani non sono bastati a calmare gli animi ed è stato costretto a sospendere la seduta. Alla riapertura Monti ha risposto alla Lega, che ha mostrato cartelli con scritto “Basta tasse”, affermando: «Basta tasse è impossibile, ma uno dei modi per arrivare a tasse più basse per famiglie e imprese è anche quello di avere una fiscalità estesa al mondo della finanza e della grande finanza. Noi siamo favorevole alla Tobin tax, alla tassazione delle transazioni finanziarie al contrario del precedente governo».
Al discorso di Monti è seguito il dibattito parlamentare. Nella maggior parte degli interventi, i politici hanno ringraziato il presidente del Consiglio per aver riferito in Aula sull’incontro europeo: «Non ci eravamo più abituati» ha detto Rutelli. È stato poi sottolineata l’importanza dell’Europa e l’importanza per l’Italia di incidere nella Ue, perché «quello che decidiamo qui dipende in gran parte dall’Europa, ormai». Unanime, salvo alcune eccezioni, il riconoscimento dell’insufficienza di quanto si è deciso in Europa l’8 e 9 dicembre e la necessità di fare «molto di più». Ancora polemiche del deputato leghista Vaccari contro Monti
LA CRONACA MINUTO PER MINUTO
12.25 – Agostini (Pd): «Il pareggio di bilancio sia vissuto come un grande obiettivo nazionale. Noi vogliamo più Europa comunitaria».
12.20 – Agostini (Pd): «Grazie per la formazione con cui si è presentato qui. Non ci eravamo più abituati. La ringraziamo per il suo operato in Europa e per quello che avete deciso l’8 e 9 dicembre. Noi vogliamo raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. La ringrazio perché ha le idee chiare su come affrontare i problemi dell’Italia in Europa.».
12.17 – Vaccari (Lega): «Ci sembra vedere arrivare un novello sceriffo di Nottingham. La sua manovra, signor presidente, è una rapina di Stato. Fate pagare solo i soliti e anche i grandi sindacati hanno messo da parte le differenze per protestare. Quindi diciamo no grazie a questa manovra e no grazie a questo governo».
12.15 – Vaccari (Lega): «Abbiamo capito che la Padania va strizzata e deve pagare più degli altri. Noi non stiamo nei palazzi della finanza e dei poteri occulti, stiamo tra i cittadini. Molte persone ci hanno chiesto se i soldi in questa manovra fossero solo per le banche e noi abbiamo dovuto rispondere: sì. Anzi, gli abbiamo detto anche che dovranno pagare più tasse sulla casa e non avranno sostegno per le imprese e il lavoro».
12.00 – Rutelli (Api): «Dobbiamo essere veloci nel prendere le decisioni, oggi discuteremo la norma del pareggio di bilancio interno. Il nostro gruppo seguirà con grande costanza e attenzione il lavoro che verrà portato avanti sulla politica europea sapendo che c’è un nuovo orizzonte: l’equilibrio dei prossimi mesi non sarà limitato a Francia e Germania. L’Italia dirà la sua».
[internal_video style=”height: 200px; width: 300px; float: left; margin-right: 10px; margin-top: 5px;” vid=24325]11.55 – Rutelli (Api): «La mia conclusione e sottolineatura è che abbiamo davanti un cammino molto difficile ma l’Italia oggi è a pieno titolo dentro il contesto europeo. Questo è incoraggiante anche se la situazione è molto difficile, è globale, europea. Questo lo sanno anche gli amici del Regno Unito, dove Cameron ha fatto la scelta di tirarsi fuori solo per i suoi problemi interni, non avrebbe la maggioranza in Parlamento per fare approvare i nuovi trattati».
11.50 – Rutelli (Api): «Le tasse su famiglie e imprese passa molto di più da quanto si dice in Europa che da quanto si decide qui ora. Le conclusioni del vertice europeo sono state non soddisfacenti, le reazioni anche dei mercati hanno dato conto di questa difficoltà. Quello che lei ci ha detto sul significato degli eurobond rientra in questa visione».
11.50 – Rutelli (Api): «Ho visto scene imbarazzanti qui stamattina, ridicole anche per un condominio. Questa seduta ha un’alta rilevanza istituzionale. Lei, Monti, è entrato in un contesto difficile con una preparazione accurata. Noi comprendiamo che l’Italia è parte del contesto europeo e gli interessi italiani non sono sganciabili dal contesto europeo».
11.50 – Rutelli (Api): «L’ultima volta che un presidente del Consiglio ha riferito in Senato su un Consiglio Europeo è stato nel 2000».
11.40 – Dini (Pdl): «Temo che dovremo tornare presto al tavolo delle decisioni europee. La Germania credo che si convincerà a intervenire per mettere al sicuro l’euro stesso».
11.35 – Dini (Pdl): «Bisogna fare ben altro per superare la crisi dell’euro. Speriamo che le misure proposte siano apprezzate dai mercati per serietà e rigore. Purtroppo i nostri sacrifici per raggiungere il pareggio di bilancio non basterrano per risolvere la crisi dell’euro. Servono nuovi interventi dell’Europa che la Germania e la Francia non vogliono adottare. Meccanismi per mettere al sicuro l’euro non sono stati presi in considerazione. La parola eurobond non compare nei documenti e neanche un intervento della Bce, che sarebbe necessario».
11.30 – Dini (Pdl): «Le decisioni del Consiglio europeo porteranno a una migliore gestione di Ue ed euro ma non aiutano a superare nell’immediato il problema del debito dei paesi sovrani»
11.25 – Viespoli (Coesione nazionale): «In Europa ancora tanto deve essere fatto, altrimenti i nostri sacrifici non hanno un orizzonte»
11.20 – Viespoli (Coesione nazionale): «Abbiamo sempre detto che il suo doveva essere un governo di programma europeo, perché a quel livello bisogna fare le scelte decisive. Ma converrà che l’Europa non ha ancora fatto quelle scelte forti che avrebbe dovuto»
11.18 – Molti senatori del Pd lasciano l’Aula quando il senatore leghista Garavaglia prende la parola per rispondere all’intervento del presidente del Consiglio, Mario Monti, dedicato al vertice europeo. La protesta, spiegano alcuni senatori democratici, nasce dal fatto che gli esponenti del Carroccio avevano contestato il discorso di Monti dall’inizio alla fine esibendo anche dei cartelli contro la manovra del governo.
11.15: Tutti i senatori di maggioranza applaudono il discorso del presidente del Consiglio, Mario Monti, dedicato all’ultimo vertice europeo. Solo i parlamentari del Carroccio continuano a protestare prendendosela con il premier e con il presidente Renato Schifani, che li richiama all’ordine. Soprattutto il capogruppo Federico Bricolo si alza più volte per gridare gesticolando verso i banchi del governo.
11.11 – Monti: «”Basta tasse” (cartello esposto dalla Lega al Senato, ndr) è impossibile, ma uno dei modi per arrivare a tasse più basse per famiglie e imprese è anche quello di avere una fiscalità estesa al mondo della finanza e della grande finanza».
11.11 – Monti: «Questo Consiglio europeo è stato dedicato alla gestione della crisi finanziaria, c’è il rischio che l’Europa si dimentichi che il problema sono la crescita e l’occupazione. Noi vediamo gli eurobond anche in quella prospettiva».
11.10 – Monti: «Voi sapete che il Consiglio si è concluso con la decisione, che noi avremmo voluto evitare, della modifica del trattato per andare verso l’unione fiscale tra i paesi dell’ Eurozona, gli altri nove ma non la Gran Bretagna. Nel giro di qualche ora si è visto dove si trovava il magnete dell’Europa e cioé da questa parte della Manica perché i 9 stati membri che non fanno parte della zona euro hanno deciso che sottoscriveranno la modifica. Questo non significa che la Gran Bretagna non fa più parte dell’Europa ma significa che ha scelto ancor più una chiara autoesclusione dai meccanismi di approfondimento dell’integrazione che circonda l’unione monetaria europea».
11.04 – Monti: «Siamo molto interessati ad utilizzare pienamente il posto che ci è stato offerto di occupare di recente al fianco della Francia e della Germania di concerto in un nucleo interno all’Unione economica e monetaria. L’Italia è disposta a riconsiderare la posizione del precedente governo, che era contrario ad una tassazione sulle transizioni finanziarie, la cosiddetta Tobin tax».
11.02 – Monti: «La politica del governo consiste certamente nell’accompagnare nel modo più incisivo possibile le elaborazioni franco-tedesche, tuttavia volendo far valere in quella sede una visione di metodo comunitario e una valorizzazione delle istituzioni comunitarie. Non per puro idealismo europeistico ma perché riteniamo che sia interesse dell’Italia che vi siano istituzioni forti per tutti».
11.01 – Riprende la seduta al Senato e il presidente del Consiglio ricomincia il suo intervento a proposito del Consiglio europeo. Ma i senatori della Lega sono tutti in piedi ai loro banchi, chiacchierando tra di loro e volgendo volutamente le spalle A Monti. Bricolo e Calderoli conversano anche ad alta voce.
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