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Mercoledì 20 aprile il mondo si prepara a pregare per la donna cattolica accusata di blasfemia e condannata a morte in Pakistan. Dal carcere Asia ringrazia la comunità cristiana: «Mi sento amata dalla Chiesa cattolica e da tutte le comunità cristiane del mondo. Grazie a ogni fratello e sorella, ad ogni monaca e sacerdote che prega per me, e specialmente al Santo Padre»

In Consiglio comunale Giulio Gallera, capogruppo Pdl, ha presentato una mozione urgente per la liberazione di Ai Weiwei, famoso artista imprigionato in Cina il 3 aprile. Stamattina il sindaco Letizia Moratti ha dedicato il Salone del Mobile «alla libertà di espressione, perché ci sono ancora artisti, creativi e designer di diversi paesi che sono prigionieri»

P. Piero Gheddo parla di Khushpur, "villaggio della felicità", che «mi ha fatto capire da dove nasce, anche a livello di popolo, lo spirito anti-cristiano» che sta alla base della legge contro la blasfemia. Strade pulite, libertà delle donne, vivacità dei ragazzi, unità delle famiglie: «Khushpur è un esempio visibile della differenza tra cristianesimo e islam. Questo dà fastidio»

Questa mattina a Islamabad due uomini armati hanno fatto fuoco sulla sua macchina, il corpo del ministro è stato subito trasportato in ospedale ma era già morto. Shahbaz Bhatti ha difeso Asia Bibi, la cristiana condannata a morte per blsfemia, e voleva riformare la legge sulla blasfemia. Per questo aveva ricevuto molte minacce da estremisti islamici. Quando è morto la scorta non era con lui

Pubblichiamo il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti, ministro cattoliche per le Minoranze in Pakistan, assassinato il 2 marzo da uomini armati. Bhatti: «Pensai di corrispondere all'amore di Gesù ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico»

A denunciare Muhammad Samiullah, 17enne rinchiuso nel carcere di Karachi dal 28 gennaio, è uno dei suoi professori. Intanto, non è ancora stato autorizzato il trasferimento di Asia Bibi nel carcere femminile di Multan. Arcivescovo di Lahore all'Occidente: «Lasciate che in Pakistan l'opinione pubblica si dimentichi di lei, così potrà essere giudicata e scarcerata serenamente»
