Contenuto riservato agli abbonati
Un gentile lettore mi scrive definendomi “splendido” (beh, a questo la mia vanità non era ancora arrivata) e suggerendomi alcune poche, sporche e inutili righe su un paragone intrigante tra Letizia Moratti e Ibrahimovic. Grazie, ci studierò, magari più avanti.
Però ora siamo nel pieno del Mondiale di calcio più grottesco della storia e qualcosa bisogna dire di questo. Si gioca tra novembre e dicembre, un’assurdità dovuta al clima sabbioso del Qatar. Una stagione divisa in tre: un pezzo di campionato e coppe, un pezzo di Mondiale, un pezzo di campionato e coppe.
Tutti sono insoddisfatti, ma l’aspetto più ridicolo è che non mancherà nessuno di quelli che si sono qualificati. Leggo che la Danimarca aveva preparato una maglia di denuncia per i diritti umani e che la Fifa, ovviamente, ha subito bandito.
Leggo di iniziative collettive e individuali, leggo di indignazione per le parole dello sceicco, emiro, quel che l’è, sui gay, ma non le...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno