Se perde (o vince) la sinistra

Di Lodovico Festa
30 Agosto 2000
Cosa succede se l’antiberlusconi sarà Amato. O se il candidato premier sarà invece Rutelli. O addirittura Bazoli. Un ex capocellula del Pci brezneviano scruta il futuro della sinistra. E propone tre coppie di scenari (e una variabile internazionale)

Il direttore mi aveva chiesto di scrivere dei consigli da dare alla sinistra. Io che a stento riesco a consigliare me stesso, ho, a mia volta, chiesto pietà. Si è concordato dunque un articolo su che cosa potrebbe succedere alla sinistra nel prossimo periodo. Anche questo è un tema quasi impossibile: è come chiedersi che cosa sarebbe successo a Dino Zoff dopo gli Europei, prima di aver visto la partita Italia-Francia. Se segnano o no i francesi all’ultimo minuto dei tre minuti supplementari del secondo tempo non è secondario per fare una previsione. A prescindere dal fatto che Zizou sia stato marcato o no. Così è difficile capire che cosa succederà alla sinistra nei prossimi anni senza sapere chi sarà candidato alle politiche e chi vincerà poi le elezioni. Quando non si conosce una risposta, quel che si può approntare è uno scenario, a risposte multiple.

Ipotesi Amato
Primo scenario: viene candidato premier Giuliano Amato e perde le Politiche. E’ lo scenario che al momento va per la maggiore tra gli osservatori politici. E’ il quadro che si è fatto Massimo D’Alema. Nei pochi mesi che mancano alle elezioni Amato stringe i suoi rapporti innanzi tutto col mondo dell’impresa, costruisce alleanze che possono resistere (almeno nelle sue intenzioni) anche a un eventuale governo Berlusconi. Tratta con Silvio Berlusconi un suo ruolo da esponente autorevole dell’opposizione e cerca di lasciare la sinistra in mano a D’Alema. Le resistenze di Walter Veltroni vengono rapidamente piegate. Quelle di Romano Prodi sono più consistenti: perché anche lui può fare politica usando come sponda Berlusconi. D’Alema cerca di costruire una sinistra di tipo mitterandiano ma la Cgil è un ostacolo che i socialisti francesi nel ’70 non avevano. Sergio Cofferati che si trova a trattare dall’opposizione con il governo, assume un atteggiamento abbastanza prudente. Non si è più nel ’94 e le spallate sono molto più difficili. Alla fine potrebbe trovare un’intesa con D’Alema, ma può anche usare la sua forza per altri esiti.

Secondo scenario. Amato vince le elezioni. D’Alema fa il ministro degli Esteri. Inizia una caccia feroce contro i nemici interni della sinistra. Viene sostituito Sergio D’Antoni che ha flirtato con il Polo. Si punta all’unità sindacale con un nuovo leader di marca cislina che dia una mano a far fuori Cofferati. Di Veltroni non si vedono più tracce. Si crea uno spazio a sinistra ma Fausto Bertinotti è troppo forte per essere sostituito e troppo stanco per essere veramente di disturbo. Una sorta di regime mitterandiano con un tentacolare blocco di governo e forze politiche esangui potrebbe così prendere vita.

Scenari Rutelli
Terzo scenario. Veltroni e Prodi ce la fanno e riescono a candidare Francesco Rutelli, che addirittura vince le elezioni. Una sinistra senza anima e senza abilità prende palazzo Chigi. Lo sbandamento a sinistra è molto più forte che con la premiata coppia Amato&D’Alema. Sinistra Ds, Rifondazione, la sinistra sindacale che incalza uno spiazzato Cofferati crescono di peso e trovano un leader. A occhio potrebbe essere Giorgio Cremaschi, oggi segretariéo della Fiom piemontese. Il governo dopo un po’ va in panne. Si ricomincia.

Quarto scenario. Rutelli perde le elezioni, si arriva a un dopo elezioni con una sinistra sfatta: così sfatta che anche il tentativo di D’Alema di ricostruire attorno a sé un nucleo per la ripresa non riesce a decollare. E’ Cofferati che deve prendere in mano le cose e preparare un erede per il dopo governi di centrodestra.

Sorpresa Bazoli
Quinto scenario. Il banchiere Giovanni Bazoli accetta di fare il premier e vince le elezioni. La sinistra cerca un leader che caratterizzi la sua identità. Quello con più chance è Cofferati che con Prodi ebbe un ottimo rapporto. Nel frattempo di apre la caccia a D’Antoni e il centro che comanda il centrosinistra consente ala sinistra di espandersi nel controllo del sociale.

Sesto scenario. Bazoli perde. Gli effetto politici sono molto simili a quelli che si realizzerebbero con la sconfitta di Rutelli e così gli esiti: cioè un rafforzamento di Cofferati.

La variabile establishment economico-finanziario (internazionale) Non prendo in considerazione altri scenari come quello di un ritorno di Prodi che appare molto improbabile per il 2000 o il 2001. Ugualmente improbabili le candidature di Antonio Fazio e Mario Monti.

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