Se l’Italia applica la tassa sui telefonini, la Ue raccoglie un quarto degli introiti

Di Elisabetta Longo
27 Giugno 2014
Solo da parte dell'Italia l'Unione Europea potrebbe incassare 157 milioni di euro, visto che il numero di detentori di telefonini continua a salire

La tassa sul possesso degli smartphone farà molto discutere, sopratutto in Italia, dove la stragrande maggioranza delle persone ha due smartphone. Il decreto definitivo deve ancora essere redatto, e passerà parecchio tempo prima che la tassa entri in vigore, ma già se ne parla.

TASSA FINALE. Si parla di 4 euro per gli smartphone e tablet, rispetto ai 0,90 centesimi di prima, dei quali la maggior parte non si accorgeva neppure, sul prezzo finale. L’idea è nata dalla Siae, che controlla i diritti musicali, visto che ormai è sugli smartphone e sui tablet che si ascolta la musica, me ne subirà benefici anche l’Europa. In totale ci dovrebbe essere 157 milioni di euro di entrate, provenienti solo dall’Italia, dove il numero di dispositivi è aumentato del 150 per cento rispetto al 2013. Non tutti i Paesi europei però applicheranno queste sanzioni, ben 13 ne rimarranno fuori.

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