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Se l’intelligenza artificiale “ci ruberà il lavoro” come si realizzeranno gli uomini?

Di Lorenzo Malagola
25 Agosto 2024
Siamo chiamati a garantire la dimensione etica di questa straordinaria innovazione tecnologica, affinché sia preservata la dignità della persona
Foto di ZHENYU LUO su Unsplash

Esisterà ancora il lavoro nel futuro dell’umanità? L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa apre un nuovo orizzonte, non solo per il nostro sistema economico, ma anche per quanto attiene alla natura stessa dell’essere umano, in quanto compiuto, fin dalla sua origine, nell’atto creativo del lavoro. La storia inizia infatti con la creazione del cosmo da parte Dio. Addirittura Dio consacra il settimo giorno al riposo, segno, da un lato, che il lavoro è anche fatica e, dall’altro, che è necessario un distacco da esso perché non diventi idolo. Sempre nella Genesi, pochi versetti dopo, Dio caccia dall’Eden Adamo ed Eva e li condanna alla fatica del lavoro in terra per sopravvivere. Da allora, il genere umano si misura con la creatività e la fatica del lavoro a immagine di Dio, provando a massimizzare la prima e a minimizzare la seconda.

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