Scuse a Byron, Satana impomatato

Di Fred Perri
19 Settembre 2002
Ps: allego due confezioni di brillantina Linetti.

Caro Byron, volevo scriverti fin da quando la tua chioma impomatata esplose nel cielo dell’Estremo Oriente durante Italia-Corea del Sud, provocando un aumento nel buco dell’ozono. Ora che ti ho visto fotografato col cappellino da baseball con la visiera all’indietro, il bermuda e la famigliola on the beach, non posso più esimermi. Mi scuso per la mia gente, anche a nome di Ciampi e del Papa. Ognuno ha il Satana che si merita: chi il rais di Bagdad, chi un arbitro imbrillantinato di Quito. Siamo un popolo di girotondisti e di perdenti (più o meno la stessa cosa). Gli altri, quale che ne sia la causa, occultano le batoste. Se Napoleone fosse stato italiano, noi stronzi avremmo scolpito, oltre ai luoghi delle sue vittorie, anche quelli delle sconfitte, magari addebitandole al solito complotto. In Italia il tuo nome dimorerà nei secoli dei secoli: l’hanno dato pure a un cesso. Scaricare le proprie mancanze sul prossimo è un modo di campare, ma c’è un limite a tutto. Noi l’abbiamo abbondantemente superato. Vayas con Dios, Byron e se puoi perdonaci.

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