
In principio era Roger Corman, istrionico produttore, folle regista, sceneggiatore fantasioso, capace di dirigere/produrre/sceneggiare tra gli anni Cinquanta e i giorni nostri qualcosa come 419 titoli (l’ultimo è un horror avventuroso girato in piena pandemia in improbabili foreste peruviane con protagonisti improbabili peruviani che cercano improbabili tesori nei posti più improbabili). Film con budget risicatissimi, spesso affollati da ragazze in abiti succinti e di genere vario: horror motociclistici, amazzoni gladiatrici, adattamenti gotici da Edgar Allan Poe, sparatutto con protagonisti mascelloni, thriller mostruosi, arti marziali, catastrofici, prison movie morbosissimi, slasher, sportivi, alieni, poliziotteschi.
Girati con due soldi, quattro attori incapaci, avevano spesso buone idee di regia (nella factory di Corman furono lanciati gente come Cameron, Dante, Coppola e Lucas), spesso erano instant movie ispirati a fatti di cronaca che giravano nei drive-in e vantavano titoli bellissimi: dal sandalone Atlas il trionfatore di Atene ai fantahorror inverosimili (Il vampiro del pianeta rosso), al remake alla Guerra stellari de I magnifici sette (I magnifici sette nello spazio), per arrivare a L’isola degli uomini pesce di Sergio Martino, il Piraña dantesco (nel senso di Joe Dante) e ancora: La regina dei barbari, in pratica una versione femminile di Conan con una torma di inespressive wrestler protagoniste, o Saigon Commandos, nemmeno un Rambo, ma un Rombo di tuono minore.
Un genio, a suo modo, capace di farsi beffe del cosiddetto cinema di serie A (ci ha pure scritto un libro, Come ho fatto cento film a Hollywood senza perdere un dollaro, Lindau) e soprattutto capace di incassare tantissimo e di fare scuola. Sarebbe da raccontare la sua storia, così come quella della Cannon Films, casa di produzione di due eccentrici produttori israeliani che tra gli anni Ottanta e Novanta monopolizzeranno il cinema di serie B cercando addirittura di sconfinare nel cinema più alto e meno greve: sono della Cannon, tra gli altri, il già citato Rombo di tuono, Superman IV, Over the Top con Stallone alle prese con un torneo di braccio di ferro. Peraltro, la storia avventurosa e bizzarra dei due israeliani è raccontata dal bel documentario australiano Electric Boogaloo: The Wild, Untold Story of Cannon Films.
La serie degli squali tornado
E oggi? Degni eredi della Cannon e Corman sono quelli della Asylum, casa di produzione in attività dal 1997 e specializzata nei cosiddetti mockbuster, cioè quei film che riprendono titolo, storia e, solo apparentemente, gli effetti speciali dei grandi film del momento e invece sono una schifezza inenarrabile. Le caratteristiche sono sempre le stesse: si lavora su un titolo quanto più simile all’originale, si confeziona un trailer accettabile e una locandina di discreto livello, si coinvolge nel progetto qualche ex stella ormai cadente o caduta, si promettono effetti, colpi di scena, adrenalina, emozioni forti. Poi li vai a vedere e trovi volti sconosciuti, recitazione da soap opera, effetti imbarazzanti, trame scombiccheratissime, montaggio raffazzonato: il risultato è però molto divertente.
Partiamo dai titoli, che sono forse la cosa migliore: Frozen Land, Atlantic Rim, Street Racer, What’s Up!, The Apocalypse, Transmorphers, Pirates of Treasure Land, Alien Origin, Chop Kick Panda, Almighty Thor, Aliens vs Avatars, Kiara the Brave e sono solo alcuni.
All’inizio David Michael Latt e i suoi due soci fondatori, David Rimawi e Sherri Strain, vedevano il business nel proliferare a inizio anni Novanta di canali tematici per la tv via cavo americana, canali specializzati in un intrattenimento un po’ greve e muscolare: così i tre si misero a produrre film catastrofici, fantascientifici e horror a basso costo. Gli ingredienti erano gli stessi dei film di Corman & co.: titolo e trailer accattivanti, un nome di punta accanto a illustri sconosciuti per quanto riguarda il cast, l’aggancio a titoli ben più celebri che spesso anticipavano nell’uscita cinematografica o direct-to-video.
Ecco così capolavori come King – Il re del mondo perduto, uscito in contemporanea con il King Kong di Peter Jackson, oppure il sandalone Troy: The Odyssey, geniale sin dal titolo, dove Ulisse incontra sotto le mura di Troia Penelope, Telemaco, le sirene che in un universo parallelo forse dovrebbero appartenere a un’altra opera e dove peraltro il ben noto Ulisse è interpretato da un tale Dylan Vox truccato da Brad Pitt che però interpretava Achille in Troy…
Film fantasiosi, giusto un filo inverosimili e per tutti i gusti: se non fosse per i veicoli moderni che a un certo punto della narrazione fanno capolino, Operation Dunkirk (uscito a ridosso di Dunkirk) non sarebbe neppure malvagio.
Il massimo è la serie con gli squali protagonisti: squali tornado (Sharknado con ben 6 seguiti), squali a più teste e con serie infinita di dentoni (3 Headed Shark Attack, con diversi seguiti: si arrivano fino a 6 teste), squali di ghiaccio (Ice Sharks), squali giganti contro squali meccanici (Mega Shark vs Mecha Shark, ma qui l’idea è rubata alla serie dei vari MechaGodzilla), squali contro polpi incazzati (Mega Shark Versus Giant Octopus), contro coccodrilloni (Mega Shark vs Crocosaurus), contro non si capisce cosa (Mega Shark vs Kolossus). Sono piuttosto divertenti e comunque durano tutti poco (è un evento che arrivino ai canonici 90 minuti).
Sono tutti plagi realizzati con effetti speciali degni del glorioso Commodore 64: San Andreas Mega Quake è il clone di San Andreas ed è il più noto, ma sono usciti negli ultimi anni perle preziose come Geo-Disaster, Independent’s Day, Martian Land e i mitici Transmorphers.
Tomb Invader e Fast&Fierce
Poi ci sono gli avventurosi: Tomb Invader è una orribile copia di Tomb Raider che già non brillava per ritmo, Atlantic Rim fa il verso al già non memorabile Pacific Rim, l’orrido remake di Ben-Hur di qualche anno fa diventa In The Name of Ben-Hur, Fast&Furious diventa Fast&Fierce. Poi ci sono i film pseudo Marvel o pseudo Dc: Avengers: Infinity War diventa un mix tra fiaba gotica e supereroi in calzamaglia con il titolo Avengers Grimm: Time Wars; Suicide Squad diventa un ovvio Sinister Squad mentre Thor ha il suo corrispettivo biondo platino in Almighty Thor.
Non mancano i film per bambini. Rombano i motori del notevolissimo CarGo, Alla ricerca di Dory è il punto di partenza per la pesciolina protagonista di Izzie’s Way Home, mentre il recente Onward diventa Homeward. E usciranno a breve altri capolavori: Ape vs Monster è attualmente in postproduzione (dovrà vedersela con Kong vs Godzilla) mentre Mega Shark contro Moby Dick, così a naso, dovrebbe essere un buon adattamento da Melville.