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Sbaglierebbe chi pensasse che sia una semplice coincidenza il fatto che la morte del celebre filosofo e teologo Michel Schooyans sia avvenuta il 3 maggio scorso, giusto all’indomani della notizia giunta dagli Usa di un possibile annullamento della storica sentenza Roe vs Wade che segnò il via libera all’aborto e che spianò la strada all’introduzione anche in altri paesi di legislazioni abortiste, tra cui l’Italia con la legge 194/78. Così come non è stato purtroppo casuale neanche l’assordante silenzio, con qualche lodevole eccezione, con cui in ambito cattolico è stata accolta la morte di Schooyans. Segno anzi piuttosto evidente della crescente mondanizzazione di una Chiesa, come quella attuale, troppo spesso appiattita sull’agenda onusiana e una Chiesa che sapeva e voleva essere segno di contraddizione rispetto ad un mondo dove non era (non è) certo difficile scorgere l’azione di forze radicalmente ostili all’antropologia cristiana. Di sicuro con la scomparsa di Schooyans l...
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